A prescindere – le battaglie che dovremo ancora combattere insieme, tutti!

IL MIO DISCORSO COMPLETO. Le cose che non sono riuscita esporre compiutamente: Ancora sull’acqua e il contratto con Acqua Enna – La restituzione agli aidonesi della ex chiesa di san Domenico – Un nuovo approccio al biglietto unico  Morgantina- Museo-Villa Romana – Il Cinque per mille al fondo di solidarietà del nostro Comune.le cose che ho ancora da dirvi

Io e la mia lista sembra che siamo diventati  l’unico avversario da attaccare e abbattere. Sono onorata di essere diventata il bersaglio preferito di tutti gli avversari, potrei dire, con il proverbio, tanti nemici tanto onore, questo vuol dire che siamo diventati tanto forti da attrarre in modo concentrico contro di noi tutte le forze in campo. 

Da una parte mi si attacca accusandomi di essere un sindaco di facciata, e di questo una parte dei miei avversari parla con cognizione di causa, dall’altro appaio il nemico da neutralizzare, con le buone e con le cattive, con il dileggio e l’ironia  “ch’ vulìt’ d’ na f’mmina, com’ s-àr-a  d’fenn’r’ na f’mm’na  menz’ sta maniata d’ lup’” dove i lupi sono ora i miei compagni di strada, ora la burocrazia comunale, ora le dinamiche perverse che hanno vanificato qualunque azione amministrativa seria.  L’essere stata scelta da questi amici, che mi hanno proposto di condividere un grande progetto per Aidone, è un onore e un segno di stima e fiducia  che non merita di essere interpretato come se mi avessero eletto ad essere il loro portavoce.

Voglio rassicurare amici e nemici, non sarò la donna dello schermo e qualora questo dovesse avvenire, lo ribadisco fino alla nausea, non resterò attaccata alla poltrona,  ma darò le dimissioni cedendo il posto ad altri più liberi e competenti di me… so che gli esempi passati vanno nella direzione contraria, restare ad ogni costo, attaccarsi con l’attak alla poltrona è stata la prassi corrente,  ma questo accanimento autodistruttivo non mi appartiene, non farebbe il bene del paese ma nemmeno quello mio e delle persone che hanno creduto in questo progetto.

D’altra parte non so come interpretare la voglia di chi invece vuole  vincere ad ogni costo, usando qualsiasi mezzo, traetene voi le conclusioni la poltrona è molto ambita, il palio da conquistare vale moltissimo:  una persona, che aveva deciso di non votare mai più, mi ha detto che votando questa volta vuole dare l’ultima chance al nostro paese e da cittadino mi ha fatto una preziosa raccomandazione: “si ricordi, mi ha detto, che è meglio perdere da onesti che vincere da lestofanti”. Concordo al 1000 per mille

Non avendo più dove lanciare strali ci si è attaccati alla opportunità e alla utilità di una lista civica, vista come debole e poco caratterizzata politicamente. 1. La lista civica ci ha permesso di unirci a prescindere dalle ideologie,  dagli interessi di parte per fare una discorso utile al nostro paese e non ad una sola parte. 2. per essere amministrato un paese non ha bisogno di politici ben appoggiati alla regione o al governo, non ha bisogno di persone che hanno bisogno di farsi legittimare dalla presenza di vip e boiardi di stato, Aidone ha bisogno di persone oneste e competenti che si spendano per il bene del paese, chiedendo quanto ci spetta perché è un nostro diritto, non perché abbiamo un santo in paradiso in grado di garantircelo, basta con questo sistema mafioso fatto di favoritismi!

Chiunque vinca, ma so che vinceremo noi, l’indomani dovrà cominciare a lavorare per il bene del paese e delle persone, dovrà essere il sindaco di Aidone e di tutti gli aidonesi non di una parte politica o di un gruppo di persone, dovrà cercare la collaborazione di tutti, proponendosi per realizzare i migliori progetti e le idee buone per il paese che sono emerse dai programmi di tutte le liste.

Nessuno ha l’imprimatur del sindaco ideale, né la ricetta migliore in assoluto, quindi tante belle idee e proposte che si sono sentite da questo palco varrà la pena di realizzarle, a prescindere da chi le propone; si dovrà sgombrare il campo e l’anima dalle grettezze, dalle invidie e dalle gelosie che hanno ridotto Aidone, “a na tinta massaria” come diceva Vincenzo Cordova nella poesia Paisedd’ bannunat’. L’incapacità di guardare a 360° ha fatto sì che quanto fatto dalle precedenti amministrazioni deve essere disfatto o sminuito dalle successive, sono stati  lasciati nell’incuria e nell’abbandono edifici  costruiti dalle precedenti amministrazioni, come se per fare quelle strutture insieme ai fondi pubblici ed europei non ci fossero anche i nostri soldi. Un esempio per tutti: grida vendetta la condizione di degrado a cui è ridotta la bella costruzione dell’ex macello, andate a visitarlo, visto che è aperto per ospitare il banchetto di informazione turistica della proloco! Vedrete come la mancanza di un’ordinaria manutenzione ha dipinto le pareti interne ed esterne di muffe ed umidità, da semplice massaia io chiedo ai responsabili:  se a casa tua ti accorgi che dal tetto  è saltata una tegola aspetti che si scopra tutto il tetto prima di intervenire? In quell’edificio ormai non è più questione di una tegola, ormai ci piove dentro, le tegole saltate sono tante, l’acqua si infiltra dai tetti e dalle tante aperture ma si continua a non intervenire……

So che qualcuno è stato disturbato dai toni del comizio dei giovani candidati, ma un po’ di intemperanza alla loro età ci sta, è comprensibile soprattutto se si considera quanta amarezza e delusione hanno covato in questi anni, il loro è stato uno sfogo comprensibile che democraticamente poteva essere espresso solo da questo palco, invece che essere sussurrato nei bar e nelle conversazioni tra amici.

E visto che l’essere donna sta diventando il bersaglio preferito degli ultimi attacchi voglio rassicurare ancora una volta amici e nemici che sarò capace, competente, decisa e determinata, quanto o più di un uomo, ma a tutto questo, da donna, saprò aggiungere la compassione, la flessibilità, la resistenza, la capacità organizzativa, la capacità di coordinare, saprò affrontare direttamente i problemi per risolverli e non per farci intorno infinite discussioni perché, come diceva la Teatcher:  “In politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna”.

Qualcuno pensa che i miei pugni siano troppo deboli, per andare a sbatterli sui tavoli del potere e rivendicare quanto ci è dovuto, sì in effetti l’artrosi mi potrebbe sconsigliare dal farlo, ma i miei pugni non saranno deboli se le lotte che porteremo avanti saranno sostenute dalle associazioni e da tutta la popolazione, così come  è avvenuto per le poche battaglie che abbiamo vinto come paese – non dimentichiamo quante battaglie si sono dovute combattere per il rientro della Venere e solo la condivisione e il coinvolgimento dei tanti ha permesso di raggiungere il risultato anelato.

downloadLe battaglie che dovremo portare avanti sono tantissime, scusate se  per prima cosa ritorno di nuovo sul grave problema dell’acqua, visto che molti dei nostri avversari si dicono contenti e soddisfatti del servizio.  In questi giorni ho sentito molti cittadini, molti dopo avere sentito da questo palco che sarebbe tutta una montatura e una strumentalizzazione  hanno detto che avrebbero voluto portare sul palco le bottiglie dell’acqua così come scorre dalle nostre condutture e invitare chi è soddisfatto a berla davanti a tutti: questa è una lotta che dovremo fare tutti insieme.  O Acquaenna è in grado di fornirci acqua potabile e nella  quantità necessaria e a regime costante, e ci depura le acque reflue e fognarie come è nostro diritto contrattuale per il quale paghiamo profumatamente –circa il dieci per cento in bolletta-, o si denuncia il contratto e si rescinde.

Le lotte che dovremmo fare, ho detto, sono tante. Inderogabile è quella per la 288, la strada che ci collega con Catania e con Piazza Armerina, dal 2011 l’ANAS continua a rassicurare che i progetti ci sono, che gli appalti si stanno per fare. Non possiamo più accontentarci di parole e rassicurazioni generiche; per attirare l’attenzione della stessa Anas e dei media regionali e nazionali faremo una delle  prime riunioni del nuovo consiglio comunale al Ciappino,  come diceva la solita Teatcher  “non si ottiene mai nulla senza fare un po’ di casino”. Non abbiate paura non voglio propormi come la Lady di ferro, di quella donna si possono non condividere le politiche e i modi, ma certo la sua determinazione non ha avuto pari nella storia europea dell’ultimo cinquantennio.

sanDomnico_dettagliE poi ancora ci intestiamo la rivendicazione sacrosanta di riavere nella disponibilità del paese il magnifico contenitore di San Domenico, so che è una impresa ardua, ma non si può continuare ad assistere al suo degrado, mentre il paese continua a non avere una sala congressi  e uno spazio espositivo  degno di questo nome! L’aula della ex chiesa, con tutte le strutture che le sono state costruita a corredo, è adatta e versatile per infinite utilizzazioni, oltre al fatto  di essere un gioiello architettonico unico, incastonato nel borgo medievale, su un terrazzo panoramico incantevole, che deve diventare il punto di partenza fulcro per la valorizzazione di tutto l’antico centro storico.  Così come con forza abbiamo chiesto la restituzione dei reperti archeologici, che erano nostri perché rinvenuti nel nostro territorio, a maggior ragione dobbiamo pretendere che San Domenico ritorni nuovamente ad essere degli aidonesi. 

aidone-morgantina-biglietto-unicoL’altra battaglia che bisogna fare nell’immediato è quella del riconoscimento del parco archeologico, non mi dilungo perché ne ho già parlato ma è l’unico modo perché tutto l’incasso rimanga in Aidone, per essere investito per la manutenzione e valorizzazione dello stesso sito e nel museo e per tutte quelle iniziative tese a promuovere il nostro patrimonio. A questo proposito voglio toccare un argomento  sul quale tutti gli altri hanno preferito sorvolare, il problema del biglietto unico per visitare la Villa Romana, Morgantina e Il nostro Museo. Voglio invitare gli amici piazzesi a non alzare barricate e smetterla di farci un guerra tra poveri, ma li invito a cominciare un percorso comune per giungere ad una soluzione condivisa, affinchè quella che ai loro occhi appare come un’imposizione sia vista come una opportunità. Tra l’altro così com’è penso che non convenga neppure a noi, visto che, quando viene staccato il biglietto unico, 10 euro su quattrodici rimangono a Piazza Armerina e solo 4 vanno ad Aidone. Io credo che in sintonia ed in sinergia con gli amici piazzesi dobbiamo pretendere una revisione  del biglietto così com’è, il biglietto unico deve essere, come in tutti i paesi civili, una opportunità, uno sconto consistente; al turista deve essere offerta la possibilità di pagare 14 euro per tre siti piuttosto che la somma dei biglietti singoli che oggi potrebbe aggirarsi a 20 euro, ma non si possono costringere singoli e gruppi a pagare l’intero se non intendono consumarlo. Spetterà a noi fare una vera promozione turistica per rendere i nostri siti  appetibili e desiderabili da visitare anche al turista che è venuto da lontano attirato dalla fama internazionale della Villa Romana. A proposito lo sapete che alla Villa Romana non c’è neppure un pannello pubblicitario di Morgantina, del Museo, della Venere?????

Voglio in questa sede ribadire alcuni principi che guideranno la mia amministrazione

– Stare al fianco dei cittadini che rivendicano i propri diritti,

Mettere in atto una politica di ascolto, di vicinanza, oserei dire di prossimità ai problemi della gente, ai problemi esistenziali, che sono la mancanza di lavoro, la povertà, la sofferenza: i problemi possono e devono essere affrontati potenziando i servizi sociali e  soprattutto valorizzando il ruolo delle associazioni, del volontariato, belle realtà per nostra fortuna in crescita  nel nostro paese soprattutto fra i giovani e fra le donne. Abbiamo detto della necessità di creare un fondo di solidarietà con Img_5permillei risparmi sulle indennità e il taglio degli sprechi e delle spese inutili ma quanti di noi oggi sanno che potrebbero devolvere il cinque per mille al proprio comune a sostegno delle attività sociali? Io non so se Aidone è abilitata a riceverli, domani metterò in crisi il mio commercialista  perché ho deciso di destinare il mio 5 per mille alle attività sociali del comune di Aidone, vedrò cosa succede!  Invito anche tutti voi a farlo!

Parlavo di ascolto e vicinanza ai problemi della gente. Spesso le lagnanze che la gente va a segnalare all’ufficio tecnico sono problemi possono sembrare piccoli piccoli ma che a lungo andare logorano: dalla buca per strada, alla presenza di ratti e scarafaggi sulla propria soglia di casa, alla mancata pulizia degli angoli del paese, all’acqua che non arriva, etc. etc. Quando una persona porta delle lagnanze su disservizi, segnala problemi igienici e sanitari, chi se ne deve occupare a livello istituzionale non può limitarsi ad alzare le  spalle, far finta di sentire e poi cestinare la segnalazione, oppure  rinviare  alle calende greche  la soluzione del problema, chi è responsabile del processo deve farsene carico per risolverlo nei limiti e nei tempi previsti dalla legge a anche prima, ma dovrebbe farlo ancor prima che si verifichino!

Nell’invitarvi ad un voto di responsabilità e di amore per Aidone vi dici almeno

 TRE MOTIVI PER CUI DOVETE VOTARMI :

  1.  perché sono l’unica novità in questa tornata elettorale, e non solo perché sono una donna, ma perché sono l’unica tra i cinque candidati da cui siete autorizzati ad aspettarvi qualcosa di diverso….
  2. Perché il nostro programma è basato sui fatti, non si limita solo ad esporre i problemi ma ne suggerisce le soluzioni; non ci siamo lasciati andare a progetti e promesse irrealizzabili ma è fatto stando con i piedi per terra: sognare sì ma pragmaticamente.
  3. Perché per mia natura e per condivisione con mio marito con cui siamo cresciuti e ci siamo formati insieme abbiamo fatto  del principi di legalità la cifra della nostra vita, il metro con il quale abbiamo misurato le nostre azioni, un motto ci ha sempre guidati “dura lex sed lex” la legge può essere dura ma è pur sempre  la legge.

Nel giorno in cui si ricorda il terribile eccidio in cui persero la vita il giudice Falcone, sua moglie e i suoi agenti della scorta voglio chiudere ricordandolo con una sua frase:

525x350xgiovanni_falcone_jpg_pagespeed_ic_B9n-dW56vq “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere” 

BUON VOTO A TUTTI: che vinca il migliore, se così sarà avremo vinto tutti!