BACCARATO: il feudo, il borgo, la miniera

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In attesa di fare una mia ricerca personale pubblico qui la scheda redatta da Rocca di Cerere per l'nventario dei siti turistici della provincia di Enna

VIDEO DEL 1958 - NAUGURAZIONE DEL BORGO BACCARATO

DALLA SCHEDA BACCARATO - AIDONE TRATTA DALL'INVENTARIO SITI TURITICI "ROCCA DI CERERE"

IL Borgo Baccarato, voluto dall'ERAS, un ente per lo sviluppo rurale ed agricolo, durante i primi anni cinquanta. Le case vennero costruite in un'area già da tempo sottoposta alla antropizzazione non solo rurale ma anche di veri insediamenti urbanizzati. Tutta la contrada Baccarato, infatti, era almeno dal medioevo luogo di un casale (v. s. vv.).L'intervento di colonizzazione previde però lo spostamento della urbanizzazione ad un chilometro più a sud del nucleo originario. Qui, in un piccolo spiazzo vennero costruite alcune comode abitazioni raccolte attorno la piazza, una scuola rurale, un ufficietto postale ed una chiesa. Le forme di queste costruzioni sono quelle dell'architettura funzionalista del primo dopoguerra, estremamente sobrie sino a rasentare l'anonimato. La stessa chiesa, evidentemente pensata come il monumento del luogo, è caratterizzata esclusivamente da alcune arcature ottenute con l'uso del cemento armato e con un risultato non eccezionale considerato che già negli anni ottanta parte dell'abside era crollata trascinando l'altare e la statua della Vergine. Passata la prima colonizzazione, il concomitare del grande flusso migratorio dalla ruralità siciliana verso la Mitteleuropa o verso il nord Italia e la chiusura della grande miniera del Baccarato, vanificarono la urbanizzazione che vide ridursi gli abitanti sino a scomparire del tutto. 

FONDACO DEL BACCARATO

In posizione rilevata ma comoda, lungo una delle importanti regie trazzere siciliane, vicino al casale ed al suo castello, sorgeva il fondaco del Baccarato. Luogo di sosta e di cambio dei cavalli durante i lunghi spostamenti tra l'area iblea, il calatino e la Sicilia centrale ed occidentale. Oggi ne rimane il grande edificio a corpo lungo e basso, con le scuderie, la locanda e la casa padronale, oltre agli edifici minori che ne costituivano il naturale corteggio. Grande è il valore documentario della struttura che, però, rischia l'oblio a causa delle frequenti manomissioni e dell'abbandono in cui versa........

MASSERIA DEL BACCARATO

Centro della grande contrada, la masseria oggi si presenta come un grande corpo a corte centrale circondato da una zona di giardino produttivo con inserimento di alberi ornamentali. Nei dintorni, descritti anche nelle altre schede del Baccarato e delle contrade Fargione e Salioni, doveva sorgere un antico insediamento attivo certamente sin dall'età del bronzo, e rappresentato in loco dai resti ellenistici e dalla esistenza documentata anche dai documenti diplomatici di un casale con castello durante l'alto medioevo. 

MINIERA DEL BACCARATO

Posta nell'area più bassa della contrada aidonese, la miniera sfruttava la locale vicinanza al suolo del minerale solfifero dovuta alla erosione degli strati superiori da parte delle acque di ruscellamento. Della miniera, abbastanza grande ed attiva, restano i locali della Santa barbara, alcune case dei minatori e moltissimi segni dell'attività superficiale laddove, l'abbandono, ha cancellato ogni segno della grande rete di cunicoli e compartimenti di coltivazione in sottosuolo. 

SAN MARCO AL BACCARATO

E' certamente la testimonianza maggiore della vetustà della presenza umana al Baccarato. La chiesa, dedicata all'evangelista Marco, ha forme di basilichetta ad aula con abside a catino semicircolare. La facciata principale ha da tempo perso la foggia originaria che avrà avuto un portale centrale, mentre un portalino riccamente decorato con volta a sesto acuto e decorazioni chiaramente gotico catalane ascrivibili al XIII XIV secolo, si apre ancora su uno dei fianchi della chiesa. All'interno, nonostante una gravissima superfetazione che ne ha suddiviso lo spazio soppalcando l'aula ecclesiale, l'abside mantiene la foggia a catino con costoloni e decorazioni a pugni scolpiti. Rimangono anche delle feritoie e i resti della decorazione absidale esterna

 

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