MORGANTINA: IL PARCO E I PROBLEMI DI SEMPRE

il mio articolo e l'appello dell'Ecomuseo e delle associazioni associate

Aidone. Morgantina e il Museo aperti alternamente! Il buongiorno del Parco si vede dal mattino?

Com’era prevedibile, da quando negli ultimi anni e mesi gran parte del personale andava in pensione, il Museo e l’area di Morgantina è rimasto carente di custodi. Domenica mattina, la prima di luglio, i visitatori che di buon mattino si sono presentati ai cancelli di Morgantina, hanno trovato il sito chiuso! Tornati in Aidone, al Museo hanno scoperto che, a causa della carenza di personale, se è aperto il Museo resta chiusa Morgantina, in contemporanea non può essere garantita l’apertura! Undici -11- custodi devono alternarsi su due turni. Non tenendo conto del diritto alle ferie, ad assenze per malattia o accidenti vari, cinque custodi per volta devono svolgere il loro servizio su Morgantina e sul Museo! Non solo, ma non ci sono più neppure le associazioni di volontariato di protezione civile, che per anni hanno sopperito egregiamente a supporto dei custodi. Dall’anno scorso la Regione ha ritenuto di non dovere rinnovare loro la convenzione! Siamo ormai alla frutta o forse anche oltre!

Lapalissiano per tutti che il lavoro svolto faticosamente finora, con le già poche unità presenti, non poteva essere assicurato da un personale dimezzato! Lampante per tutti ma non per la Regione Sicilia che dopo avere favorito, inspiegabilmente, negli ultimi vent’anni, l’uscita dei dipendenti con venticinque anni di servizio, dai cinquantanni in poi, sguarnendo tutti gli uffici e servizi, non ha mai ritenuto nel frattempo di indire concorsi e assumere il personale necessario per garantire un naturale turnover! *

Con il gioco delle tre carte Musumeci ha pensato di volere accontentare tutti, a costo zero, riesumando i Parchi Archeologici attesi da vent’anni! (L.R. n. 20/2000). La loro costituzione (Morgantina si è trovata nel giro di pochi mesi parco autonomo, poi dipendente da Piazza Armerina, poi di nuovo autonomo e poi di nuovo all’interno del parco della Villa Romana del Casale con il contentino nella titolazione, Parco di Morgantina e della Villa… ), le varie rimescolanze hanno distolto l’attenzione dal problema principale che è quello della mancanza cronica di risorse umane e materiali! A questo punto è stata messa in campo una operazione mistificatrice, macchiavellica per non dire gattopardesca, che cambia tutto, apparentemente, ma lascia tutto in condizioni uguali o peggiori di prima.

Ha scaricato sulle spalle dei parchi le responsabilità di siti mai adeguatamente curati e custoditi, così il nostro Parco avrà la “gestione dei siti dipendenti” di Montagna di Marzo, Sofiana, Runzi di Pietraperzia, Cozzo Matrice, Realmese di Calascibetta (a proposito di questo non si capisce perché Realmese e non anche il Vallone Canalotto!), Troina lontanissima da Piazza Armerina e composta da siti sparsi in un ampio territorio.E poi naturalmente Morgantina e la Villa Romana e i musei di Aidone, Enna e l’eternamente nascente museo di Piazza Armerina!

E intanto Centuripe passa inspiegabilmente a Catania!

La scelta di Centuripe ci spiega invece come questi parchi siano stati fatti coi piedi, rispondendo a dinamiche ed esigenze che non sono quelle dell’esistenza del Parco stesso: Centuripe ha un surplus notevole di dipendenti che non si sono mai rassegnati a restare a disposizione della Soprintendenza di Enna ma hanno sempre mirato e ottenuto di ingrossare le file nei siti di Catania, per meri calcoli di opportunità! Come sempre dominano le esigenze clientelari, il bisogno di accontentare tutti, vedi dirigente al museo Varisano.

Dulcis in fundo, infatti, è arrivata la chicca dei dirigenti assegnati ai parchi (all. A Deliberazione 239 del 27 giugno 2019 dell’Assessorato): il parco di Morgantina e della Villa romana avrà tre Unità Operative di Base (così sono denominati i dirigenti), due ad espletare i normali e onerosissimi servizi di affari generali, amministrazione, valorizzazione, progettazione, ricerca scientifica, etc, etc. E la terza? Udite, udite! A rigirarsi i pollici nel Museo Varisano di Enna, pomposamente denominato Museo interdisciplinare di Enna!

Ancora una volta Morgantina e il suo Museo non avranno un direttore con le competenze di gestione proprie di queste Unità Operative!

Mi ritornano in mente le parole di Musumeci che in una intervista giustificava gli accorpamenti (Morgantina e altri parchi che già sulla carta erano certi) con l’adeguamento al numero dei dirigenti disponibili e alla volontà di non volerne aumentare il numero. Quindi la ratio di una riforma, definita epocale dal compianto Assessore Tusa, è quella solita della scacchiera in cui le pedine vengono spostate a piacimento, ma senza la logica stringente del gioco degli scacchi! Qui mando questo e lo promuovo, là mando quest’altro e lo punisco, costì aggiungo una nuova pedina che deve cominciare la carriera! Altro che Gattopardo!

Ma noi tutti aidonesi vogliamo essere ottimisti, a qualunque costo. Per questo tutti facciamo gli auguri alla direttrice del Parco, l’architetto Vera Greco, consci che sicuramente si troverà a gestire una situazione molto complessa. Abbiamo smesso di credere ai miracoli ma anche ad aspettarci semplicemente quanto promesso e dovuto. Sono sicura di interpretare la volontà di tutte le associazioni aidonesi nell’assicurarle la loro collaborazione generosa e disinteressata (anzi, solamente interessata alla valorizzazione dei nostri siti, alla loro tutela, e alla crescita del territorio, anche grazie a questo immenso patrimonio!) in tutte quelle attività consentite dalla legge. Nella speranza di conoscerla di persona personalmente, come direbbe il nostro caro Camilleri!

Franca Ciantia

* a proposito di concorsi, nel mese scorso è apparsa la notizia della messa in servizio dei vincitori del Concorso bandito nel 2000, in esecuzione di una sentenza di appello! Molti di loro sono già sull’orlo del pensionamento per raggiunti limiti di età!  PUBBLICATO SU VIVIENNA.IT

L'appello

 L'ECOMUSEO "I SEMI DI DEMETRA" , CON I SUOI SOCI E CON LE ASSOCIAZIONI ASSOCIATE, HANNO SOTTOSCRITTO IL SOTTOSTANTE APPELLO RIVOLTO A TUTTE LE AUTORITA'  IN INDIRIZZO PERCHE' LE PROBLEMATICHE DI MORGANTINA E DEL MUSEO REGIONALE DI AIDONE VENGANO FINALMENTE PRESE SERIAMENTE IN CARICO E RISOLTE. QUESTO IL TESTO DELL'APPELLO.

"facendoci interpreti del sentimento di indignazione della comunità aidonese, chiediamo che siano adottati senza alcun indugio i provvedimenti che le SS.LL. ritengano più opportuni al fine di accertare urgentemente la grave situazione sopra esposta e di assicurare una volta per tutte con atti concreti e immediati la tutela del patrimonio archeologico aidonese.
Auspichiamo, infine, che la nuova gestione del Parco Archeologico che ingloba Morgantina ed il museo di Aidone possa essere la soluzione migliore per risolvere gli annosi problemi sopra descritti, anche grazie al supporto fattivo della comunità locale rappresentata dai firmatari del presente appello." 

Al Presidente della Regione Siciliana
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
All’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Al Dirigente Generale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Al Presidente del Consiglio Regionale dei Beni Culturali
Al Direttore del Polo Museale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i siti culturali
Al Direttore del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale
Al Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Enna
All’Assessore Regionale al Turismo
Al Prefetto di Enna
Al Sindaco di Aidone

I sottoscritti
Maria Rosaria Restivo, Presidente dell’associazione Ecomuseo: I semi di Demetra di Aidone,
Rosalia Raffiotta, Presidente dell’associazione Archeoclub d’Italia Onlus “Aidone-Morgantina”,
Angelo Drago, Presidente del Comitato cittadino di Aidone,
Giovanni Calcagno, Presidente dell’Associazione all’improvviso di Aidone,
Giuseppa Grasso, Presidente dell’A.D.A. Associazione donne aidonesi,
Franco Colombo, Presidente dell’associazione Università del tempo libero di Aidone,
Angelo Gugliara, Presidente dell’associazione N.O.I.S. sede di Aidone,
in rappresentanza della comunità aidonese, ricorrendo alle Autorità in indirizzo, espongono quanto segue.
I gravissimi incendi del 14 e 15 giugno c.a. all’interno dell’area archeologica di Morgantina hanno prepotentemente riportato sotto gli occhi della comunità locale, e purtroppo anche dei visitatori che in questo periodo ci onorano della loro presenza, lo stato di degrado, trascuratezza e abbandono in cui da diversi anni versa uno dei siti archeologici più importanti di Sicilia, noto alla comunità scientifica internazionale come testimonianza eccezionale della presenza greca nel Mediterraneo ed oggi ancora più conosciuto per le recenti vicende di restituzione dei reperti trafugati.
Da cittadini consapevoli del valore straordinario del patrimonio archeologico ricadente nel nostro territorio, sentendo fortemente il senso di appartenenza a una “comunità di eredità” secondo una definizione quanto mai appropriata, mutuata dalla Convenzione di Faro, ci sentiamo direttamente chiamati in causa dalle condizioni di incuria della “nostra” Morgantina a cui da tempo assistiamo inermi e impotenti.
Riteniamo ora più che mai di non poter più essere spettatori di questa triste realtà ma di avere, piuttosto, il dovere di esigere che il nostro passato sia salvaguardato, che ogni parte dell’area archeologica, ogni pietra, ogni pezzo di selciato, ogni mosaico, ogni segno del passato, ogni traccia identitaria siano tutelati e valorizzati come meritano, così come recita l’art. 9 della nostra Costituzione e come si enuncia ampiamente nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

Nello stato in cui versa oggigiorno, Morgantina subisce un danno - anche d’immagine - il cui valore è incalcolabile, non quantificabile. Le continue lamentele dei visitatori sono mortificanti: la segnaletica dentro il sito è pressoché assente e quella esistente è inadeguata, i percorsi di visita non sono ben tracciati, i pannelli didattici sono illeggibili da anni, ai turisti non viene offerto alcun supporto alla visita e, prima ancora di arrivare a Morgantina, la strada provinciale di accesso al sito ed il parcheggio sono frequentemente sporchi a causa della spazzatura che viene abbandonata incivilmente, problema che il servizio di raccolta urbana finora non è stato in grado di fronteggiare adeguatamente, inserendo per esempio l’area di Morgantina tra le priorità nel programma di raccolta giornaliera dei rifiuti.
C’è l’annoso problema della manutenzione ordinaria del verde, alla quale si provvede con evidente fatica e con sempre più ritardo: le erbacce con le loro profonde radici danneggiano preziosi pavimenti decorati e strutture murarie. Quanto è stato portato alla luce decenni fa in buone condizioni oggi è irrimediabilmente danneggiato per mancanza di puliture e restauri. Sotto gli occhi di tutti sono le varie situazioni di degrado alle strutture che necessiterebbero con urgenza di un monitoraggio attento e di interventi seri di consolidamento. Alcune opere di sostegno delle antiche strutture, realizzate parecchi decenni fa e che sarebbero dovute essere provvisorie in attesa di interventi adeguati, sono divenute definitive.
Ad oltre sessant’anni dalla scoperta, Morgantina merita oggi più che mai un’adeguata manutenzione che evidentemente non può limitarsi al periodo primaverile ma deve essere estesa all’intero anno; questa manutenzione, inoltre, deve necessariamente interessare l’intera area archeologica e non solo la zona fruibile. A tal proposito ci rincresce notare come diverse parti pur importanti nella storia del sito, come ad esempio la Cittadella, sede dell’insediamento siculo, o il santuario di San Francesco Bisconti, monumentale area sacra che ha restituito le statue di culto di Ade, degli acroliti e della dea, non siano oggetto di alcuna attenzione o cura né di interventi di pulitura e diserbo, non ricadendo all’interno dell’area fruibile. Forse le esigenze conservative vengono meno laddove i ruderi non sono visibili dai turisti? È naturale che, senza un’adeguata tutela, il tempo danneggi inevitabilmente quanto portato alla luce dagli archeologi.
Queste grosse problematiche dimostrano che fino ad oggi gli interventi messi in atto per tutelare il sito archeologico non sono stati né adeguati né sufficienti. Questa generale condizione di abbandono mortifica Morgantina così come avvilisce, contestualmente e profondamente, anche noi aidonesi. Vorremmo trovare in questa straordinaria realtà, unica al mondo, il punto di forza per la crescita della nostra comunità e, invece, quanto è sotto i nostri occhi diviene un continuo motivo di rammarico.
Considerata l’unicità e l’irripetibilità di questo sito, che - attraversando miracolosamente i secoli - ci è stato consegnato dal paziente lavoro degli archeologi sopravvivendo a ogni schiaffo del tempo, noi che lo abbiamo ereditato dai nostri antenati ci sentiamo danneggiati personalmente e come comunità quando non viene messa in campo dalle Istituzioni preposte ogni azione necessaria alla tutela dell’antica città.
Siamo fieri del nostro passato e non possiamo non pretendere che esso sia salvaguardato ad ogni costo. Non intendiamo accettare passivamente di assistere a questa lenta distruzione. Abbiamo il diritto di chiedere alle Istituzioni che Morgantina sia salvaguardata attraverso adeguati e costanti interventi di conservazione e di valorizzazione, non soltanto perché ne godano i visitatori ma perché alle maestose rovine dell’antica città si possa garantire di vivere in eterno per il beneficio della comunità locale e della comunità siciliana tutta.
Riteniamo, infatti, che un danno al patrimonio culturale sia un danno all’identità collettiva ma anche all’economia di un territorio che vorrebbe vivere di turismo culturale e naturalistico. Ancora di più ci rammarichiamo dello stato in cui versano Morgantina ed il museo di Aidone quando riflettiamo sul forte nesso che lega la tutela di un bene alla sua valorizzazione, alla fruizione e quindi all’indotto turistico. Benché siano due attrattori culturali dalle grandissime potenzialità per l’intera provincia ennese, Morgantina e il suo museo purtroppo ancora oggi non sono oggetto di un’adeguata attività promozionale che permetterebbe a questo territorio e alla sua comunità di crescere anche in termini economici.
Siamo consapevoli che non tocca a noi cittadini individuare le soluzioni più adeguate ma sappiamo anche che con il nostro operato possiamo dare un contributo fondamentale in questa direzione. Pertanto, vogliamo a gran voce sollecitare le Istituzioni a mettere a punto un nuovo modello di gestione del sito, una compagine che, insieme agli Enti preposti, contempli la presenza attiva sia del Comune di Aidone che delle numerose associazioni culturali locali che al loro interno abbiano competenze spendibili.
Questo auspicabile e nuovo modello di gestione certamente dovrà porre attenzione anche sul museo archeologico di Aidone, fiore all’occhiello non solo della provincia ennese ma di tutta la Sicilia, scrigno di preziosi tesori e custode di eccezionali capolavori dell’arte greca che il mondo ci invidia e che fino a qualche anno fa erano tenuti in grande considerazione presso prestigiose istituzioni museali straniere.
È per noi inaccettabile leggere che certa stampa faziosa auspica il ritorno in America dei reperti restituiti all’Italia con la motivazione che la nostra terra non è in grado di valorizzarli come meritano perché Aidone è irraggiungibile o perché un piccolo e poco noto museo dell’entroterra siciliano non può custodire reperti degni di una grande istituzione. La nostra terra, culla della civiltà greca occidentale, ha generato questi capolavori e la nostra terra li merita per il solo fatto che ne raccontano la storia e ne rappresentano l’eredità. La scommessa delle Istituzioni, in stretta collaborazione con la comunità locale, deve essere la valorizzazione dell’intero territorio secondo quel concetto di ‘ecomuseo’ che racchiude in sé tutte le risorse possibili e immaginabili, dai beni culturali e ambientali a quelli immateriali.
Allo stesso modo e per le suddette ragioni, è per noi inaccettabile apprendere che questo mese di Luglio (problema esistente già da tempo che potrebbe ripresentarsi nel futuro come si è già verificato nel passato) per mancanza di personale ancora una volta Morgantina e il museo di Aidone dovranno rinunciare ad essere aperti ogni giorno. Riteniamo assurdo che oggigiorno il problema della carenza del personale di custodia non sia stato risolto seriamente a livello regionale, magari facendo ricorso una volta per tutte a nuove assunzioni o studiando urgentemente efficaci strategie di collaborazione con la comunità locale e con il mondo dei professionisti dei beni culturali e delle associazioni per poter fronteggiare questa emergenza.
Una Regione che vanta - a buon diritto - il poter vivere di turismo, promuovendo il proprio patrimonio (anche attraverso importanti campagne promozionali) in eventi di rilievo internazionale come la BIT di Milano o la ITB di Berlino, non può in alcun modo presentarsi ai viaggiatori di tutto il mondo, che la scelgono per le proprie vacanze, con questa offerta scadente e assolutamente inadeguata.
Pertanto, facendoci interpreti del sentimento di indignazione della comunità aidonese, chiediamo che siano adottati senza alcun indugio i provvedimenti che le SS.LL. ritengano più opportuni al fine di accertare urgentemente la grave situazione sopra esposta e di assicurare una volta per tutte con atti concreti e immediati la tutela del patrimonio archeologico aidonese.
Auspichiamo, infine, che la nuova gestione del Parco Archeologico che ingloba Morgantina ed il museo di Aidone possa essere la soluzione migliore per risolvere gli annosi problemi sopra descritti, anche grazie al supporto fattivo della comunità locale rappresentata dai firmatari del presente appello.
Aidone, 07/07/2019
I firmatari: Maria Rosaria Restivo, Rosalia Raffiotta, Angelo Drago, Giovanni Calcagno, Giuseppa Grasso, Franco Colombo, Angelo Gugliara