1. LETTERA APERTA ALLA MOGLIE DI RENZI 2. A RENZI SULLA RIFORMA CHE NON C’è

agnes

LETTERA ALLA MOGLIE DI RENZI 

Dillo alla moglie perché il marito senta!

Cara Agnese Landini, signora Renzi, mi permetto di darti del tu come si fa tra colleghi; lo siamo, a quanto leggo, sia di disciplina che di segmento scolastico (materie letterarie nelle secondarie superiori), e il tu da parte di una collega alle soglie della pensione (quando la fornero me lo permetterà), dato ai tanti colleghi precari che ogni anno nella scuola si avvicendano, credo sia anche un modo per accoglierli  nella grande famiglia che è ciascuna scuola. Ieri hai voluto farci sapere che non solo non avresti scioperato ma che addirittura eri disponibile anche per l’ora di ricevimento dei genitori, tanto zelo non ti fa onore come insegnante ma ci comunica che tu, come una brava mogliettina, devi essere la fianco del marito: “finchè morte non ci separi…….”

Cara Agnese,  come ogni supplente, certamente hai vissuto ogni anno l’ansia penosa della chiamata, la paura di non riuscire a mettere insieme le ore necessarie a formare una cattedra, il timore di finire non si sa dove –magari a decine e centinaia di km da casa, una distanza che pensi dovrai percorrere tutti i giorni perché non puoi lasciare figli e famiglia e stabilirtici-, l’attesa spasmodica che arrivi una legge e leggina con cui, dopo concorsi superati e abilitazioni accumulate, ti sia permesso finalmente di passare di ruolo (A proposito! Fino ad ora la speranza c’era: in questi ultimi anni sono passati di ruolo colleghi miei a 56, 45 anni, dopo decenni di servizio; con l’introduzione del concorso-continuo, delle idoneità che non serviranno a nulla, quegli stessi a quest’età avrebbero potuto rischiare di essere lasciati a casa per sempre! O addirittura la stessa sentenza europea, invocata dai precari, può rivolgersi loro contro limitando massimo a tre anni consecutivi gli incarichi ed escludendo dalle graduatorie che li abbia superati!).  Ma, vista la tua giovane età, tranne che tu non sia  una di quelle per le quali, nelle pieghe dei regolamenti, un cavillo ad hoc viene trovato per permetterti di scavalcare colleghi più anziani e titolati, hai tempo ad aspettare e magari rischi di arrivare a 40-50 anni ed essere costretta a cambiare mestiere! Mettiti nei panni di chi vive solo di questo stipendio, esci dai panni privilegiati della moglie di Renzi, titolare di un 730  in cui il  tuo stipendio ridicolo serve sì e no per le spesucce personali …..

Avrai avuto modo di conoscere tante scuole, avrai insegnato in istituti lindi, ordinati, super forniti di materiali e strutture, tirati a lucido in tutti i sensi, con dirigenti scolastici attenti e presenti; in istituti sciatti e “sgarrupati” in cui non viene fatta da anni un minimo di manutenzione, dove sgarrupate sono le pareti, le sedie, i banchi, le finestre, le porte, i pavimenti e soprattutto i bagni, dove i presidi spendono il loro tempo in una lotta inutile con comuni e province sempre a corto di finanze da spendere nelle scuole; in scuole che vedono il preside, se va bene, una volta la settimana perché la spending review li ha caricati di tre quattro dirigenze; in scuole gestite da dirigenti preparati e illuminati, mediocri e gretti,  responsabili che ti fanno sentire sicura, pavidi e condiscendenti nel loro vivere e lasciare vivere, arroganti burocrati … uomini e donne, in una parola, con i pregi ed i difetti che li contraddistinguono! A questi presidi, che negli ultimi decenni sono stati caricati sempre di più di funzioni burocratiche e manageriali, ora si chiederebbe di decidere dell’Offerta Formativa, della didattica, e di conseguenza di scegliere gli insegnanti che meglio servono alla loro personale idea di scuola, per voler essere buoni e non parlare delle esigenze clientelari o eufemisticamente empatiche! Ma si sa in Italia a pensare male non si sbaglia mai!

agnes2Se tutto ciò ancora non ti fa incavolare ed indignare, pensa a quante discipline, ore settimanali di insegnamento e di laboratorio si sono perse in questi anni, tra una parariforma e l’altra; la scuola ha subito una cura dimagrante che l’ha condotta all’anoressia, tutti  risparmi, dicevano,  che dovevano essere reinvestiti nella scuola ma di cui si sono perse completamente le tracce. Come fanno a non far uscire dai gangheri un’insegnante, appena avvertita, le dichiarazioni del Faraone e della Giannini che parlano come coloro che nella scuola italiana non hanno mai messo piede o hanno qualche sassolino da togliersi? O la farsa della consultazione popolare online della cosiddetta Buonascuola, una prova di populismo, millantata per democrazia; un contenitore in cui centinai di migliaia di studenti, professori genitori hanno riversato consigli e opinioni che nessuno, ne siamo certi  visti i risultati, ha mai letto.

Sciopero e manifestazione scuola-5 maggio 2015E poi vogliamo parlare di soldi? Quanto ha guadagnato ieri lo stato con l’80% di scioperanti? Se facciamo un rapido conto della serva e moltiplichiamo una media di settanta euro per 800.000 scioperanti  sono più di 50 milioni di euro risparmiati! La velocità con cui ci tolgono la giornata è proverbiale! Ci resta però la soddisfazione che ieri per la prima volta sono scesi a manifestare in piazza, con i figli e i loro insegnanti, anche i genitori, ai quali in questi anni è stato chiesto di autotassarsi per qualunque cosa, dalla carta igienica alla carta per fotocopie e ai quali non è più garantito né il tempo pieno, nè il sostegno per i disabili.

E allora, signora Renzi, è ancora poco per incavolarsi? Io sono convinta che tu, come una brava moglie, fuori hai dovuto dimostrare di essere al fianco di tuo marito, ci mancherebbe! Ma a casa sai cosa dirgli, parlagli della vera scuola che non è solo quella dove lo aspettano cantando “Viva viva il Presidente” o quella che ha visitato ieri a Bolzano, scuola ideale dove la formazione si coniuga con la conoscenza e il tirocinio in fabbrica; spiegagli che l’Italia è lunga,  le aziende sono concentrate nel centro nord e l’obbligo degli stage formativi escluderebbe la maggior parte degli gli studenti del Meridione e delle Isole. Raccontagli dei presidi che hai incontrato nella tua carriera da precaria e di come il Collegio dei docenti e il Consiglio di Istituto non sono rallentatori del loro potere decisionale  ma che la condivisione della linea programmatica della scuola è la migliore garanzia per rendere tutti corresponsabili del processo e dei risultati! Fagli capire che la valutazione, se praticata con criteri obiettivi e da una commissione imparziale ed equilibrata, non è uno spauracchio per i docenti che lavorano con coscienza, competenza e spirito di sacrificio, ma  che non può essere affidata all’arbitrio dell’uomo solo al potere. Mi sembra che l’esperienza di sindaco abbia dato alla testa  al tuo consorte, gli è piaciuta talmente che s’è convinto di poterla estendere ovunque: il Presidente del Consiglio sindaco e ora il preside-sindaco… “con certi sindaci che corrono vengono i brividi”!!!!!!!

Lettera a Renzi sulla RIFORMA che non c’è

Egregio sig. Presidente del Consiglio
renzi lavagnaAttacco subito, come fa lei, col dirle che su una cosa, fra quante affermate nel video messaggio di cui ci ha omaggiato, sono d’accordo: smettiamo di chiamarla riforma, perché è proprio dall’abuso di questa parola che prendono origine tutti i problemi e i malintesi. “La buona scuola” era forse partita con il sincero proposito di cambiare la scuola, le do il beneficio del dubbio, ma la legge che ne è uscita è un’accozzaglia male assortita di provvedimenti che meglio avrebbe fatto a prendere ad uno ad uno, se veramente l’obiettivo di questo governo era la riorganizzazione e una migliore funzionalità della scuola. Ma la mania di grandezza, la sindrome del pacchetto, del prendi tutto o niente, ancora una volta ha ottenuto l’effetto contrario, la contestazione, le barricate anche contro il poco di buono che c’è!
La millantata riforma Gelmini, con la pretesa di riorganizzare i cicli scolastici, si era limitata a tagliare e ritagliare lasciando la scuola uguale a sé stessa, solo molto più povera, anche questa non è altro che l’insieme di tanti aggiustamenti strutturali ed organizzativi, alcuni necessari ed attesi, come l’alternanza scuola lavoro o la valutazione di docenti, che da vent’anni invano si cerca di introdurre, altri gratuiti e dannosi come quello del nuovo ruolo del DS sceriffo-sindaco-rambo a cui verrebbe affidata anche la scelta degli insegnanti: … a proposito che ne sarà degli insegnanti che non verranno scelti da nessun preside?
gianfalco caro-profQuello che mi ha colpito e mi ha offeso di più nei due messaggi (la email a tutti gli insegnanti e il videomessaggio pubblicato sulla pagina web del Governo) è il tono condiscendente che lei usa, quello del maestrino che spiega per l’ennesima volta la lezioncina ad alunni un po’ tardi e lenti; peccato che la ripeta come un mantra, sempre con le stesse parole, lo stesso tono che rende nulla e stucchevole la spiegazione: l’alunno non c’è più, ha già abbandonato l’aula!
Lei afferma che le fa piacere che ci sia il dibattito, anche molto vivace, ma a che serve parlarsi addosso se poi, come in tutta la consultazione della “bona scuola”, nulla di quanto suggerito è stato preso in considerazione?
La seguente affermazione dobbiamo interpretarla come un passo indietro o come la rettifica di voci dal sen sfuggite ai suoi ministri e a qualche sottosegretario, a cui farebbe bene a mettere una museruola? “Ho letto tante email, appassionate, deluse, propositive, critiche. Mi hanno aiutato a riflettere… Da subito posso fare chiarezza su alcune voci false circolate in queste settimane: – Le aziende non hanno alcun ruolo nei consigli di Istituto; – I giorni di vacanza non si toccano; – Nessuno può essere licenziato dopo tre anni; – Il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto”.
gianfalco la-lavagna-e-la-buona-scuolaRispetto a quest’ultima affermazione, a questo timore unanimemente espresso, sulla quale si sta concentrando la contestazione, io ci vedo, oltre all’esperienza personale di ciascun insegnante rispetto all’arbitrio di alcuni dirigenti scolastici -già ora che di potere ne hanno poco-, l’assoluta sfiducia nei confronti della classe dirigente amorale e corrotta che ci governa a tutti i livelli, ma che, a onor del vero, rispecchia fedelmente l’altrettanto corrotta e amorale società italiana. Non ci potrebbe essere corruzione senza gente –chiunque detenga un minimo di potere- pronta a lasciarsi corrompere e senza chi è convinto di potere ottenere ciò che vuole corrompendo, piuttosto che guadagnandoselo onestamente.
Lei chiede suggerimenti io ne ho uno solo. La prego, spacchetti questi provvedimenti, alcuni sono sommamente urgenti come quello dell’assunzione dei precari, l’edilizia scolastica, l’alternanza scuola lavoro, gli altri richiedono una riflessione maggiore, la fretta non è una buona consigliera e non sarà con l’imposizione che riuscirà a farli accettare e digerire. Cordiali saluti e buon lavoro.

Francesca Ciantia
Insegnante a tempo indeterminato nella Scuola Secondaria Superiore