Il lusso dell’ingenuità e dell’utopia: oggi si può?

Lunedì 15 il ballottaggio al Comune di Enna ha avuto un risultato inatteso che ha sconvolto l’ordine costituito provinciale, dominato da decenni dalla mole ingombrante del senatore Crisafulli padre padrone del partito comunista ieri e del PD oggi. Mi sono permessa una riflessione che gentilmente l’editore di Vivienna ha voluto pubblicare in prima pagina 

dipietroAuguri al nuovo sindaco di Enna. Un’intera provincia ha esultato per il risultato, su Di Pietro ora sono concentrate tutte le speranze di cambiamento, di un vero cambiamento di verso e di passo. Tutti ci auguriamo, per Enna e per l’intera ex provincia, che non sia solo l’ennesima illusione: la testa è caduta, almeno per ora, ma il resto del corpo è lì e occupa ancora i gangli vitali, il “sistema crisafulli” permea di sé la politica, l’amministrazione, l’economia ennese e non sarà facile smantellarlo; la nostra politica di piccolo cabotaggio in cui il vero orizzonte è quello dell’interesse della famiglia, del clan, della parte “politica” non promette nulla di buono; saranno capaci i nuovi eletti ennesi, dal sindaco all’ultimo consigliere, di scrollarsi di dosso tutto il marciume della vecchia politica, di mettere per una volta da parte l’inseguimento del proprio interesse personale o di parte, di farsi definitivo strumento di rottura, di riprendere in mano i propri destini lasciati per decenni a pascolo di pochi? Saranno capaci di tagliare il cordone ombelicale con una classe politica feudale e corrotta per cominciare a pensare che l’acquisizione dei propri diritti può essere una strada retta e non obbligatoriamente un percorso mediato attraverso tante stazioni, in ciascuna delle quali si lascia sempre una parte di quel diritto trasformandolo in arma di “gratitudine” e ricatto? Saremo capaci tutti di liberarci finalmente della necessità di avere per forza i santi in paradiso? La frase attribuita a Crocetta “se non vinciamo chiudo i rubinetti a Gela” ci racconta perfettamente come funzionano le cose in Sicilia, ma il governatore siciliano si è affrettato a smentirla e addirittura a minacciare querela contro i grillini che l’hanno riportata, questo potrebbe essere anche un primo segno di cambiamento: e se dopo questa batosta anche Crocetta riprendesse quel progetto di riscatto siciliano per il quale è stato eletto?

Dovremmo tutti per la prima volta dismettere il gattopardismo come anima e veste della sicilianità e cominciare a lavorare perchè un vero cambiamento sia possibile, perché quella che si sta per intraprendere sia una strada nuova non la solita inversione ad U.

Franca Ciantia