Il Museo di Aidone

Informazioni utili

 - Il Museo Archeologico Regionale di Aidone è ubicato nel centro storico, in Largo Torres Truppia, per info tel. 0935/87307
- L'Area Archeologica è in contrada Serra di Orlando, per info  tel. 0935/87955
- Sia il Museo che l'area Archeologica sono aperti tutti i giorni, dalle h. 9,00 ad un’ora prima del tramonto.
- Biglietto singolo intero: 6,00 €;  Biglietto singolo ridotto: 3,00 €; residenti in Aidone e Provincia 2,00 €; biglietto unico (area archeologica e Museo) 10,00 €, ridotto 5,00 €.
-E' vietato fotografare

le novità

La Sede Museale - la Chiesa e il convento di San Francesco

La sede museale è l'ex Convento dei Padri Cappuccini, realizzato tra il 1611 ed il 1613. L'impianto architettonico originario, comprendente anche la chiesa dedicata a San Francesco, è stato oggetto di intervento di restauro. Nel 1984, vi fu inaugurata la sede museale.

Il complesso conventuale, con la sua architettura severa e le sue forme chiuse, domina il colle orientale ed è quasi a coronamento del Giardino Comunale, comunemente chiamato la Villa.

La chiesa di San Francesco conserva pregevoli opere d’arte: un Ecce Homo, nella tradizione di Fra Umile da Petralia, e una madonna con Bambino in terracotta, entrambi collocati nella cappella prossima all’ingresso. Scenograficamente notevole è la struttura architettonica che corona l' altare, risalente al XVII secolo:dall'originalissimo paliotto in cuoio dipinto, al il ciborio in legno, svettante nella sua architettura basilicale, al  trittico che corona l'altare con scenografiche strutture in tromp l'oeil e rappresenta, nel pannello centrale, la Sacra Famiglia al momento della nascita di Gesù. Le opere rivelano un gusto popolare e gradevole nell'insieme, la povertà dei materiali è coerente al messaggio e all'intento educativo dei Francescani, e dei Cappuccini, in modo particolare;  in ogni caso questa chiesa non fu danneggiata dal devastante terremoto del 1693.
Si accede al museo dala chiesa di San Francesco, la cui navata è in parte utilizzata come sala conferenze. Dalla stessa, attraverso una rampa di scala, si raggiunge la cripta dalle pareti interamente ricoperte da avelli (nicchie) tombali.

Le collezioni e i percorsi di visita

Il museo illustra la storia di Morgantina dall'età del bronzo all'età ellenistica e all'età romano-repubblicana.
I reperti sono esposti nelle sale del convento al piano terra e al primo piano; la fruizione e comprensione è agevolata dalla presenza di carte topografiche, fotografie e pannelli esplicativi.
Le collezioni
La raccolta dei materiali esposti proviene dagli scavi condotti, ininterrottamente a partire dagli anni 50 del secolo scorso, dalla Missione Americana delle Università di Princeton e della Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, prima, poi Agrigento ed infine Enna. L'ordinamento, almeno fino agli ultimi adattamenti, ha seguito un ordine prevalentemente cronologico e dove è possibile tematico.
 

La nuova ala
L'edificio museale si è arricchito di una intera ala che comprende la sala della Dea di Morgantina, più conosciuta come Venere, nella quale la meravigliosa statua, restituita dal Getty, incombe in tutta la sua grandiosità e sacralità. Essa è stata completata con pochi altri arredi e reperti  che aiutano a contestualizzarla nella storia e nel sito; in una vetrinetta sono esposti dei busti di Persefone, che ci raccontano quanto fosse esteso e capillare il culto di Demetra e Kore a Morgantina, e alcuni frammenti della statua stessa restituiti da Getty, tra l'altro: due dita del piede mancante, l’altra mano priva di braccio, entrambi in marmo pario.
La seconda sala è dedicata all’architettura tipica di Morgantina e ci riserva una bella sorpresa: l’elegante edicola, proveniente dalla Fontana Monumentale dell’agorà di Morgantina, che doveva stare sul bacino e reggere il tetto dello stoà tetrastilo; chi visita l’agorà di Morgantina da sempre resta affascinato dal sistema idraulico della Grande Fontana, non riuscendo a immaginarne la monumentalità.
La  terza sala. Vi sono esposti una parte dei reperti provenienti dall’edificio termale di contrada Agnese, uno dei siti più interessanti di Morgantina, di cui qualche anno fa è stato completato lo scavo e la copertura. L’edificio è uno dei pochissimi conservati di epoca greca ellenistica –la maggior parte di edifici termali conosciuti sono di epoca romana- e presenta un’originale copertura a botte (sulle piscine), e a cupola (nella sala centrale), ottenuta  con tubuli fittili ad incastro e poi intonacata e affrescata.
Nella quarta sala ci sono i magnifici Argenti di Eupolemo, il tesoro di sedici pezzi di argento a decorazione in lamina d'oro risalente al quarto-terzo a.C., splendido esempio della rinomata arte orafa siracusana !

Piano terra  - Le vecchie sale 

sala 1. Sale introduttive con pannelli documentari e vista sul chiostro

sala 2. Materiali provenienti dagli insediamenti preistorici e protostorici di contrada San Francesco Bisconti e dalla Cittadella.

sala 3. Dedicata agli Acroliti di Demetra e Kore , restituiti dagli Stati Uniti e dei reperti dell'area sacra di contrada san Francesco Bisconti dedicata alle dee

sala 4.5.6.7. Le nuove sale, (ala nuova) 

Primo Piano
sala 8. Reperti provenienti dall’insediamento della Cittadella: la Morgantina dell’età greca arcaica. Sono presenti molti pezzi di vasellame che ci testimoniano l’ottimo livello di integrazione che la comunità siculo indigena aveva raggiunto con quella greca dei colonizzatori. Il pezzo più prezioso è il cratere attico di Eutimides
Corridoio e saletta: materiali provenienti dall’acropoli arcaica (anche parti del tetto del Tempio) e dall’edificio termale di Contrada Agnese
sala 9. La città ellenistico-romana: reperti provenienti dall'abitato di Serra Orlando, la Morgantina visitata dai turisti, dai i santuari e dalle necropoli.