Turismo nostrano: mentre il medico studia il malato se ne va!

Turismo nostrano: mentre il medico studia il malato se ne va!distretto

Il turismo siciliano, quello del nostro “distretto turistico” e in special modo quello del nostro territorio di Aidone e, suo malgrado, anche Piazza Armerina, continua ad essere oggetto di infiniti studi, ricerche, ricette di cura….. dovremmo esserne contenti ma, mentre si continua a studiare, sprecando le poche risorse disponibili, il nostro paese, lungi dal trasformare in volano di sviluppo il grande patrimonio di cui la storia e la natura lo  hanno generosamente dotato, resta ai margini, il paradiso delle occasioni perse. Il museo di Aidone ha reso pubblico il numero di visitatori del 2014: si  è registrato un aumento, rispetto al 2013, di quasi 10.000 presenze tra il Museo e l’area archeologica di Morgantina (Il Museo di Aidone è stato visitato da 34.578 persone e l’area archeologica di Morgantina da 32.256). Ma sono presenze mordi e fuggi , anzi guarda e fuggi;  non abbiamo numeri sulle presenze nei ristoranti e nei B&B per capire se c’è una ricaduta sull’economia di Aidone, ma è lampante che si tratterebbe di numeri risibili. Ed intanto si continua a studiare il fenomeno e a proporre ricette più o meno applicabili che nessuno ascolta -neppure quegli stessi che hanno ordinato lo studio- e che  fino ad ora non si sono mai trasformate mai in azioni concrete.

Fondazione SiciliaL’ultimo in ordine di tempo è lo studio commissionato dalla Fondazione Sicilia a Francesco Rutelli, che il 13 marzo, a Palermo, a  Palazzo Branciforte, presenterà i risultati della sua fatica: -Il Rapporto sulla valorizzazione dell’area di Piazza Armerina e Morgantina “Cuore antico della Sicilia”. Francesco Rutelli, illustrerà, punto per punto, le sue “ricette” per lo sviluppo turistico del territorio di Enna, ma intanto mette le mani avanti denunciando le promesse disattese dalle istituzioni regionali riguardo agli impegni che avevano preso:  “… quando ricevetti la cittadinanza onoraria della Città di Aidone, per avere ottenuto la restituzione all’Italia della scultura della Dea, ho chiesto pubblicamente alle Istituzioni regionali di mantenere gli impegni a migliorare le capacità infrastrutturali, organizzative, di accoglienza e promozione dell’area. Solo così si sarebbe spiegato al mondo il rientro di quel capolavoro, non più ammirato da centinaia di migliaia di visitatori al Getty Museum di Malibu, ma esso stesso fattore di sviluppo culturale, turistico ed economico nella terra di provenienza dell’enigmatica Dea. Oggi – conclude Rutelli – è imperativo non alzare bandiera bianca nel prendere atto che questa grande occasione è perduta”. Sì è imperativo non dichiarare la resa completa, ma le nostre braccia sono cadute del tutto e non hanno più neppure la forza di alzare la bandiera bianca, davanti al fatto  che a cinque anni dall’inizio dei Rientri nel Museo di Aidone (2009 gli Acroliti, 2010 gli Argenti, 2011 la “Venere”) nulla è cambiato, non è nato nulla di nuovo, strutture e infrastrutture sono sempre le stesse, con qualche anno in più di degrado, i pochi privati che, illusi dalle tante aspettative, avevano provato ad immaginare la propria vita in paese e investito in qualche impresa, hanno abbandonato  e sono fuggiti all’estero o nel Nord Italia e  il degrado e l’abbandono sono continuati senza freni.

Per non parlare del fantomatico Distretto turistico della Venere, sul quale erano state riposte tante aspettative, tante speranze e che, come era prevedibile, invece, si è rivelato il solito carrozzone   costruito per gestire i finanziamenti che sicuramente prima o poi sarebbero arrivati, un altro centro di potere politico, l’ennesima occasione persa di mettere intorno ad un tavolo le forze sane della provincia per creare sinergie, occasioni e lavoro a prescindere! E invece non si prescinde, dopo anni finalmente i finanziamenti sono arrivati, e sono anche una bella cifra oltre settecentomila euro, da impiegare su progetti fumosi: si continua a studiare mentre il malato se ne va.

l'inaugurazione della Venere al Museo di Aidone

l’inaugurazione della Venere al Museo di Aidone

I due primi progetti che stanno partendo prevedono una spesa di 70.000 euro per  progettazione e realizzazione di azioni volte a sostenere la creazione della Denominazione Territoriale “Dea di Morgantina”,  e di 120.000 euro per “l’ideazione e realizzazione del portale WEB relazionale del Distretto Turistico “Dea di Morgantina, dei servizi annessi, della relativa campagna di comunicazione WEB e del suo posizionamento ” (fonte sito della provincia). Gli altri due progetti finanziati riguardano: “La  Realizzazione di attività per l’incremento dell’incoming turistico a carattere internazionale Distretto Turistico Dea di Morgantina, con attività di promozione del patrimonio turistico del territorio del Distretto Dea di Morgantina nei mercati destinazione identificati (Germania, Inghilterra e Russia) – e non si capisce il perché di questa limitazione che trascura i paesi di lingua francese, spagnola, e i paesi dell’estremo oriente come Cina, Giappone, Corea dal quale ormai si muovono i flussi turistici più consistenti-  e l’ultimo l’ “Analisi quali-quantitativa della domanda attuale e potenziale di fruizione turistico-culturale”. Tutti e quattro i progetti per la modica cifra complessiva di 732.000  euro, dei fondi del  Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013 Sicilia. Qui non si vuole mettere in dubbio l’esigenza di osservare,  studiare, progettare, il problema è che ad oggi di tutti gli studi, piani strategici, consigli non richiesti da operatori turistici e studiosi dei flussi, non resta altro che la carta, una montagna di carta  archiviata negli scaffali di provincia, comuni ed enti vari, che non ha smosso di un centimetro la realtà dei nostri paesi, non ha portato un turista in più, ma ha sicuramente rimpinguato i bilanci di agenzie e studi professionali….

chiusi per festivitaMENTRE SI FA FINTA DI STUDIARE COME INCREMENTARE IL TURISMO IL MUSEO E IL SITO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E DI GRAN PARTE DELLA SICILIA CHIUDONO LA DOMENICA E I FESTIVI!!

MUSEI E SITI ARCHEOLOGICI SICILIANI CHIUSI PER FESTIVITA’

 

Alla fine la Regione ha messo sul suo sito l’avviso le disposizioni sulla “ fruizione dei siti culturali nei giorni festivi dal 9 marzo 2015” in poi (non è specificato fino a quando durerà questa oscenità!), cioè l’elenco dei pochi siti aperti  a fronte delle maggioranza che resteranno chiusi. Certamente sollecitata dalle lamentele dei dirigenti  dei siti culturali, costretti alla chiusura nei giorni festivi a causa di una legge scellerata che vuole che i custodi devono lavorare solo nei giorni feriali, come tutti gli altri impiegati, e che possono fare solo un limitato numero di turni festivi. Si scaricano così di uno sgradito onere i dirigenti, finora visti come gli unici responsabili di questi provvedimenti assurdi. È deontologicamente corretto che uno accetti di fare il custode in un sito culturale pretendendo il diritto di non lavorare nei giorni festivi? e che qualora sia costretto  deve essere eccezionalmente  e straordinariamente retribuito? Provate a dirlo ad un cameriere di ristorante, ad un pasticcere, ad un barista che se vogliono lavorare nei giorni festivi lo devono fare in modo straordinario, penseranno che proveniate da un pianeta dove si sono invertite le parti e dove i turisti, gli avventori, i viaggiatori  circolano solo dal lunedì’ al venerdì……. Eppure è quello che succede in Sicilia; ma, dal momento che il numero di custodi non equamente distribuito, come sempre la legge non è uguale per tutti,  c’è qualcuno per il quale è più uguale. Così in provincia di Palermo e Trapani molti siti restano aperti  -guarda caso molti dei custodi assunti in illo tempore a Morgantina, originari di quelle zone, appena ne hanno avuto la possibilità si sono trasferiti proprio lì, lasciando sguarnite i nostri siti! Tra le provincie di Enna e  Caltanissetta  resterà aperto solo la Villa Romana di Piazza Armerina!

Ma in questi giorni qualcuno forse finalmente sta cominciando ad alzare il velo sul teatro dell’assurdo che è l’amministrazione regionale siciliana dei BB. CC:  oggi in un post su Facebook l’ex Assessore Mariarita Sgarlata denuncia la complicità dei sindacati della “casta dei custodi” nel volere mantenere  la situazione attuale per alzare il tiro e il consenso sulle richieste dei loro assistiti “Ho litigato ai tavoli di concertazione con i sindacati per distribuire razionalmente i custodi e ottenere la deroga al 50% sui festivi nel loro contratto già particolarmente vantaggioso. Ovviamente, la deroga nel contratto garantirebbe l’apertura dei festivi durante tutto l’anno. A Roma la ex soprintendente Maria Rosaria Barbera, dopo un braccio di ferro, ha ottenuto la revisione del contratto… I sindacati non hanno avuto il coraggio di dire la parola straordinario, forse perché sono consapevoli delle condizioni vantaggiose in cui operano i custodi siciliani, concentrati in alcune città, distaccati in altri uffici (Corte dei Conti e altro), tutelati quando per razionalizzare il servizio andrebbero spostati…. E’ evidente che c’è una regia precisa nel mettere i direttori del Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana nella condizione di dovere chiudere i musei nei festivi”. E intanto anche il sottosegretario all’Istruzione, all’Universita’ e alla Ricerca, Davide Faraone,  a margine di un incontro all’Università di Palermo, rileva   “Nessuno ci dice perche’ l’80 per cento dei siti archeologici e i musei rimane chiuso la domenica. Mi scandalizza che non ci sia nessuno che si scandalizza di avere questi sindacalisti in Sicilia” e ancora “Mi impressiona l’incredibile sciopero proclamato dai sindacati sulla proposta di legge regionale di riforma che prevede l’equiparazione dei dipendenti regionali ai dipendenti pubblici, e quindi il taglio del 600 per cento di ore in permessi di cui godono i sindacalisti in Sicilia rispetto al resto d’Italia”. Faraone però dovrebbe spiegarci dov’è stato in tutti questi anni, e perché non si è scandalizzato quando queste cose le viveva da consigliere comunale a Palermo o deputato all’Assemblea Regionale?  Ma non è mai troppo tardi soprattutto se ne accorge oggi dall’alto del suo incarico di governo e se è disposto a metterci la faccia e ad agire di conseguenza!

 Francesco Rutelli nel suo libercolo di una trentina scarse di pagine -che costituiscono il Rapporto sulla valorizzazione dell’area di Piazza Armerina–Morgantina, scritto su commissione della Fondazione Sicilia e presentato venerdì scorso a Palazzo Branciforte-  non ha ommesso di denunciare, nelle due paginette delle criticità, la cattiva gestione dei siti culturali da parte della Regione Sicilia! Salvo poi dimenticarsene del tutto nelle conclusioni che culminano nelle cinque proposte che sembrano replicare quanto suggerito in tutti gli studi sfornati in questi anni!

E, dulcis in fundo anche Ettore Messina, imprenditore turistico di Piazza Armerina, ha preso carta e penna per denunciare il fatto di essere  costretto a modificare i tour per le comitive in arrivo che non potranno visitare Morgantina e la statua della Dea perché  i siti archeologici non saranno visitabili. Inevitabile la protesta degli operatori turistici locali, costretti a dover rivedere i tour già venduti nelle scorse settimane o mesi.

E ancora una volta ci chiediamo a che gioco si gioca: da una parte si continuano a finanziare profumatamente ricerche, studi dove si scopre, come ha fatto Rutelli, l’acqua calda,  piani improbabili di lancio e rilancio del turismo siciliano, mentre dall’altra si tengono chiusi i siti che dovrebbero fare da attrazione turistica e quando sono aperti sono privi dei minimi servizi!

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