Morgantina. Turismo a perdere!

(Distretto) Morgantina. Turismo a perdere!

8POzC9TdMIYwK96c-pPBFMVitVdAfzCmp6dJqMYVRF0Presi dall’entusiasmo suscitato dalla presenza di Morgantina e il Museo di Aidone nella piccola élite dei siti che hanno accolto l’invito dell’assessore Purpura a prolungare l’apertura serale, ai più è sfuggito il costo che questa iniziativa ha comportato per Morgantina. Lo hanno potuto constatare per primi i malcapitati turisti che si sono avventurati nelle ore antimeridiane a Morgantina e hanno trovato i cancelli chiusi; il colmo, poi, lo hanno vissuto quelli in possesso del biglietto cumulativo acquistato alla Villa Romana di Piazza Armerina, dove evidentemente non erano stati avvisati sugli orari aggiornati. Così tutti ci siamo resi conto del costo dell’operazione visibilità: in un colpo è stata cancellata, non solo per il mese di agosto ma per tutto settembre, l’apertura mattutina: il sito di Morgantina è visitabile tutti i giorni dalle 14 alle 19 e dal venerdì alla domenica dalle 14 alle 22. Per fortuna l’orario del Museo non è stato toccato, l’ingresso è sempre alle 9:00, la chiusura è stata prolungata fino alle 21:00.

Foto venere ritagliata120Nell’intenzione dell’Assessore Regionale e del suo direttore generale Pennino c’è la volontà di intercettare i picchi estivi del turismo e far convergere sui beni culturali anche quei turisti attratti solo dal mare e dal clima siculo, ma come sempre si fanno le nozze con i fichi secchi e questa regola è aurea per Morgantina. Dal momento che il personale è sempre quello, se vuoi aprire la sera chiudi il mattino! Ma il conto non torna: si aggiungono 9 ore serali (venerdì-domenica dalle 19 alle 22) e se ne eliminano 35 antimeridiani (lunedì-domenica dalle 9 alle 14!). Questo in primis.  In secundis: il sito di Morgantina è logisticamente preparato ad accogliere i visitatori in notturna, sono stati fatti degli adeguamenti negli itinerari, nella illuminazione, nella messa in sicurezza? Prima di confermare questi orari per il mese di settembre, la direzione del Museo dovrebbe rendere pubblici i risultati dell’esperimento (dati sul numero dei visitatori serali e, statisticamente, numero dei visitatori persi la mattina) e valutare di conseguenza se sia il caso di continuare. Ma a pensar male si fa sempre bene e, memori di quanto accaduto l’anno scorso e dell’impossibilità di fare fronte all’apertura continuativa con il contingentamento degli straordinari imposto dalla Regione, tutta l’operazione sa quasi da aperitivo per affrontare il piatto indigesto che si sta preparando!  Naturalmente sulla questione si registra un assordante silenzio da tutte le parti: l’Amministrazione comunale ha chiesto conto della opportunità e dell’utilità di questa fruizione notturna e soprattutto della chiusura mattutina? Non se ne hanno notizie, intanto il sindaco continua a fare la spola tra Aidone e l’EXPO, accompagnando le migliaia di turisti che da tutto il mondo, dopo avere visto gli Acroliti nella Piazzetta Italia, si precipitano a visitare Aidone, il Museo archeologico, Morgantina! La questione è stata sollevata da qualche “volontario” su Facebook, senza ricevere grande risalto, gli aidonesi parlano tanto, ma quando si tratta di lasciare traccia della propria opinione, e quella di FB sta diventando una vera firma, preferiscono non esporsi, non disturbare i manovratori, temendo chissà quali ritorsioni…

L’altro grande assente è il Distretto Turistico dea di Morgantina. A quanto pare non può occuparsi di problemi di bassa organizzazione quotidiana, impegnato com’è a spendere il grosso malloppo  (solo 732.000 euro) dei fondi comunitari nei quattro fumosi progetti di lancio turistico;*P l’ultimo in ordine di tempo è il progetto di Promo-commercializzazione nel mercato internazionale con tre paesi “target” -Regno Unito, Germania e Russia- che è stato avviato in questi giorni; il ciclo di workshop rivolti a operatori economici e dell’informazione, è partito da Londra, continuerà a Mosca e poi a Francoforte. Lanciamo nel mercato internazionale (non s’è capito perché questi tre paesi, trascurando i paesi arabi, la Cina, gli USA…, magari sperano che siano oggetto di un prossimo progetto!) una mega offerta turistica per portare i turisti in provincia, ma per quali strade, in quali strutture, con quali accessi? A settembre 60 operatori -tra tour operator, buyers, giornalisti, agenti di viaggio-, europei e non, arriveranno sul territorio per visitarlo, studiare itinerari, godere dei beni culturali ed ambientali del distretto, cosa troveranno? La guida d’eccezione è nientepopodimeno che un racconto di Camilleri***, che ad Enna visse per un paio d’anni tra il 1946 e il 1948: visto che il brand tira, ci accodiamo anche noi, così anche Enna entra negli itinerari dello scrittore agrigentino che ha fatto la fortuna di Modica, Scicli e Ragusa, non si sa mai!

morgantina-turismoaperderel’articolo su Vivienna

 

 

 

 

 

 

* tra i progetti c’è quello del sito “Guide d’autore” ( www.ennaguidedautore.it/ in italiano ed in inglese, in via di allestimento, fornito anche di una applicazione mobile ) realizzato dall’Associazione Civita, che non promette granchè se resta com’è: lentissimo!

 Comunicato Stampa dell’avvio del progetto di promocommercializzazione

**   Dei 4 progetti approvati quale sarà il primo a partire
Al via il progetto di promocommercializzazione per il Distretto di Morgantina volto all’incremento dell’incoming turistico a carattere internazionale.
 Realizzazione di attività di comunicazione nei Paesi target
Il progetto mira alla diffusione del territorio come alternativa alla Sicilia classica e comunemente conosciuta.  Target: operatori turistici UK, Russia e Germania/ principali stakeholder e giornalisti . Attraverso un percorso emotivo ed enogastronomico verrà presentato il Distretto e il territorio di Enna con le ricchezze dell’entroterra Siciliano e le ricchezze naturali ed enogastronomiche, affinché la destinazione diventi oggetto dei molteplici pacchetti turistici proposti dagli operatori esteri. 
Ideazione e realizzazione di materiale promo-pubblicitario

Il progetto di promo-commercializzazione in partenza questa sera a Londra cosa prevede? Come si svilupperà?

Workshop presso le sedi ENIT
Le attività di promo-commercializzazione nei paesi target, Germania, Russia e Inghilterra, prevedono l’organizzazione di un ciclo di workshop rivolti esclusivamente a operatori economici/buyer e giornalisti/blogger esteri. Le attività di workshop, da effettuarsi nelle differenti sedi dell’ENIT presenti in ciascuno dei tre paesi target (Londra, Francoforte e Mosca), verranno realizzate perseguendo i seguenti obiettivi: Implementare, presso i possibili buyer esteri, la conoscenza delle innumerevoli risorse culturali, naturalistiche, enogastronomiche e artigianali che il Distretto Turistico offre. Presentare, agli operatori internazionali, in forma esperienziale e incisiva i servizi e le strutture presenti sul territorio distrettuale. Aumentare il flusso di turisti in arrivo presso le aree del distretto, diversificandone i target e distribuendone i flussi in tutte le stagioni dell’anno. Valorizzare l’offerta e incuriosire i buyer verso quelle mete, soprattutto dell’entroterra, che attualmente risultano meno fruite. Sarà quindi indispensabile presentare al meglio gli itinerari ipotizzati dal Distretto e dare visibilità alle innumerevoli e importanti manifestazioni ed eventi che contraddistinguono il territorio.
Ecco di seguito il calendario degli incontri: London / 26th August 2015 /From  18.30 to  21.00 /*****The Homage Bar at Waldorf – The Waldorf Hilton- Aldwych.London.WC2B 4DD
 Frankfurt /02nd September 2015/From  18.30 to  21.00- *****Enit Room-Barckhausstr. 10 Aldwych-60325 Frankfurt am Main
 Mosca /31th  August 2015/***** Enit Room
60 operatori europei e non arriveranno sul territorio, cosa faranno? Dettaglio del programma e delle provenienze
I destinatari degli educational educational tour – press & influencers trip sono suddivisi in due macro-gruppi: –          Buyers – Tour operator e/o  agenti di viaggio operanti nei paesi target; –          Giornalisti, redattori,  autori,  blogger,  troupe  televisive paesi target
Date: 8 -11 Settembre 2015 – Il gruppo: 60 tra operatori e stampa:                  20 UK –                  20 Russia –                  20 Germania
Il progetto
L’idea progettuale che guiderà la creazione degli itinerari non è solo quella di realizzare un semplice itinerario turistico ma una vera e propria rete organizzata di imprese, enti ed istituzioni in grado di portare il territorio ed i suoi elementi distintivi (risorse ambientali, culturali, ecc.) a competere sui mercati globali, realizzando un progetto integrato del territorio e presentando e promuovendo i diversi soggetti coinvolti pubblici (Enti, Associazioni, ecc.) e privati (strutture ricettive, aziende agro-alimentari, ristoranti, botteghe di artigianato, ecc.) attraverso un’unica immagine.
Il programma di massima
Quattro giorni destinati alle bellezze turistiche e alle eccellenze produttive e turistiche del territorio. Un tour nel Distretto Turistico “Dea di Morgantina” luogo caratterizzato dalle bellezze architettoniche di Piazza Armerina, con le sue ville già patrimonio dell’UNESCO, dall’antica polis dell’area archeologica di Morgantina, passando attraverso i paesaggi tipici della zona, dal lago Pergusa alla Riserva Naturale Rossomanno, per giungere ad Enna, luogo in cui visse per diversi anni Andrea Camilleri, fenomeno letterario davvero unico e inimitabile diventato autore best-seller con il suo commissario Salvo Montalbano. Spazio anche alle eccellenze produttive del territorio con visite mirate ad alcuni dei principali produttori enogastronomici locali.

Il racconto di Cammilleri

*** Discovering the Tourist District “Goddess of Morgantina”

La Sicilia luogo incantato di profumi, colori e aromi che vi rapiranno per sempre, luogo di letteratura e storia lungo le tracce del commissario Montalbano e dello scrittore Andrea Camilleri
Londra incontra il magico territorio della Sicilia
Londra, 26 agosto 2015 -Tutta la bellezza del Distretto Turistico “Dea di Morgantina”, piccola gemma racchiusa nella Provincia di Enna, nel cuore dell’isola di Sicilia, incanterà Londra per una serata speciale dedicata alla presentazione della Provincia di Enna, in un viaggio tra tradizioni, culture e cibi tipici del noto Distretto e dell’intera regione.  Il Distretto Turistico “Dea di Morgantina” luogo caratterizzato dalle bellezze architettoniche di Piazza Armerina, con le sue ville già patrimonio dell’UNESCO, dall’antica polis dell’area archeologica di Morgantina, passando attraverso i paesaggi tipici della zona, dal lago Pergusa alla Riserva Naturale Rossomanno, per giungere ad Enna, luogo in cui visse per diversi anni Andrea Camilleri, fenomeno letterario davvero unico e inimitabile diventato autore best-seller con il suo commissario Salvo Montalbano.  Un successo da oltre 30 milioni di copie con titoli tradotti in tutto il mondo, che non fanno in tempo ad uscire ed entrano in testa alle classifiche dei più venduti, piacendo in Italia, all’estero e a lettori di tutte le età.
In quei due anni ennesi, proprio in quelle due stanzette, credo di essermi formato come scrittore”.
Questo il legame tra Andrea Camilleri ed Enna come lui stesso racconta nel documentario RAI Educational “Il luogo, la memoria”, dove lo scrittore narra in prima persona, alcuni episodi della sua vita e della sua Sicilia, in particolare gli anni dell’adolescenza trascorsi ad Enna, quando sente nascere il desiderio di scrivere.
 Di seguito il testo del racconto dello scrittore:
 “Ho vissuto ad Enna tra il ’46 e il ’48. Avevo 21 anni. Dal Belvedere guardavo i paesi vicini e nello stesso tempo lontani, i laghetti, i boschi, ora azzurri ora bianchi, a seconda della neve. Il paesaggio si poteva trasformare in mare, solo se si voleva. E questo pensiero mi consolò. L’aereo  passava sopra di noi. Io guardavo in alto e invece un uomo vicino a me guardava in basso e mi disse  “guardi che vola in basso.” Lui si chiamava Franco Cannarozzo e diventammo amici.  
Il nemico feroce di Enna si chiama freddo.
Passavo molto tempo a letto, con il passamontagna. Ascoltavo musica jazz e scrivevo poesie. Il mio brano preferito si chiamava “Sweet Georgia Browns”. E così trascorrevo i miei giorni. Avevo degli amici, Franco Enna, Salvatore Pasqua, Arnoldo Farina. Quest’ultimo era in grado di mangiare venti paste alla crema in una sola  giornata. Un giorno avvenne il miracolo, durante una mia passeggiata, mi imbattei nella biblioteca comunale, vi entrai: non c’era nessuno. Solo delle stufe e tanti libri. Un uomo mi chiese con distacco: “Desidera?” E io risposi laconico: “Nulla volevo guardare”
 Allora si presentò: “Sono l’avvocato Fontanazza, il direttore”.  Da quel giorno in biblioteca ci andai volentieri anche per il tepore che emanavano le stufe. Fontanazza lesse le mie poesie e  mi conquistai la sua fiducia. Mi apri’ le porte del tesoro: due stanze con i lasciti non schedati di Lanza e Savarese. Io in quelle due stanze mi persi e lì mi formai come scrittore. L’avvocato continuava a leggere i miei racconti e le mie poesie e continuava a rimproverarmi per i troppi errori di battitura. Nel 1947 vinsi il premio Firenze con una commedia. Poi mi trasferii a Serradifalco. Lì vivevo conoscendo luoghi e persone cominciai a percepire la memoria degli stessi luoghi, a intravedere le radici e mi insinuava il sospetto che il mare erodeva la memoria. Forse per questo i miti resistono alla Storia, solo perché vivono al centro dell’Isola. 
A Pergusa, dalle lacrime di Cerere nasceva il lago e si dava corso al ciclo della vita e della morte. Anche alle miniere di zolfo sono legati miti e leggende. I Siciliani vi hanno trascorso gran parte della loro esistenza. I sopravvissuti portavano il marchio del lavoro: nei polmoni o nella cassa toracica storpiata dall’eccesso di peso. La continua presenza della morte è un lascito della dominazione spagnola. Il senso della morte è un elemento connaturato di Siciliani. Il suo pensiero aiuta a vivere. La religiosità cade spesso in superstizione e trova il suo acume nel lutto religioso, con le rappresentazioni legate alla settimana santa ad Enna.
Le confraternite sono un unisono di sentimenti, una unione fraterna. Ma il cappuccio dei confrati in realtà isola l’individuo da quello che gli sta accanto, così il dolore è singolo.
Ogni Siciliano è un’isola nell’isola. Pertanto non direi sicilitudine, ma isolitudine. A Serradifalco vivevo la smania del viaggio. Prendevo il treno e vagavo per Enna, Calascibetta, Pietraperzia, come un viaggiatore incantato da una Sicilia sconosciuta e ogni paese, come Rosario nel libro di Vittorini, mi sembrava la più bella cittadina che vedevo, fino a che non mi recavo in un altro paese che mi sembrava ancora più bello ancora. Il mio ricordo vaga ad uno zio generale, patito di fumo, braccato un giorno dai tedeschi che minarono il suo nascondiglio. A quel punto dalle tegole si misero a piovere sigarette… Quanti pensieri legati alla guerra. Poi con lo sbarco degli Alleati cambiò tutto. Libertà e democrazia sono legate alle conquiste interiori. Cominciarono le migrazioni negli Usa. Troppi morti qui nelle miniere. I patti agrari soffocarono nel sangue. Il connubio tra mafia, banditismo, destra agraria portò alla strage di Portella della ginestra. E in questo contesto ecco l’elemento femminile che si sacrifica per l’uomo cui ubbidisce sempre.  Quante volte l’uomo siciliano non si è meritato la devozione della donna! Non ho mai creduto alla sottomissione del gentil sesso. L’esempio era mio nonno che commercializzava in zolfo, un uomo autoritario e potente, ma di notte sempre mite ai consigli della moglie. Le raccontava dei suoi affari e le chiedeva: “E tu che ne pensi Elvirù?”. A bassa voce. Non doveva  farlo sentire alla famiglia, altrimenti il gioco delle parti veniva smascherato. Eppure la mattina successiva scendeva nel suo ufficio e dava dimostrazione di avere preso decisioni importanti durante la notte che portava consiglio.
 Dopo svariati anni tornai ad Enna come assistente del regista Orazio Costa. A teatro Garibaldi il pubblico era gelido, e proprio lì  si ballava  a Carnevale, dai palchi come un festone, lunghi fili di salsiccia si snodavano, caratterizzando serate indimenticabili. Il mio ricordo è un  teatro pantagurelico. 
 La  Sicilia… che dire di questa isola? Che cambierà. Che la sottomissione al potente sarà cancellata. Che cambierà senza perdere la sua variegata identità e gli occhi delle ragazze non saranno più velati dalla malinconia”.

 

 

Turismo nostrano: mentre il medico studia il malato se ne va!

Turismo nostrano: mentre il medico studia il malato se ne va!distretto

Il turismo siciliano, quello del nostro “distretto turistico” e in special modo quello del nostro territorio di Aidone e, suo malgrado, anche Piazza Armerina, continua ad essere oggetto di infiniti studi, ricerche, ricette di cura….. dovremmo esserne contenti ma, mentre si continua a studiare, sprecando le poche risorse disponibili, il nostro paese, lungi dal trasformare in volano di sviluppo il grande patrimonio di cui la storia e la natura lo  hanno generosamente dotato, resta ai margini, il paradiso delle occasioni perse. Il museo di Aidone ha reso pubblico il numero di visitatori del 2014: si  è registrato un aumento, rispetto al 2013, di quasi 10.000 presenze tra il Museo e l’area archeologica di Morgantina (Il Museo di Aidone è stato visitato da 34.578 persone e l’area archeologica di Morgantina da 32.256). Ma sono presenze mordi e fuggi , anzi guarda e fuggi;  non abbiamo numeri sulle presenze nei ristoranti e nei B&B per capire se c’è una ricaduta sull’economia di Aidone, ma è lampante che si tratterebbe di numeri risibili. Ed intanto si continua a studiare il fenomeno e a proporre ricette più o meno applicabili che nessuno ascolta -neppure quegli stessi che hanno ordinato lo studio- e che  fino ad ora non si sono mai trasformate mai in azioni concrete.

Fondazione SiciliaL’ultimo in ordine di tempo è lo studio commissionato dalla Fondazione Sicilia a Francesco Rutelli, che il 13 marzo, a Palermo, a  Palazzo Branciforte, presenterà i risultati della sua fatica: -Il Rapporto sulla valorizzazione dell’area di Piazza Armerina e Morgantina “Cuore antico della Sicilia”. Francesco Rutelli, illustrerà, punto per punto, le sue “ricette” per lo sviluppo turistico del territorio di Enna, ma intanto mette le mani avanti denunciando le promesse disattese dalle istituzioni regionali riguardo agli impegni che avevano preso:  “… quando ricevetti la cittadinanza onoraria della Città di Aidone, per avere ottenuto la restituzione all’Italia della scultura della Dea, ho chiesto pubblicamente alle Istituzioni regionali di mantenere gli impegni a migliorare le capacità infrastrutturali, organizzative, di accoglienza e promozione dell’area. Solo così si sarebbe spiegato al mondo il rientro di quel capolavoro, non più ammirato da centinaia di migliaia di visitatori al Getty Museum di Malibu, ma esso stesso fattore di sviluppo culturale, turistico ed economico nella terra di provenienza dell’enigmatica Dea. Oggi – conclude Rutelli – è imperativo non alzare bandiera bianca nel prendere atto che questa grande occasione è perduta”. Sì è imperativo non dichiarare la resa completa, ma le nostre braccia sono cadute del tutto e non hanno più neppure la forza di alzare la bandiera bianca, davanti al fatto  che a cinque anni dall’inizio dei Rientri nel Museo di Aidone (2009 gli Acroliti, 2010 gli Argenti, 2011 la “Venere”) nulla è cambiato, non è nato nulla di nuovo, strutture e infrastrutture sono sempre le stesse, con qualche anno in più di degrado, i pochi privati che, illusi dalle tante aspettative, avevano provato ad immaginare la propria vita in paese e investito in qualche impresa, hanno abbandonato  e sono fuggiti all’estero o nel Nord Italia e  il degrado e l’abbandono sono continuati senza freni.

Per non parlare del fantomatico Distretto turistico della Venere, sul quale erano state riposte tante aspettative, tante speranze e che, come era prevedibile, invece, si è rivelato il solito carrozzone   costruito per gestire i finanziamenti che sicuramente prima o poi sarebbero arrivati, un altro centro di potere politico, l’ennesima occasione persa di mettere intorno ad un tavolo le forze sane della provincia per creare sinergie, occasioni e lavoro a prescindere! E invece non si prescinde, dopo anni finalmente i finanziamenti sono arrivati, e sono anche una bella cifra oltre settecentomila euro, da impiegare su progetti fumosi: si continua a studiare mentre il malato se ne va.

l'inaugurazione della Venere al Museo di Aidone

l’inaugurazione della Venere al Museo di Aidone

I due primi progetti che stanno partendo prevedono una spesa di 70.000 euro per  progettazione e realizzazione di azioni volte a sostenere la creazione della Denominazione Territoriale “Dea di Morgantina”,  e di 120.000 euro per “l’ideazione e realizzazione del portale WEB relazionale del Distretto Turistico “Dea di Morgantina, dei servizi annessi, della relativa campagna di comunicazione WEB e del suo posizionamento ” (fonte sito della provincia). Gli altri due progetti finanziati riguardano: “La  Realizzazione di attività per l’incremento dell’incoming turistico a carattere internazionale Distretto Turistico Dea di Morgantina, con attività di promozione del patrimonio turistico del territorio del Distretto Dea di Morgantina nei mercati destinazione identificati (Germania, Inghilterra e Russia) – e non si capisce il perché di questa limitazione che trascura i paesi di lingua francese, spagnola, e i paesi dell’estremo oriente come Cina, Giappone, Corea dal quale ormai si muovono i flussi turistici più consistenti-  e l’ultimo l’ “Analisi quali-quantitativa della domanda attuale e potenziale di fruizione turistico-culturale”. Tutti e quattro i progetti per la modica cifra complessiva di 732.000  euro, dei fondi del  Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013 Sicilia. Qui non si vuole mettere in dubbio l’esigenza di osservare,  studiare, progettare, il problema è che ad oggi di tutti gli studi, piani strategici, consigli non richiesti da operatori turistici e studiosi dei flussi, non resta altro che la carta, una montagna di carta  archiviata negli scaffali di provincia, comuni ed enti vari, che non ha smosso di un centimetro la realtà dei nostri paesi, non ha portato un turista in più, ma ha sicuramente rimpinguato i bilanci di agenzie e studi professionali….

chiusi per festivitaMENTRE SI FA FINTA DI STUDIARE COME INCREMENTARE IL TURISMO IL MUSEO E IL SITO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E DI GRAN PARTE DELLA SICILIA CHIUDONO LA DOMENICA E I FESTIVI!!

MUSEI E SITI ARCHEOLOGICI SICILIANI CHIUSI PER FESTIVITA’

 

Alla fine la Regione ha messo sul suo sito l’avviso le disposizioni sulla “ fruizione dei siti culturali nei giorni festivi dal 9 marzo 2015” in poi (non è specificato fino a quando durerà questa oscenità!), cioè l’elenco dei pochi siti aperti  a fronte delle maggioranza che resteranno chiusi. Certamente sollecitata dalle lamentele dei dirigenti  dei siti culturali, costretti alla chiusura nei giorni festivi a causa di una legge scellerata che vuole che i custodi devono lavorare solo nei giorni feriali, come tutti gli altri impiegati, e che possono fare solo un limitato numero di turni festivi. Si scaricano così di uno sgradito onere i dirigenti, finora visti come gli unici responsabili di questi provvedimenti assurdi. È deontologicamente corretto che uno accetti di fare il custode in un sito culturale pretendendo il diritto di non lavorare nei giorni festivi? e che qualora sia costretto  deve essere eccezionalmente  e straordinariamente retribuito? Provate a dirlo ad un cameriere di ristorante, ad un pasticcere, ad un barista che se vogliono lavorare nei giorni festivi lo devono fare in modo straordinario, penseranno che proveniate da un pianeta dove si sono invertite le parti e dove i turisti, gli avventori, i viaggiatori  circolano solo dal lunedì’ al venerdì……. Eppure è quello che succede in Sicilia; ma, dal momento che il numero di custodi non equamente distribuito, come sempre la legge non è uguale per tutti,  c’è qualcuno per il quale è più uguale. Così in provincia di Palermo e Trapani molti siti restano aperti  -guarda caso molti dei custodi assunti in illo tempore a Morgantina, originari di quelle zone, appena ne hanno avuto la possibilità si sono trasferiti proprio lì, lasciando sguarnite i nostri siti! Tra le provincie di Enna e  Caltanissetta  resterà aperto solo la Villa Romana di Piazza Armerina!

Ma in questi giorni qualcuno forse finalmente sta cominciando ad alzare il velo sul teatro dell’assurdo che è l’amministrazione regionale siciliana dei BB. CC:  oggi in un post su Facebook l’ex Assessore Mariarita Sgarlata denuncia la complicità dei sindacati della “casta dei custodi” nel volere mantenere  la situazione attuale per alzare il tiro e il consenso sulle richieste dei loro assistiti “Ho litigato ai tavoli di concertazione con i sindacati per distribuire razionalmente i custodi e ottenere la deroga al 50% sui festivi nel loro contratto già particolarmente vantaggioso. Ovviamente, la deroga nel contratto garantirebbe l’apertura dei festivi durante tutto l’anno. A Roma la ex soprintendente Maria Rosaria Barbera, dopo un braccio di ferro, ha ottenuto la revisione del contratto… I sindacati non hanno avuto il coraggio di dire la parola straordinario, forse perché sono consapevoli delle condizioni vantaggiose in cui operano i custodi siciliani, concentrati in alcune città, distaccati in altri uffici (Corte dei Conti e altro), tutelati quando per razionalizzare il servizio andrebbero spostati…. E’ evidente che c’è una regia precisa nel mettere i direttori del Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana nella condizione di dovere chiudere i musei nei festivi”. E intanto anche il sottosegretario all’Istruzione, all’Universita’ e alla Ricerca, Davide Faraone,  a margine di un incontro all’Università di Palermo, rileva   “Nessuno ci dice perche’ l’80 per cento dei siti archeologici e i musei rimane chiuso la domenica. Mi scandalizza che non ci sia nessuno che si scandalizza di avere questi sindacalisti in Sicilia” e ancora “Mi impressiona l’incredibile sciopero proclamato dai sindacati sulla proposta di legge regionale di riforma che prevede l’equiparazione dei dipendenti regionali ai dipendenti pubblici, e quindi il taglio del 600 per cento di ore in permessi di cui godono i sindacalisti in Sicilia rispetto al resto d’Italia”. Faraone però dovrebbe spiegarci dov’è stato in tutti questi anni, e perché non si è scandalizzato quando queste cose le viveva da consigliere comunale a Palermo o deputato all’Assemblea Regionale?  Ma non è mai troppo tardi soprattutto se ne accorge oggi dall’alto del suo incarico di governo e se è disposto a metterci la faccia e ad agire di conseguenza!

 Francesco Rutelli nel suo libercolo di una trentina scarse di pagine -che costituiscono il Rapporto sulla valorizzazione dell’area di Piazza Armerina–Morgantina, scritto su commissione della Fondazione Sicilia e presentato venerdì scorso a Palazzo Branciforte-  non ha ommesso di denunciare, nelle due paginette delle criticità, la cattiva gestione dei siti culturali da parte della Regione Sicilia! Salvo poi dimenticarsene del tutto nelle conclusioni che culminano nelle cinque proposte che sembrano replicare quanto suggerito in tutti gli studi sfornati in questi anni!

E, dulcis in fundo anche Ettore Messina, imprenditore turistico di Piazza Armerina, ha preso carta e penna per denunciare il fatto di essere  costretto a modificare i tour per le comitive in arrivo che non potranno visitare Morgantina e la statua della Dea perché  i siti archeologici non saranno visitabili. Inevitabile la protesta degli operatori turistici locali, costretti a dover rivedere i tour già venduti nelle scorse settimane o mesi.

E ancora una volta ci chiediamo a che gioco si gioca: da una parte si continuano a finanziare profumatamente ricerche, studi dove si scopre, come ha fatto Rutelli, l’acqua calda,  piani improbabili di lancio e rilancio del turismo siciliano, mentre dall’altra si tengono chiusi i siti che dovrebbero fare da attrazione turistica e quando sono aperti sono privi dei minimi servizi!

http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssBeniCulturali/PIR_BeniCulturaliAmbientali/PIR_Disposizioneperapertureneigiornifestivi

TANTO RUMORE PER NULLA! Che fine hanno fatto le mirabolanti promesse legate al “Il ritorno delle dee 2009/2011”?

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Il rientro della Venere –

A quasi cinque anni dall’epica stagione dei “rientri”, vissuta dagli aidonesi tra il 2009 e il 2011, è giunto il momento di fare il punto su quanto doveva farsi, su quanto era stato promesso che sarebbe stato fatto e su quanto non è stato neppure iniziato. Il bilancio presenta pochissime luci e molte ombre: abbiamo riavuto i preziosi reperti ma ben poco è stato fatto per valorizzarli e perchè diventassero veramente il trampolino per la rinascita e la crescita di Aidone; i visitatori sono aumentati, ma, tranne i dovuti adattamenti degli ambienti espositivi, pochissimo è stato fatto per rendere più accogliente il Museo ed il sito archeologico di Morgantina. La campagne pubblicitarie non sono mai partite e d’altra parte ci si doveva limitare ad invitare la gente a venire in Aidone per vedere i reperti: mordi e fuggi.  Qual’era la nostra offerta turistica? i posti letto sono ancora e sempre, come nel 2009, solo pochi  in pochi B&B!…..

A quasi un anno dall’insediamento della nuova dirigenza del Museo Archeologico di Aidone e dell’Istituendo Parco di Morgantina, in che condizioni versa il nostro prezioso – a parole – patrimonio culturale? Le riflessioni, qui esposte, sono conseguenti ad alcune visite fatte in questi giorni a Morgantina e al Museo, all’accertamento di sentito dire, al recente convegno sugli Argenti, ad una chiacchierata con la Direttrice, la dottoressa Laura Maniscalco, di cui mi ha colpito particolarmente l’amara considerazione, frutto di questo suo primo anno di attività, che suona più o meno così: l’aumentata importanza di Morgantina e del Museo, anche a seguito dei preziosi reperti restituiti dagli americani, dell’attenzione internazionale, dall’aumento considerevole dei visitatori, non ha visto un proporzionale aumento di interesse da parte della Regione con adeguate rimesse finanziarie, anzi se è possibile sono pure diminuite; come già rilevato da qualche anno, tutto è demandato alla buona volontà di quanti – dirigenti, funzionari, custodi, volontari – affrontano i problemi di tutti i giorni con un impegno che spesso va ad di là dei compiti istituzionali. Problemi quotidiani che vanno dalla inadeguata fornitura d’acqua, che costringe a chiudere i bagni, alla impossibilità di pagare le bollette, alla mancanza di carta e di fotocopiatore, alle insufficienti dotazioni degli uffici – dai pc alle sedie -, all’impossibilità di potere procedere ad una pulizia sistematica, alla mancanza di una linea telefonica, al personale insufficiente, solo in parte compensato dalla presenza degli impiegati centuripini (temporaneamente spostati in Aidone) e dalla costante presenza di volontari. Il contributo finanziario corrisposto della Regione per la gestione corrisponde alla quota minima, da momento che non è calcolato sull’importanza, la consistenza o l’ampiezza del sito e del Museo, ma solo sul fatto che si trova in un piccolissimo centro e non in una grande città. Gli incassi dai biglietti, tranne che per la percentuale destinata alle casse del comune, vanno a finire nel pozzo senza fondo delle casse regionali perché il Parco, che potrebbe avere una certa autonomia finanziaria ed incamerare gli incassi dei biglietti, è ancora lontanissimo dall’essere istituito. La Soprintendenza di Enna continua ad essere latitante e finché non si deciderà ad inoltrare all’Assessorato regionale la documentazione relativa alla perimetrazione del Parco di Morgantina e di quello della Villa Romana di Piazza Armerina, la procedura di costituzione del Parco non potrà essere avviata! Cui prodest? Chi ha interesse che i due Parchi non nascano? La domanda è retorica.

acroliti

gli acroliti di Demetra e Kore

In epoca di spending review, di sprechi denunciati da ogni parte della pubblica amministrazione, sembra veramente di vivere la statistica del pollo di Trilussa. La percezione che si ha è che i governi siciliani agiscano in modo del tutto schizofrenico; a parole continuano a vantare i giacimenti culturali come la vera miniera d’oro, l’unica che potrà portare ricchezza e lavoro alla stitica economia siciliana, nei fatti, invece, continuano a trattare quello dei BB.CC come la cenerentola degli assessorati e se si va a guardare nei magri bilanci si scopre che la quasi totalità del budget è destinato al pagamento del personale e che solo poche briciole sono riservate alla manutenzione e agli investimenti!
Tra l’altro la cronica carenza di personale, aggravata dalla normativa che limita fortemente l’uso dei turnazione e degli straordinari nei giorni festivi, è condivisa anche dagli altri grandi musei e siti siciliani; dal Paolo Orsi, al Museo Eoliano di Lipari ormai tutti o quasi osservano la chiusura pomeridiana nelle domeniche e nei giorni festivi e quella del lunedì. In questo Aidone fa eccezione, è tra i pochissimi siti aperti di lunedì e per quanto riguarda la chiusura festiva, con grandi difficoltà, si sta garantendo l’apertura del Museo nella mattinata e del sito archeologico nel pomeriggio della domenica, permettendo così al turista di organizzarsi le due visite, magari pranzando in Aidone. A tal proposito, però, tranne che non intervengano novità impreviste, la dottoressa Maniscalco ha confermato la chiusura del primo novembre.

riproduzione con tecnica 3D Scanning a luce strutturata

riproduzione con tecnica 3D Scanning a luce strutturata

Eppure, nonostante i problemi di viabilità e la carenza dei servizi offerti, il Museo e il sito di Morgantina continuano ad essere centro di interesse di studiosi e giornalisti italiani e stranieri e ad attrarre un turismo di qualità, fatto di visitatori attenti ed entusiasti di quanto trovano, ad essere al centro di iniziative didattiche e culturali come la campagna di scavi a cura della Kore, la collaborazione con l’Università di Palermo per l’acquisizione con tecnica 3D Scanning a luce strutturata degli Argenti di Eupolemos, l’intervento di volontariato attivo da parte dei Marines di Sigonella, che saranno al lavoro per ripulire e diserbare giorno 29 e poi a maggio, l’attività didattica proposta alle scuole etc…..
Nell’ultimo degli eventi, il convegno “Progetto Argenti. Nuovi dati sugli Argenti della casa di Eupolemos a Morgantina” celebrato lo scorso otto ottobre, sono stati presentati: l’interessantissimo lavoro di riproduzione degli Argenti con laser-scanner curata dall’ingegnere Francesco Di Paolo, i risultati delle indagini diagnostiche non distruttive sui reperti effettuati dal dott. Schiavone e dalla dottoressa Alberghina della S:T:Art-Test – lavori che hanno mostrato, se era necessario ribadirlo, l’estrema fragilità dei preziosi reperti, tale che non consiglierebbe i viaggi verso il MET di New York, dove, probabilmente, sarà impossibile non mandarli -, una pubblicazione sullo stesso argomento dell’architetto Caruso ex direttore del Museo aidonese. Il convegno è caduto nel bel mezzo della polemica sul trasferimento degli Argenti in America allo scadere dei quattro anni concordati nell’accordo internazionale siglato nel 2006 dal direttore del Met Montebello e l’allora ministro Buttiglione. L’accordo prevedeva che ogni quattro anni il Tesoro prendesse la strada alternativamente per Aidone e poi per NewYork e che al Museo americano il Ministero dei BB. CC. prestasse reperti di uguale valore; per questo da quattro anni il MET espone il complesso di argenti romani del 1° sec. d. C.

gli Argenti  romani di Moregine (Pompei) esposti al MET al posto del Tesoro di Eupolemos

gli Argenti romani di Moregine (Pompei) esposti al MET al posto del Tesoro di Eupolemos

conosciuti come il Tesoro di Moregine (dal sito, nei pressi di Pompei, dove erano stati ritrovati pochi anni prima) che saranno restituiti all’arrivo dei nostri. Sembra, comunque, che il MET si sia dichiarato disponibile a prestare altri importanti reperti al Museo di Aidone nel periodo quadriennale di vacatio. In effetti già dal 2010 è nato un movimento di opinione contrario a questo trasferimento e l’Assessore Sgarlata accogliendo queste istanze aveva posto gli Argenti, insieme alla Venere, nel breve elenco dei beni inamovibili, ma ormai sembra che questo escamotage sia destinato ad essere ignorato e gli Argenti a breve partiranno per NY.

gli acroliti delle dee

gli acroliti delle dee

Nel corso del convegno la neo assessore regionale ai BB.CC. e all’I.S. Pina Furnari ha dato una notizia sensazionale, accolta entusiasticamente dal sindaco di Aidone e sottaciuta dalla stampa: all’expo di Milano dovrebbero andare, per un anno, gli Acroliti delle dee (le due bellissime sculture del VI sec. a.C., restituite nel 2009 dal Bayly Art Museum dell’Università della Virginia che li aveva ottenute da Maurice Tempelsman), guarda caso nello stesso periodo in cui quasi certamente saranno partiti anche gli Argenti e così il nostro Museo, in contemporanea, sarà sprovvisto delle sue principali attrazioni! Tranne che, come si è detto sopra, il Met non presti a sua volta al museo di Aidone dei pezzi di sua proprietà altrettanto pregiati!

Gli Argenti ellenistici - il tesoro di Eupolemos

Gli Argenti ellenistici – il tesoro di Eupolemos

Per chiudere dovrei rispondere alla domanda del titolo: che fine hanno fatto le mirabolanti promesse sparse a piene mani da tutti coloro che sfilarono tra il 13 dicembre 2009 – rientro degli Acroliti – e il 17 maggio 2011, giornata storica della inaugurazione della Dea al Museo di Aidone? L’elenco è lunghissimo e sconsolante e sarebbe arduo percorrerlo tutto. Se finalmente sono partiti i lavori per la SP 4, non si nutre nessuna speranza per la SS 288, che in quegli anni sembrava cosa fatta, lo stato di degrado è diventato insostenibile nel tratto Iannarello-Aidone, ma non si scherza neppure in quello Aidone – Piazza Armerina, dove l’ANAS continua a mettere dissuasori e segnali di pericolo, scaricando così ogni responsabilità e restringendo ancora di più la carreggiata (chi non ricorda il raddoppio progettato dalla Provincia che sembrava cosa fatta nel 2008?). La cessione dell’edificio scolastico Torres Truppia, che doveva servire per ampliare l’offerta del museo con laboratori didattici e di restauro e dare una degna collocazione ai ricchi magazzini e che sembrava cosa fatta col la firma del protocollo tra il sindaco Gangi e Caruso, è ancora lontana dall’essere conclusa: il comune non ha ancora registrato l’atto e la mancanza di disponibilità finanziaria del museo per la sua

la casa albergo destinata a diventare albergo.

la casa albergo destinata a diventare albergo.

gestione (restauri ed adattamenti, sistemi di sicurezza, utenze varie) potrebbe impedirne l’uso. I milioni di euro – due, no quattro, no addirittura sei – che la Regione ha stanziato in progetti di immediata esecutività per il Museo e il sito archeologico, vengono ogni anno sventolati per poi sparire nelle pieghe della gestione fallimentare della Regione siciliana. Anche il grandioso progetto di albergo diffuso, che aveva visto nell’acquisto della casa anziani la posa della prima pietra, sembra essere sparito nel nulla…… e intanto Aidone, che tanto aveva sperato in questi eventi per la sua rinascita, continua a spopolarsi e a perdere anno dopo anno tutti i suoi giovani che, se non vogliono fare i mantenuti a carico della propria famiglia, devono fuggire e andare a mettere a disposizione di altri la propria intelligenza e il proprio talento.”  Franca Ciantia  (l‘articolo su Vivienna )

Gli Argenti come non li avete mai visti – video pubblicato dal Museo Archeologico Regionale di Aidone

gli argenti come non li avete mai visto

gli argenti come non li avete mai visto