Aidone. Monnezza. A QUANTI INTERESSA VERAMENTE? Può coesistere il mercato settimanale con una discarica?

Ho scritto l’articolo per Vivienna.it ed è stato pubblicato g. 9 febbraio 2017, a poche ore dalla liberazione della strada dai rifiuti e dopo una settimana che l’immondizia si era accumulata a tal punto da indurre il sindaco a fare un’urgente ordinanza di sospensione del mercato settimanale. Non ho sentito molto  interesse da parte dei miei concittadini; su Facebook, a parte alcun like, quasi tutti coloro che lo hanno commentato sono aidonesi emigrati, nelle poche condivisioni c’è il deserto. Mi sono chiesta il perchè di queste reazioni che denoterebbero un disinteresse degli aidonesi e mi sono data alcune risposte conseguenti ad altre battaglie civili (almeno per me!) accolte allo stesso modo o quasi. – 1. Come ex candidata alla carica di sindaco di Aidone ogni mia parola viene interpretata come interesse di parte, la censura che parte dagli ambienti vicini al sindaco sarebbe comprensibile, non lo è se riguarda  tutti gli altri che, incontrandomi a voce, dicono peste e corna dell’amministrazione, chiedono un’azione visibile da parte dell’opposizione  accusandola di inedia, ma poi si autocensurano anche nella partecipazione sui socialmedia, e sono gli stessi che si sono guardati dal partecipare alla manifestazione per la SS 288 o a firmare la petizione contro la scala di Morgantina, ecc. ecc.! –2. Sembrerebbe che vada a calpestare ogni volta piccolissimi interessi di bottega che diventano molto più importanti del bene comune; ora, se per la maggior parte degli aidonesi  mercato e monnezza possono convivere pacificamente, pazienza! Certo non è un belvedere, nè un bel sentire e non so quanto sia utile alla salute pubblica. Ma, siccome ho la testa dura e perseguo quelle che mi sembrano cause giuste, mi auguro che il sindaco, che è la massima autorità sanitaria responsabile dell’igiene pubblica, prenda in carico la situazione e trovi al più presto una soluzione adeguata.  L’ARTICOLO SU VIVIENNA CON IL COMUNICATO STAMPA DELLA CONFCOMMERCIO-FIVA

monnezza-mercatoFa molto scalpore la ferma presa di posizione di Confcommercio e FIVA–Enna che, in un comunicato stampa (riportato in calce) molto violento nei toni,  ha rivolto accuse forti e circostanziati al sindaco di Aidone per la sospensione del mercato settimanale, decisa con un ordinanza, a causa della saturazione di rifiuti che si era raggiunta lungo la strada che costeggia l’area adibita al mercato stesso. Dall’ordinanza si evince che il problema è stato determinato dalla impossibilità di portare i rifiuti nella discarica autorizzata. Oggi  l’area di servizio risulta sgombra e sembra che il mercato settimanale di venerdì prossimo sarà effettuato. Questo è quanto risulta dalla cronaca attuale. Ma il problema non è di oggi né di ieri e purtroppo sarà anche di domani: è quello della situazione ormai incancrenita della nettezza urbana, in Aidone e nei comuni della ex provincia che condividono questo destino infame,  una questione di cui non si riesce a trovare il bandolo che ci trasciniamo da anni senza la volontà di trovare una soluzione. L’unica soluzione possibile sarebbe quella, percorsa già da qualche comune, di uscire completamente dall’ATO ma sicuramente non sarà mai la prima scelta dell’amministrazione comunale di Aidone. Ma la questione che in questo momento preme sollevare è quella evidenziata dal comunicato di Confcommercio-FIVA, riguardante il mercato in contrada Canalotto. È questa un’area di servizio, una sorta di sistema di piazze, collegate dalle scale e da una strada comunale che la costeggia, attrezzata per potere ospitare sia il mercato settimanale che altri eventi. Quindi nulla di più legittimo dell’atto del comune di spostarvi il mercato settimanale,  se non fosse che, contestualmente, non è stato fatto l’altro atto dovuto, cioè quello di rimuovere, trovando un’altra sede,  le decine di cassonetti, sistemati lungo la strada comunale, nei quali la popolazione conferisce i rifiuti domestici. In Aidone non esistono più i cassonetti distribuiti nei vari quartieri perchè è stato scelto il sistema di raccolta porta a porta, ma molti cittadini  lamentano il fatto che la raccolta non venga fatta sistematicamente, soprattutto nei quartieri più periferici, per cui sono costretti o a vedersi appesi negli usci i sacchetti dell’immondizia per più giorni oppure portarli in questa specie di discarica. Quando però dal Canalotto i rifiuti non vengono tolti per più giorni e la gente, non avendo altro luogo dove portarli, li continua ad accumulare, succede questo! C’è da chiedersi se gli uffici sanitari preposti abbiano mai preso in carico la situazione e rilasciato le dovute autorizzazioni. A prescindere dal fatto che la “discarica” sia più o meno satura, quello che è certo è che non può coesistere un’area di conferimento di rifiuti con il mercato settimanale o qualsivoglia altra attività cui l’area è vocata. L’ARTICOLO SU VIVIENNA

Aidone dalla melma di acque stagnanti spunta fuori un’antica moschea

Del ritorno degli Arabi e del silenzio di gomma degli Aidonesi  – II puntata

Nella stagnazione di qualunque azione amministrativa si continua ad abusare della distrazione di massa proponendo improbabili progetti come quello dello sbarco dell’UNESCO in Aidone, a quale titolo non si capisce, o dei milioni di euro che il governo saudita verrebbe ad investire  tra Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera  portando prosperità e ricchezza insieme ad un grandissimo numero di musulmani: studenti, turisti e fedeli fruitori di una grande moschea a Valguarnera, di un centro culturale, una università etc. Gli aidonesi alla notizia hanno risposto con flemma e disincanto, non parlandone se non nei luoghi di elezione, i bar. Piazzesi e Carrapipani invece, forse con senso più realistico, si sono riscaldati e sono scesi in campo organizzando la protesta all’interno di comitati civici, cercando di smuovere le acque e di tenere desta l’attenzione anche a livello di governo regionale e nazionale. Anche perchè, in un momento storico critico come quello che stiamo vivendo, non si capisce come decisioni di portata internazionale e che interessano tutta la Sicilia possano essere presi autonomamente da sindaci rappresentanti meno di quarantamila siciliani.                                                               Questo  articolo è la seconda puntata di una prima pubblicata a giugno, riportato qui in calce, dove si riflette amaramente della perdurante stagnazione. Ad Aidone e nella fruizione di Morgantina e del Museo si continuano a fare un passo avanti e tre indietro…

Ferve in questi giorni l’attivismo dei comitati cittadini, di Piazza Armerina e Valguarnera, nati per contrastare l’iniziativa dei sindaci delle loro città e di quello di Aidone che a maggio hanno firmato il famigerato accordo per la costituzione del centro di cultura islamica King Salman. I due comitati ne chiedono fortemente la revoca con un atto ufficiale. La questione è arcinota ma, proprio quando sembrava cosa fatta, i sindaci Drajà e Miroddi, riluttanti a presentarsi a discuterne nella sede naturale del consiglio comunale, pilatescamente hanno affermato che non c’è nulla da discutere perché trattasi di “carta straccia”. Tale lo renderebbe la mancata firma del Soprintendente ai Beni Culturali di Enna. Di quest’ultimo è stata resa pubblica la lettera, indirizzata al presidente del Consiglio, ai ministri degli Affari esteri e dell’Interno e ai sindaci dei comuni interessati, dalla quale si evince che, dopo essere stato consultato nella prima fase, suo malgrado si è ritrovato citato tra i “contraenti” pur non essendo di sua competenza l’avvio della procedura. Alla fine l’accordo stipulato tra cinque comparenti, nella copia che è circolata sugli organi di informazione, risulta firmato solo dai tre sindaci. Mancano oltre alla firma del dottore Gueli anche quella del dott. Ahmed Saeed Badrais, rappresentante del governo saudita. Una “carta straccia” che non spiega tutto il peso dato finora alla vicenda, l’uso strumentale che se ne è fatto mettendo i nostri paesi al centro dell’attenzione di tutta l’Italia. Sui giornali nazionali, sui tg, sulle trasmissioni di vario genere Lacchiana e Miroddi si sono affrettati a decantare i grandi vantaggi e le milionarie ricchezze che pioveranno sulla nostra dissestata economia.

Assordante e inspiegabile appare all’esterno il silenzio di Aidone, soprattutto se si pensa alle battaglie civili ingaggiate dai suoi cittadini in altre occasioni e portate avanti con tenacia e determinazione. La questione degli arabi non appassiona gli aidonesi forse perché nessuno ci crede, a molti è apparsa come l’ennesimo coniglio tirato fuori dal cilindro del sindaco per giustificare l’assoluta inerzia nell’amministrazione del paese. Un altro tra i meriti millantati dal sindaco come quello della partecipazione all’Expo di Milano che ha portato quest’anno moltitudini di turisti tali che il paese non è riuscito neppure a contenerli, o come la ripetuta inaugurazione del Centro multifunzionale “Rocca di Cerere Factory” mai aperto al pubblico. Intanto restano irrisolti i problemi veri, primo fra tutti quello della nettezza urbana. L’area dei servizi in contrada Canalotto, che ospita il mercato settimanale, inaugurata di recente, è diventata una vera e propria discarica; il servizio di raccolta porta a porta, fatta in modo molto irregolare e imprevedibile, induce gli utenti a conferirvi i propri rifiuti piuttosto che tenerli appesi per strada preda dei numerosi cani randagi e sentine di essenze maleodoranti. Resta irrisolto il problema dell’acqua di cui tutto si può dire tranne che sia potabile, al danno di una bolletta carissima si aggiunge la beffa di dovere comprare l’acqua minerale in bottiglia anche per cucinare…

Qualche considerazione sull’accordo con gli arabi

Ma torniamo all’Intesa, l’Accordo d’intesa per la costituzione del King Salman Cultural and Arcitectural Islamic Arabic Center” come viene definito nella delibera di giunta del Comune di Aidone –d.g.c. n.73 del 4 maggio 2016- .

Leggendo il testo di questo accordo ci si chiede come qualcuno abbia potuto prenderlo sul serio; lo stile contorto, gli strafalcioni, le inesattezze palesi e le certezze fantasiose, la sintassi improbabile ne fanno un testo che non ha la minima dignità di un atto pubblico. In premessa veniamo a conoscenza dell’impellente ed improrogabile bisogno che noi tutti abbiamo di conoscere la storia islamica per conoscere meglio noi stessi. L’incipit: “Oggi è più che mai necessario studiare la storia islamica della Sicilia antica e ciò risponde all’antica domanda ‘conosci te stesso’ che il Popolo siciliano non si pone, ma di cui intuisce tutta la profondità negli usi secolari che lo contrassegnano (sic!) –e perché solo quella araba che è stata pure la più breve tra tutte le dominazioni, perché non i bizantini/greco/turchi o gli svevi/tedeschi o gli spagnoli/catalani? Alla prima affermazione segue una farneticante “Riprendere gli studi, vuol dire conoscere e far conoscere l’essenza della lingua della cultura materiale ed immateriale che gli arabi recarono in Sicilia, creando le condizioni nel medio e nel lungo periodo, per una graduale integrazione”!? Essenza della lingua araba? Integrazione con chi e di chi? Ecco quindi l’esigenza di costruire a Valguarnera una moschea “che diverrebbe la seconda ufficiale e costruita a regola d’arte e porterebbe una vasta eco internazionale specie nel quadro geopolitico attuale”.. Ma di che stiamo parlando? Il tono del documento e tutto così, di quali esperti si sono serviti per stilarlo? I sindaci l’hanno letto prima di firmarlo? Valguarnera è vicina all’autostrada e all’outlet di Dittaino, ergo è la location ideale per la più grande moschea, il più grande campus universitario islamico, e immaginiamo alberghi e campi da golf per i ricchi turisti arabi frequentatori dell’Outlet e visitatori della grande moschea carapipana e di quella antica aidonese! Già, abbiamo scoperto che ad Aidone c’è una moschea antica che, insieme a quella di Enna (?), sarà restaurate con i petrodollari! “È prevista l’“Acquisizione della moschea di Aidone; in alternativa acquisizione della concessione d’uso e sfruttamento turistico in cambio di progetto di valorizzazione e restauro del sito”. Quale antica moschea è stata mostrata alla delegazione saudita nella corso della visita aidonese? Di che stanno parlando? Secondo lo storico locale Gioacchino Mazzola tracce di un precedente insediamento arabo, che si potrebbe configurare come moschea, sono contenute nella chiesetta di Sant’Antonio Abate (meno di cinquanta posti a sedere!) e in quella di Sant’Anna. E allora? Da chi le acquisiscono? Dalla Curia? Da quando in qua si vendono le chiese cristiane per trasformarle in moschee? L’approccio è questo: tutto si può vendere e comprare. Così i volumi della Biblioteca (di quale? quella di Aidone? di Piazza Armerina?) saranno acquisiti per essere digitalizzati e venduti online (sic!), ma perfino “le fonti relative alla Storia dei Musulmani di Sicilia di Michele Amari” sono da acquisire e revisionare alla luce delle nuove scoperte archeologiche… e c’è anche la “costruzione di un campo fotovoltaico da 260 KW per alimentare il centro e trarne un reddito per la sua gestione”, di una Spa, di un campo di calcio/tennis, l’acquisizione e il restauro del castello dei Gresti, campagne di scavi, costruzione di un magazzino/laboratorio di restauro… e così via.

Tirando le somme

Vista così quindi la cosa sembrerebbe del tutto innocua, “una mera dichiarazione di intenti”, una bolla di sapone che si è già sgonfiata, ma quelli che l’hanno voluta si arrenderanno? Il timore di coloro che si sono costituiti in comitato è proprio questo, quanti hanno messo gli occhi sul nostro territorio, chi per coltivare interessi economici ed aumentare il proprio giro d’affari, chi perché vi ha visto il centro strategico da cui irradiare il proprio verbo e la propria cultura, troveranno purtroppo sempre orecchie attente e ben disposte in un territorio affamato come il nostro. Nell’imperante clima complottistico della realtà vi si possono vedere trame occulte e interessi poco chiari che non vanno sottovalutati, quello che è certo è che dovremmo guardare con molto sospetto l’inquietante l’assalto al nostro patrimonio da parte di arabi, cinesi, russi, che pure viene invocato e spacciato come investimento, opportunità, risorsa. Pecunia non olet, i soldi non hanno odore: ai nostri sindaci, paladini delle libertà, non puzza per nulla prendere i denari dalle mani dei monarchi meno liberali (è un eufemismo naturalmente) del mondo; e qualcuno di loro, visti i fattacci di Valguarnera con i il divieto ai fotografi di riprendere l’emiciclo durante la seduta consigliare, le espulsioni dei cittadini che protestavano, il modello saudita non dispiace proprio!

È inquietante anche il fatto che mentre gli altri due sindaci in qualche modo hanno scaricato atto e responsabilità, il soprintendente se n’è tirato fuori completamente, dagli arabi non si sente battere colpo, il sindaco di Aidone è rimasto a proteggere il fortino; dopo l’esposizione mediatica iniziale in cui ha dato in pompa magna l’annuncio e l’ha raccontato urbi et orbi, ora si è chiuso nel silenzio, forse ci crede ancora? Ci crede lui o i suoi mentori?

Aidone-Morgantina. È ancora e sempre anno zero? – I puntata

I cittadini aidonesi avrebbero voluto vedere l’attivismo, messo in campo dal sindaco di Aidone per portare gli Acroliti delle dee Demetra e Kore a rappresentare la Sicilia all’EXPO (che ha meritato menzioni di onore e cittadinanze onorarie a una decina tra funzionari ed esperti), indirizzato in modo forte nel tentare di risolvere tutti gli altri problemi aidonesi, quelli dipendenti dalla sua funzione e quelli per i quali bisogna battere i pugni in modo deciso sui tavoli regionali. L’elenco è lungo, c’è l’imbarazzo della scelta anche solo a citare i più evidenti: la monnezza che decora la nuovissima area di servizio Canalotto, la scarsissima qualità e l’esoso costo dell’acqua, lo stato di abbandono in cui versano le strade e gli edifici di servizio della zona artigianale, le condizioni vergognose della SS 288 e delle varie strade provinciali che afferiscono ad Aidone, la vergognosa scala a Morgantina, il dimezzamento nell’orario di visite del sito nei giorni feriali, il tour di Ade atteso a maggio nel Museo di Aidone e dirottato per altri lidi, prima a Palermo, poi a Lampedusa e poi? ….

Sembra che tutti quelli che hanno in mano le redini del destino dei nostri beni culturali e delle nostre infrastrutture congiurino per fare cancellare Aidone dalle rotte turistiche. Partiamo dall’ultimo.

Testa di Ade foto Consolato Generale d'Italia Los AngelesBARBABLU’: da Malibù a Lampedusa. Il rilievo nazionale, dato al rientro del prezioso reperto restituito dal Museo di Malibù, è dimostrato dalle centinaia di inviti che l’archeologa Serena Raffiotta continua a ricevere per raccontare e descrivere Ade dai riccioli blù in tutta la Sicilia e in giro per l’Italia e le numerose interviste e servizi pubblicati su testate nazionali e locali; si era creata una tensione anche emotiva che avrebbe portato in Aidone migliaia di turisti, replicando l’effetto della “Venere”; ma, inspiegabilmente, prima la Procura poi la Regione hanno preso delle decisioni che escludono dal suo “godimento” Aidone e il territorio di Enna. Il trasferimento a Lampedusa non ha aggiunto prestigio a quella esposizione dove l’attenzione è tutta concentrata sull’amorino di Caravaggio, accanto al quale la teca contenente la testa di Ade appare come un semplice accessorio. In compenso, sembra che, per gentile concessione,verranno esposti ad Aidone dei reperti prestati dal Museo Paolo Orsi di Siracusa: monili e ornamenti in argento provenienti dalla necropoli di età arcaica della stessa Morgantina. Questi, come il prezioso monetario, rinvenuti nelle campagne di scavi iniziate negli anni cinquanta, si trovano a Siracusa, dal momento che allora non esisteva la soprintendenza archeologica di Enna, costituita solo con L.R. 26/85 (da Siracusa la direzione passò ad Agrigento sede della soprintendenza per effetto della L.R. 80/77, provocando altra dispersione dei beni che gli americani andavano trovando a Morgantina). Sarà così possibile, finalmente ammirare questi gioielli nel loro contesto naturale, nelle sale da sempre dedicate alla necropoli arcaica.

aidone_museoMa l’effetto di questa mostra, di cui ancora non si conosce la data, sarà annullato dallasciagurata decisione di lasciare chiuso il sito archeologico di Morgantina nelle mattinate estive (il nuovo orario, prevede dal 1 giugno, la chiusura il lunedì, l’apertura del Museo con orari normali e quella del sito archeologico solo dalle ore 14:00 alle 19:00, tranne la prima domenica del mese). È vero che persiste il problema della carenza di custodi, che non solo non è stato risolto ma si è aggravato con i nuovi pensionamenti, è vero che resta il budget di straordinari che non può essere superato, ma, il fatto che questi handicap abbiano creato negli ultimi due anni molte situazioni di disagio, avrebbe dovuto indurre ad una programmazione più oculata. La chiusura pomeridiana nei mesi prettamente invernali avrebbe prodotto sicuramente meno danni.

Aidone morgantina scala ferroLa scala della vergogna. Il Soprintendente di Enna, alla fine di gennaio, aveva emesso un’ordinanza di rimozione, dopo averla definita abusiva, ma così non è apparso al Dipartimento dei Beni Culturali che l’ha dichiarata “in regola” e ne ha ordinato l’apertura alla fruizione dei turisti; nel frattempo però è stato ripulito un secondo sentiero che permette agevolmente di accedere alla collina, che dimostra ancora una volta l’inutilità di questo brutto manufatto che, gratuitamente, continua a deturpare il panorama dell’agorà. Il tutto continua ad avvenire nel silenzio più assoluto, nonostante le oltre mille firme raccolte dalla petizione online, promossa dal Movimento civico “Noi Aidone”, e nonostante l’interpellanza “urgente” presentata, il primo di aprile, dai Cinquestelle; quest’ultima non ha avuto nessuna risposta, ma si è persa nell’indifferenza generale, forse anche degli stessi presentatori! D’altra parte se si tratta di un’opera abusiva, e il Soprintendente non sembra avere revocato la sua ordinanza, è accettabile che il sindaco di Aidone non abbia preso alcun provvedimento per un’opera abusiva costruita nel proprio territorio, non abbia sentito neppure il bisogno di rendere partecipi i cittadini del suo pensiero, e, nel caso positivo, di difendere la sua scelta? E la procura di Enna? C’è ancora un giudice a Berlino?

Ci si riempie la bocca di progetti di lancio e rilancio del nostra asfittica proposta turistica, per la quale si fanno costosissimi studi, si creano itinerari virtuali e guide più o meno efficaci; ma l’amara realtà è l’effetto a cascata prodotto dalla gente che arriva, nonostante il disagio delle strade, e trova il i cancelli di Morgantina sbarrati, e soprattutto dalle agenzie e dai tour operator che non possono fare programmi di lungo termine se continuano ad essere sorpresi dalle decisioni dell’ultima ora.

(Alcune cose fatte e non fatte rispetto a questo articolo:

  • la testa di Ade è ancora a Lampedusa….
  • dei prestiti di reperti di Morgantina  da parte del museo siracusano si sono perse le tracce
  • la buona notizia è che il nuovo direttore del sito di Morgantina e del museo di Aidone, afferiti insieme alla Villa Romana di Piazza Armerina al polo Museale unico, la dottoressa Giovanna Susan, ha disposto orari di apertura e chiusura uguali in tutti i siti. Quindi almeno per ora, tutto l’autunno-inverno resteranno aperti mattina e pomeriggio…
  • in sede di Commissione Beni Culturali l’udienza per discutere la questione della scala promossa dal Movimento Cinque Stelle non  ha sortito nessun risultato se non la conferma da parte del direttore generale Pennino che il tutto è stato fatto a regola d’arte!!!! )

Morgantina. Turismo a perdere!

(Distretto) Morgantina. Turismo a perdere!

8POzC9TdMIYwK96c-pPBFMVitVdAfzCmp6dJqMYVRF0Presi dall’entusiasmo suscitato dalla presenza di Morgantina e il Museo di Aidone nella piccola élite dei siti che hanno accolto l’invito dell’assessore Purpura a prolungare l’apertura serale, ai più è sfuggito il costo che questa iniziativa ha comportato per Morgantina. Lo hanno potuto constatare per primi i malcapitati turisti che si sono avventurati nelle ore antimeridiane a Morgantina e hanno trovato i cancelli chiusi; il colmo, poi, lo hanno vissuto quelli in possesso del biglietto cumulativo acquistato alla Villa Romana di Piazza Armerina, dove evidentemente non erano stati avvisati sugli orari aggiornati. Così tutti ci siamo resi conto del costo dell’operazione visibilità: in un colpo è stata cancellata, non solo per il mese di agosto ma per tutto settembre, l’apertura mattutina: il sito di Morgantina è visitabile tutti i giorni dalle 14 alle 19 e dal venerdì alla domenica dalle 14 alle 22. Per fortuna l’orario del Museo non è stato toccato, l’ingresso è sempre alle 9:00, la chiusura è stata prolungata fino alle 21:00.

Foto venere ritagliata120Nell’intenzione dell’Assessore Regionale e del suo direttore generale Pennino c’è la volontà di intercettare i picchi estivi del turismo e far convergere sui beni culturali anche quei turisti attratti solo dal mare e dal clima siculo, ma come sempre si fanno le nozze con i fichi secchi e questa regola è aurea per Morgantina. Dal momento che il personale è sempre quello, se vuoi aprire la sera chiudi il mattino! Ma il conto non torna: si aggiungono 9 ore serali (venerdì-domenica dalle 19 alle 22) e se ne eliminano 35 antimeridiani (lunedì-domenica dalle 9 alle 14!). Questo in primis.  In secundis: il sito di Morgantina è logisticamente preparato ad accogliere i visitatori in notturna, sono stati fatti degli adeguamenti negli itinerari, nella illuminazione, nella messa in sicurezza? Prima di confermare questi orari per il mese di settembre, la direzione del Museo dovrebbe rendere pubblici i risultati dell’esperimento (dati sul numero dei visitatori serali e, statisticamente, numero dei visitatori persi la mattina) e valutare di conseguenza se sia il caso di continuare. Ma a pensar male si fa sempre bene e, memori di quanto accaduto l’anno scorso e dell’impossibilità di fare fronte all’apertura continuativa con il contingentamento degli straordinari imposto dalla Regione, tutta l’operazione sa quasi da aperitivo per affrontare il piatto indigesto che si sta preparando!  Naturalmente sulla questione si registra un assordante silenzio da tutte le parti: l’Amministrazione comunale ha chiesto conto della opportunità e dell’utilità di questa fruizione notturna e soprattutto della chiusura mattutina? Non se ne hanno notizie, intanto il sindaco continua a fare la spola tra Aidone e l’EXPO, accompagnando le migliaia di turisti che da tutto il mondo, dopo avere visto gli Acroliti nella Piazzetta Italia, si precipitano a visitare Aidone, il Museo archeologico, Morgantina! La questione è stata sollevata da qualche “volontario” su Facebook, senza ricevere grande risalto, gli aidonesi parlano tanto, ma quando si tratta di lasciare traccia della propria opinione, e quella di FB sta diventando una vera firma, preferiscono non esporsi, non disturbare i manovratori, temendo chissà quali ritorsioni…

L’altro grande assente è il Distretto Turistico dea di Morgantina. A quanto pare non può occuparsi di problemi di bassa organizzazione quotidiana, impegnato com’è a spendere il grosso malloppo  (solo 732.000 euro) dei fondi comunitari nei quattro fumosi progetti di lancio turistico;*P l’ultimo in ordine di tempo è il progetto di Promo-commercializzazione nel mercato internazionale con tre paesi “target” -Regno Unito, Germania e Russia- che è stato avviato in questi giorni; il ciclo di workshop rivolti a operatori economici e dell’informazione, è partito da Londra, continuerà a Mosca e poi a Francoforte. Lanciamo nel mercato internazionale (non s’è capito perché questi tre paesi, trascurando i paesi arabi, la Cina, gli USA…, magari sperano che siano oggetto di un prossimo progetto!) una mega offerta turistica per portare i turisti in provincia, ma per quali strade, in quali strutture, con quali accessi? A settembre 60 operatori -tra tour operator, buyers, giornalisti, agenti di viaggio-, europei e non, arriveranno sul territorio per visitarlo, studiare itinerari, godere dei beni culturali ed ambientali del distretto, cosa troveranno? La guida d’eccezione è nientepopodimeno che un racconto di Camilleri***, che ad Enna visse per un paio d’anni tra il 1946 e il 1948: visto che il brand tira, ci accodiamo anche noi, così anche Enna entra negli itinerari dello scrittore agrigentino che ha fatto la fortuna di Modica, Scicli e Ragusa, non si sa mai!

morgantina-turismoaperderel’articolo su Vivienna

 

 

 

 

 

 

* tra i progetti c’è quello del sito “Guide d’autore” ( www.ennaguidedautore.it/ in italiano ed in inglese, in via di allestimento, fornito anche di una applicazione mobile ) realizzato dall’Associazione Civita, che non promette granchè se resta com’è: lentissimo!

 Comunicato Stampa dell’avvio del progetto di promocommercializzazione

**   Dei 4 progetti approvati quale sarà il primo a partire
Al via il progetto di promocommercializzazione per il Distretto di Morgantina volto all’incremento dell’incoming turistico a carattere internazionale.
 Realizzazione di attività di comunicazione nei Paesi target
Il progetto mira alla diffusione del territorio come alternativa alla Sicilia classica e comunemente conosciuta.  Target: operatori turistici UK, Russia e Germania/ principali stakeholder e giornalisti . Attraverso un percorso emotivo ed enogastronomico verrà presentato il Distretto e il territorio di Enna con le ricchezze dell’entroterra Siciliano e le ricchezze naturali ed enogastronomiche, affinché la destinazione diventi oggetto dei molteplici pacchetti turistici proposti dagli operatori esteri. 
Ideazione e realizzazione di materiale promo-pubblicitario

Il progetto di promo-commercializzazione in partenza questa sera a Londra cosa prevede? Come si svilupperà?

Workshop presso le sedi ENIT
Le attività di promo-commercializzazione nei paesi target, Germania, Russia e Inghilterra, prevedono l’organizzazione di un ciclo di workshop rivolti esclusivamente a operatori economici/buyer e giornalisti/blogger esteri. Le attività di workshop, da effettuarsi nelle differenti sedi dell’ENIT presenti in ciascuno dei tre paesi target (Londra, Francoforte e Mosca), verranno realizzate perseguendo i seguenti obiettivi: Implementare, presso i possibili buyer esteri, la conoscenza delle innumerevoli risorse culturali, naturalistiche, enogastronomiche e artigianali che il Distretto Turistico offre. Presentare, agli operatori internazionali, in forma esperienziale e incisiva i servizi e le strutture presenti sul territorio distrettuale. Aumentare il flusso di turisti in arrivo presso le aree del distretto, diversificandone i target e distribuendone i flussi in tutte le stagioni dell’anno. Valorizzare l’offerta e incuriosire i buyer verso quelle mete, soprattutto dell’entroterra, che attualmente risultano meno fruite. Sarà quindi indispensabile presentare al meglio gli itinerari ipotizzati dal Distretto e dare visibilità alle innumerevoli e importanti manifestazioni ed eventi che contraddistinguono il territorio.
Ecco di seguito il calendario degli incontri: London / 26th August 2015 /From  18.30 to  21.00 /*****The Homage Bar at Waldorf – The Waldorf Hilton- Aldwych.London.WC2B 4DD
 Frankfurt /02nd September 2015/From  18.30 to  21.00- *****Enit Room-Barckhausstr. 10 Aldwych-60325 Frankfurt am Main
 Mosca /31th  August 2015/***** Enit Room
60 operatori europei e non arriveranno sul territorio, cosa faranno? Dettaglio del programma e delle provenienze
I destinatari degli educational educational tour – press & influencers trip sono suddivisi in due macro-gruppi: –          Buyers – Tour operator e/o  agenti di viaggio operanti nei paesi target; –          Giornalisti, redattori,  autori,  blogger,  troupe  televisive paesi target
Date: 8 -11 Settembre 2015 – Il gruppo: 60 tra operatori e stampa:                  20 UK –                  20 Russia –                  20 Germania
Il progetto
L’idea progettuale che guiderà la creazione degli itinerari non è solo quella di realizzare un semplice itinerario turistico ma una vera e propria rete organizzata di imprese, enti ed istituzioni in grado di portare il territorio ed i suoi elementi distintivi (risorse ambientali, culturali, ecc.) a competere sui mercati globali, realizzando un progetto integrato del territorio e presentando e promuovendo i diversi soggetti coinvolti pubblici (Enti, Associazioni, ecc.) e privati (strutture ricettive, aziende agro-alimentari, ristoranti, botteghe di artigianato, ecc.) attraverso un’unica immagine.
Il programma di massima
Quattro giorni destinati alle bellezze turistiche e alle eccellenze produttive e turistiche del territorio. Un tour nel Distretto Turistico “Dea di Morgantina” luogo caratterizzato dalle bellezze architettoniche di Piazza Armerina, con le sue ville già patrimonio dell’UNESCO, dall’antica polis dell’area archeologica di Morgantina, passando attraverso i paesaggi tipici della zona, dal lago Pergusa alla Riserva Naturale Rossomanno, per giungere ad Enna, luogo in cui visse per diversi anni Andrea Camilleri, fenomeno letterario davvero unico e inimitabile diventato autore best-seller con il suo commissario Salvo Montalbano. Spazio anche alle eccellenze produttive del territorio con visite mirate ad alcuni dei principali produttori enogastronomici locali.

Il racconto di Cammilleri

*** Discovering the Tourist District “Goddess of Morgantina”

La Sicilia luogo incantato di profumi, colori e aromi che vi rapiranno per sempre, luogo di letteratura e storia lungo le tracce del commissario Montalbano e dello scrittore Andrea Camilleri
Londra incontra il magico territorio della Sicilia
Londra, 26 agosto 2015 -Tutta la bellezza del Distretto Turistico “Dea di Morgantina”, piccola gemma racchiusa nella Provincia di Enna, nel cuore dell’isola di Sicilia, incanterà Londra per una serata speciale dedicata alla presentazione della Provincia di Enna, in un viaggio tra tradizioni, culture e cibi tipici del noto Distretto e dell’intera regione.  Il Distretto Turistico “Dea di Morgantina” luogo caratterizzato dalle bellezze architettoniche di Piazza Armerina, con le sue ville già patrimonio dell’UNESCO, dall’antica polis dell’area archeologica di Morgantina, passando attraverso i paesaggi tipici della zona, dal lago Pergusa alla Riserva Naturale Rossomanno, per giungere ad Enna, luogo in cui visse per diversi anni Andrea Camilleri, fenomeno letterario davvero unico e inimitabile diventato autore best-seller con il suo commissario Salvo Montalbano.  Un successo da oltre 30 milioni di copie con titoli tradotti in tutto il mondo, che non fanno in tempo ad uscire ed entrano in testa alle classifiche dei più venduti, piacendo in Italia, all’estero e a lettori di tutte le età.
In quei due anni ennesi, proprio in quelle due stanzette, credo di essermi formato come scrittore”.
Questo il legame tra Andrea Camilleri ed Enna come lui stesso racconta nel documentario RAI Educational “Il luogo, la memoria”, dove lo scrittore narra in prima persona, alcuni episodi della sua vita e della sua Sicilia, in particolare gli anni dell’adolescenza trascorsi ad Enna, quando sente nascere il desiderio di scrivere.
 Di seguito il testo del racconto dello scrittore:
 “Ho vissuto ad Enna tra il ’46 e il ’48. Avevo 21 anni. Dal Belvedere guardavo i paesi vicini e nello stesso tempo lontani, i laghetti, i boschi, ora azzurri ora bianchi, a seconda della neve. Il paesaggio si poteva trasformare in mare, solo se si voleva. E questo pensiero mi consolò. L’aereo  passava sopra di noi. Io guardavo in alto e invece un uomo vicino a me guardava in basso e mi disse  “guardi che vola in basso.” Lui si chiamava Franco Cannarozzo e diventammo amici.  
Il nemico feroce di Enna si chiama freddo.
Passavo molto tempo a letto, con il passamontagna. Ascoltavo musica jazz e scrivevo poesie. Il mio brano preferito si chiamava “Sweet Georgia Browns”. E così trascorrevo i miei giorni. Avevo degli amici, Franco Enna, Salvatore Pasqua, Arnoldo Farina. Quest’ultimo era in grado di mangiare venti paste alla crema in una sola  giornata. Un giorno avvenne il miracolo, durante una mia passeggiata, mi imbattei nella biblioteca comunale, vi entrai: non c’era nessuno. Solo delle stufe e tanti libri. Un uomo mi chiese con distacco: “Desidera?” E io risposi laconico: “Nulla volevo guardare”
 Allora si presentò: “Sono l’avvocato Fontanazza, il direttore”.  Da quel giorno in biblioteca ci andai volentieri anche per il tepore che emanavano le stufe. Fontanazza lesse le mie poesie e  mi conquistai la sua fiducia. Mi apri’ le porte del tesoro: due stanze con i lasciti non schedati di Lanza e Savarese. Io in quelle due stanze mi persi e lì mi formai come scrittore. L’avvocato continuava a leggere i miei racconti e le mie poesie e continuava a rimproverarmi per i troppi errori di battitura. Nel 1947 vinsi il premio Firenze con una commedia. Poi mi trasferii a Serradifalco. Lì vivevo conoscendo luoghi e persone cominciai a percepire la memoria degli stessi luoghi, a intravedere le radici e mi insinuava il sospetto che il mare erodeva la memoria. Forse per questo i miti resistono alla Storia, solo perché vivono al centro dell’Isola. 
A Pergusa, dalle lacrime di Cerere nasceva il lago e si dava corso al ciclo della vita e della morte. Anche alle miniere di zolfo sono legati miti e leggende. I Siciliani vi hanno trascorso gran parte della loro esistenza. I sopravvissuti portavano il marchio del lavoro: nei polmoni o nella cassa toracica storpiata dall’eccesso di peso. La continua presenza della morte è un lascito della dominazione spagnola. Il senso della morte è un elemento connaturato di Siciliani. Il suo pensiero aiuta a vivere. La religiosità cade spesso in superstizione e trova il suo acume nel lutto religioso, con le rappresentazioni legate alla settimana santa ad Enna.
Le confraternite sono un unisono di sentimenti, una unione fraterna. Ma il cappuccio dei confrati in realtà isola l’individuo da quello che gli sta accanto, così il dolore è singolo.
Ogni Siciliano è un’isola nell’isola. Pertanto non direi sicilitudine, ma isolitudine. A Serradifalco vivevo la smania del viaggio. Prendevo il treno e vagavo per Enna, Calascibetta, Pietraperzia, come un viaggiatore incantato da una Sicilia sconosciuta e ogni paese, come Rosario nel libro di Vittorini, mi sembrava la più bella cittadina che vedevo, fino a che non mi recavo in un altro paese che mi sembrava ancora più bello ancora. Il mio ricordo vaga ad uno zio generale, patito di fumo, braccato un giorno dai tedeschi che minarono il suo nascondiglio. A quel punto dalle tegole si misero a piovere sigarette… Quanti pensieri legati alla guerra. Poi con lo sbarco degli Alleati cambiò tutto. Libertà e democrazia sono legate alle conquiste interiori. Cominciarono le migrazioni negli Usa. Troppi morti qui nelle miniere. I patti agrari soffocarono nel sangue. Il connubio tra mafia, banditismo, destra agraria portò alla strage di Portella della ginestra. E in questo contesto ecco l’elemento femminile che si sacrifica per l’uomo cui ubbidisce sempre.  Quante volte l’uomo siciliano non si è meritato la devozione della donna! Non ho mai creduto alla sottomissione del gentil sesso. L’esempio era mio nonno che commercializzava in zolfo, un uomo autoritario e potente, ma di notte sempre mite ai consigli della moglie. Le raccontava dei suoi affari e le chiedeva: “E tu che ne pensi Elvirù?”. A bassa voce. Non doveva  farlo sentire alla famiglia, altrimenti il gioco delle parti veniva smascherato. Eppure la mattina successiva scendeva nel suo ufficio e dava dimostrazione di avere preso decisioni importanti durante la notte che portava consiglio.
 Dopo svariati anni tornai ad Enna come assistente del regista Orazio Costa. A teatro Garibaldi il pubblico era gelido, e proprio lì  si ballava  a Carnevale, dai palchi come un festone, lunghi fili di salsiccia si snodavano, caratterizzando serate indimenticabili. Il mio ricordo è un  teatro pantagurelico. 
 La  Sicilia… che dire di questa isola? Che cambierà. Che la sottomissione al potente sarà cancellata. Che cambierà senza perdere la sua variegata identità e gli occhi delle ragazze non saranno più velati dalla malinconia”.

 

 

Aidone. Lacchiana. Fa un anno e festeggia con uno strike…quasi strike! Azzerata l’IMU agricola su mozione della minoranza

E’ necessaria una premessa al testo sotto riportato, pubblicato su  Vivienna.it  Già da giorni programmavo di scrivere qualcosa sull’attività di governo di questa amministrazione ad un anno dalle elezioni, ma gli eventi hanno impresso una inaspettata (o quasi) accelerazione: invece di dovere descrivere il pochissimo fatto e il tanto millantato, le supertasse imposte ai cittadini a fronte di una incapacità o mancanza di volontà di riduzione della spesa, mi sono trovata a fotografare la fine della maggioranza, lo sfascio indecoroso della compagine amministrativa, le beghe personali, gli interessi di parte assurti a pratica di governo.  Hanno fatto tutto da soli; alla minoranza e alla cittadinanza è toccato semplicemente prendere atto, ufficialmente in Consiglio Comunale, della spaccatura di cui ormai si parlava in tutte le sedi da qualche mese! Le accuse di inefficienza se li sono lanciati tra di loro e chi poteva dissentire quando provenivano dall’interno? Il tutto certificato davanti al pubblico numeroso, come mai s’era visto al Consiglio, attratto dalla mozione in discussione** (il testo della mozione dell’opposizione); si trattava in maggioranza di agricoltori o proprietari terrieri che si vedono vessati dall’ennesima  tassa, un odioso balzello che certo non aiuta l’attività economica prevalente del nostro territorio, nè quei proprietari che, curando i fondi anche se improduttivi, contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio idrogeologico e alla prevenzione degli incendi  frequentissimi nel nostro territorio.

Umanamente dovrei essere contenta di questa debacle, che non è giunta inaspettata ma era insita nel tipo di coalizione  che Lacchiana aveva dovuto mettere insieme per vincere. Era proprio questo il motivo che, nella formazione della nostra lista (NOI AIDONE) e nella campagna elettorale, ci aveva spinto a non cercare e non accettare alcun tipo di compromesso, di patto, di apparentamento di interesse. L’esperienza di tutte le amministrazioni che si sono succedute dal 1993, da quando cioè esiste la legge di elezione diretta dei sindaci,  ci aveva insegnato che la luna di miele tra i viaggiatori male assortiti di questi barconi , in cui ciascuno rema dalla sua parte, dura pochi mesi: non c’è stato finora un solo sindaco che sia arrivato alla fine del mandato  con la stessa maggioranza con la quale è stato eletto.  Ma sinceramente (come ama dire sempre il nostro sindaco), mi dispiace per il finale tragico che si è consumato ieri sera. Non è stato un bel vedere, ma soprattutto è un’altra ferita alla salute del paese già così compromessa: una situazione che non lascia presagire nulla di buono. Cosa può venire da una situazione economica sull’orlo del dissesto, dalla mancanza di progettualità, dalla sfiducia nel futuro dei giovani e meno giovani costretti ad emigrare al nord o all’estero, da un degrado ambientale quasi insostenibile… ???

Aidone. Lacchiana. Fa un anno e festeggia con uno strike…quasi strike! Azzerata l’IMU agricola su mozione della minoranza

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“Stasera si è certificata in consiglio comunale la fine della maggioranza di Lacchiana ad appena un anno dall’insediamento in pompa magna e con una maggioranza bulgara (quanto le concedeva il premio di maggioranza: dieci consiglieri su quindici); nello stesso consesso si è assistito ad uno spettacolo penoso, al volare degli stracci e alla fine triste e ingloriosa di quello che era stato celebrato come il “cambio di verso” della storia di Aidone. La presenza massiccia di giovani e giovanissimi non ha prodotto l’auspicato cambio della mentalità e del sistema clientelare e familiare che aveva imperato per anni, ma, se possibile, la situazione è pure peggiorata.

Per quasi un’anno, come bravi soldatini, allineati e coperti, hanno approvato la qualunque, dalle esose aliquote che, tra TASI, IMU, TARES, hanno prosciugato le tasche dei soliti che le tasse le pagano, all’aumento della spesa pubblica con l’assunzione di un dirigente e di un esperto! Sempre zitti un po’ per convinzione e un po’ per convenienza! Poi qualcosa si è spezzata nel rapporto di fiducia assoluta nel capo; non è il caso di riportare qui le chiacchiere da bar, i rumores da corridoio, che da qualche mese ormai circolano a ruota libera, spesso fatte trapelare ad arte. Quello che è palese è quanto accaduto nel consiglio comunale convocato il 16 giugno per discutere la mozione della minoranza che proponeva l’azzeramento dell’IMU Agricola. L’opposizione non ha avuto bisogno di difendere la propria mozione, cinque consiglieri di maggioranza compreso il presidente del consiglio Chiarenza, hanno adottato senza riserva la proposta dell’opposizione; i rimanenti hanno evocato in aula lo spettro che segnò la spaccatura nell’era Gangi, i partiti e le loro pretese (già perché quando si fanno le liste i gruppi e gruppuscoli, comunque si chiamino sono fondamentali, poi al dunque, nella spartizione della torta, non sono più di peso, devono accontentarsi delle briciole, sacrificarsi sull’altare della Politica!). I partiti! L’UDC, rappresentato dal tandem Palermo-Albergo, hanno presentato un fumoso documento in cui, da una parte solidarizzano con il “populismo” di quanti  avevano già abbracciato l’azzeramento dell’IMU, dall’altra impegnano (?) consiglio, Sindaco e Giunta a ridurre la pressione fiscale (“la tassazione che grava in Aidone è iniqua e devastante, l’Imu agricola è intollerabile” viene da chiedersi chi erano quelli che nel consiglio del 7 novembre 2014 approvavano convintamente le nuove tariffe, forse i loro ologrammi?). L’altro, il partito del sindaco, il PD, rimasto in tre o forse quattro (una giovanissima consigliera si è persa nei meandri del palazzo comunale!), perso ormai ogni controllo, giustamente preoccupati del buco di bilancio, continuavano a chiedere agli ex compagni di imporre almeno l’aliquota minima corrispondente al 4.6 per mille. Fuori tempo massimo! Intanto la cittadinanza, mai così numerosa e rumorosa, ha appreso per bocca della portavoce dell’ex maggioranza, la dott.ssa Calcagno, che questa amministrazione è del tutto allineata al partito nazionale delle tasse, che non ha fatto nulla per diminuire la spesa pubblica, per controllare la scandalosa evasione, e che in pratica ha semplicemente sprecato un anno! Il sindaco ha avuto difficoltà a raccogliere i cocci di questa deflagrazione, non gli è rimasto altro che constatare che intorno alla mozione di minoranza si era formata una nuova maggioranza e che questa non era certamente la sua! Non gli è rimasto altro che minacciare il dissesto, dal momento che, senza le entrate dell’IMU agricola e con i tagli operati dal Governo, il comune non sarà in grado di chiudere il bilancio. Si è votata la mozione della minoranza, il risultato è stato di nove voti a favore dell’azzeramento dell’aliquota e cinque astenuti (sì perché gli stessi che avevano approvato allegramente le altre tasse ora non si sentivano di difendere la nuova davanti ad una cittadinanza esasperata e incattivita che nella proprietà terriera ha da sempre la propria fonte di sostentamento). L’IMU Agricola si è arenata tra le urla dei consiglieri fedeli al sindaco che minacciavano rilievi di illegalità: è arbitrario e illegale, a sentire loro, che un comune decida di non fare pagare questo odioso balzello.

I numerosi presenti, pur nella congestione del momento, hanno esultato quando si sono resi conto che l’IMU agricola in Aidone non si pagherà. Aidone non è l’unico comune, ma sicuramente uno dei pochissimi in Italia.

SINDACO E VICESINDACA POSANO PER LA FOTO-ANNIVERSARIO

SINDACO E VICESINDACA POSANO PER LA FOTO-ANNIVERSARIO

Alla fine, quindi i nodi sono venuti al pettine, le cambiali firmate con leggerezza, per guadagnare l’appoggio elettorale, sono state poste subito all’incasso e qualcuna forse è risultata più indigesta di qualche altra già pagata. È questa una giornata triste per Aidone che a un anno appena dalle elezioni si ritrova di nuovo con un sindaco nel guado che, se si incaponirà a volere amministrare senza maggioranza, seguendo l’esempio del suo predecessore, riserverà al paese altri quattro anni di navigazione a vista, attento solo a barcamenarsi tra gli scogli dell’ordinaria quotidianità, senza meta né porto in vista.

 

 

**   testo della mozione approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 16.06.2015

MOZIONE

 Soggetto proponente: Gruppo consiliare NOI AIDONE.

Oggetto: IMU Agricola.

Il gruppo consiliare Noi Aidone, chiede di inserire la presente mozione all’interno dell’o.d.g. del prossimo Consiglio Comunale di Aidone. Inoltre così come previsto dall’articolo 27, comma 4 e dall’articolo 6 del “Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale”, la convocazione straordinaria e in adunanza aperta del Consiglio Comunale.

Premesso che:

l’agricoltura è uno dei pilastri fondanti della nostra economia che, già da tempo, vive un periodo di forte crisi legato alle diverse problematiche del settore e pesanti penalizzazioni nei trasporti, nelle condizioni di mercato e nella concorrenza indiscriminata di merci provenienti dai Paesi del Sud del Mediterraneo.

Preso atto che:

il Decreto Legge n°4 del 24/01/2015 convertito nella Legge n°34 del 24/03/2015 ha introdotto l’Imu Agricola, ennesima norma statale che colpisce in modo grave gli Agricoltori Siciliani;

questa tassa è un’imposizione iniqua e insostenibile per il mondo agricolo e per tutti gli agricoltori, perché non fondata sul valore reale dell’immobile, ma su un valore stimato a partire dai dati di reddito catastale che, in alcuni casi, sono estremamente datati e riferiti a condizioni reddituali dell’agricoltura non più rispondenti all’attuale, ed enormemente superiori ai valori reali di mercato.

Considerato che:

dopo aver messo a dura prova i cittadini con l’Imu e la Tasi, il Governo ha deciso appesantire l’imposizione fiscale e la situazione economica di milioni di cittadini, spremendoli con l’ennesima tassa che, è peggiore delle altre, perché colpisce un bene strumentale che serve per lavorare;

le amministrazioni pubbliche hanno la responsabilità e il dovere di agevolare e  non ostacolare questo settore nevralgico per il Paese utilizzando una imposizione assurda che va contro ogni logica di sostegno e di sviluppo;

QUANTO SOPRA PREMESSO, CONSIDERATO E PRESO ATTO

Con la presente mozione si impegna, il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta a deliberare:

  • l’esenzione totale di tutti i terreni agricoli ubicati in qualsiasi area e a qualsiasi titolo posseduti, ma anche la restituzione dell’imposta già pagata dai proprietari terrieri in precedenza, attraverso la compensazione in sede di dichiarazione dei redditi.

05/06/2015

F.to I Consiglieri : Nunzio Ciantia, Filippo Curia, Katia Gangi, Maria Pina Pittà; Valentina Raccuglia

Aidone. In attesa degli strali di Lacchiana contro REGIONE, ANAS, FEC….

museo_aidone (59)Il sindaco di Aidone Vincenzo Lacchiana in questi giorni “tuona” minaccioso, non si sa bene contro o verso chi, di dimettersi se gli Acroliti non dovessero partire per Milano, ritenendo che l’esposizione dei preziosi acroliti delle dee Demetra e Kore nel padiglione siciliano dell’EXPO, siano un’occasione di visibilità che Aidone non può assolutamente lasciarsi sfuggire!
A prescindere dalla condivisione o meno di questo opinione, tutti gli estimatori del patrimonio aidonese potrebbero rivolgergli l’invito a dimettersi per tanti motivi più validi riguardanti la gestione dei beni culturali, storici e artistici del paese. Mandiamo pure gli Acroliti a Milano a incentivare la nostra proposta turistica, ma i potenziali visitatori, oltre ai notevoli beni da vedere, vorranno conoscere anche l’offerta turistica che Aidone è in grado di proporre.
I tanti articoli e servizi apparsi negli ultimi tempi sui media nazionali hanno evidenziato l’insufficienza delle strutture e infrastrutture a fronte del notevole patrimonio che meriterebbe ben più considerazione. Quegli estimatori, non solo aidonesi, a cui sta molto a cuore il destino del nostro territorio, vorrebbero sentirlo minacciare, battendo i pugni sui tavoli degli assessorati e facendo la voce grossa nelle stanze del potere in cui il sindaco, a quanto pare, è di casa e in cui siedono i potenti ai quali, a quanto pare, starebbe a cuore la sua permanenza sulla poltrona di sindaco:

– Mi dimetto se non viene istituito immediatamente dalla Regione il Parco Archeologico di Morgantina (a proposito il sindaco sa a che punto è la pratica, se è uscita dai cassetti della Soprintendenza?)!

– Mi dimetto se non vengono riconsegnati al Museo di Aidone almeno una parte di tutti i reperti giacenti nei magazzini del Museo di Agrigento e di Siracusa, soprattutto il tesoro di monete d’argento (nelle teche, allestite al museo per accogliere le monete promesse da Siracusa, sono state appoggiate in modo scintinesco delle anonime monetine illeggibili, così tanto per non lasciarle vuote!)!

la testa di Ade  esposta al museo di Malibù

la testa di Ade esposta al museo di Malibù

– Mi dimetto se l’Assessorato Regionale ai BB CC non si attiva immediatamente per riportare al Museo di Aidone la Testa di Ade, che il Museo Getty di Malibù già due anni fa si è dichiarata disponibile a cedere volontariamente e che per inefficienza della burocrazia regionale resta ancora in America!

– Mi dimetto se l’ANAS non incomincia subito i lavori sulla SS 288, visto che la stessa Azienda più volte ha dichiarato che gli stessi sono stati finanziati!

– Mi dimetto se il Ministero degli Interni non si decide a restituire alla cittadinanza la ex Chiesa di San Domenico, che per il FEC è uno dei migliaia di beni abbandonati e dimenticati in tutto il territorio nazionale mentre per Aidone costituisce l’unica possibilità di avere lo spazio pubblico -adeguato per mostre, convegni, concerti- che non ha mai avuto e che non avrà ancora chissà fino a quando!

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dettaglio della chiesa di San Domenico: bugnato a punta di diamante, cantonali con decori a chiocciolia

– Mi dimetto se non riuscirò a recuperare in qualche modo il possesso delCastello di Pietratagliata, prima che non ne resti pietra su pietra, e se non riuscirò ad ottenete il ripristino della strada provinciale che lo costeggia ormai impercorribile, ridotta in modo talmente male da sconsigliare anche il più coraggioso degli escursionisti!

– Mi dimetto se almeno uno degli eventi collegati all’EXPO non sarà celebrato nella terra di Demetra che gli Acroliti vanno a rappresentare, considerato che il comunicato stampa di ieri annuncia eventi in tutta la Sicilia tranne in quella interna delle province babbe di Enna e Caltanissetta!

– Mi dimetto ……. Se il “portale turistico” del nuovo sito internet del Comune appena pubblicato non si mette d’accordo con la grammatica e la sintassi della lingua italiana (stendendo, almeno per ora un pietoso velo sui contenuti!)!

Tari, Tasi, Imu: le bugie hanno le gambe corte. R.S.S.e l’urgenza assurta a sistema

le bugie hanno le gambe corte

le bugie hanno le gambe corte

leggi il nuovo articolo sulla materia “Bugie” su Vivienna.it

Aidone. La somma delle bugie non fa una verità – Anche l’ex Sindaco Gangi smentisce Lacchiana

http://www.vivienna.it/2014/11/30/aidone-la-somma-delle-bugie-non-fa-una-verita-anche-lex-sindaco-gangi-smentisce-lacchiana/

http://www.vivienna.it/2014/11/30/aidone-la-somma-delle-bugie-non-fa-una-verita-anche-lex-sindaco-gangi-smentisce-lacchiana/

Su quanto sta succedendo in Aidone è necessaria la riflessione che finora è stata affidata ai post su Facebook, post che non permettono, per la loro brevità, di esporre un’analisi oggettiva e dettagliata. Per scelta non invierò questo articolo a Vivienna, perché è giusto che i panni sporchi si lavino a casa, e perché non voglio ancora sentir dire che Vivienna è l’organo dell’opposizione, cioè del mio gruppo; il giornale on-line, che ormai raggiunge cifre da record nei contatti giornalieri,  semmai ha il “difetto” di essere un giornale libero che dà a tutti la possibilità di esporre le proprie opinioni, anche se come contraddittorio. Vorrei puntualizzare due o tre cose che titolerò qui di seguito:

T.A.R.I. LA SGRADITA SORPRESA D’AUTUNNO: TRE BUGIE NON FANNO UNA VERITÀ

Parto da quanto avevo scritto nel mio articolo “Aidone: i cento giorni della nuova amministrazione” pubblicato su Vivienna il 6 settembre (attenzione alla data). Riporto lo stralcio che riguarda la vagonata di delibere per regolamentare e varare la UIC, la  TASI, l’IMU e la TARI “……all’ultimo momento (l’o.d.g.) era stata integrata di sette punti concernenti  l’approvazione dei regolamenti e delle aliquote  della Imposta Unica Comunale (UIC) coniugata come IMU, TASI e TARI, giunti ormai alla scadenza improrogabile del 10 settembre. E proprio tale scadenza è stata assurta a giustificazione dell’impossibilità del rinvio chiesto dalla minoranza, per avere il tempo materiale di leggere le carte, visto che le stesse non sono state esaminate neppure nell’apposita commissione. Regolamenti e aliquote sono stati approvati dalla maggioranza con l’astensione della minoranza. A quanto pare le tariffe IMU e TARI (ex TARSU) rimangono invariate rispetto al 2013, la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili, la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014) viene stabilita nell’aliquota massima del 2,5 per mille (l’aliquota infatti può variare, sulle prime case, dall’ 1 per mille fino al 2,5 per mille).”

Ho scritto “a quanto pare” perché dalla relazione del ragioniere, che si concentrava soprattutto sulla nuova tassa, la TASI, si evinceva che l’IMU e la Tassa sui rifiuti, in qualunque modo si chiamasse, TARSU, TARES, TARI, restava invariate. Il regalo sembrava fosse solo quello della TASI portata al massimo consentito, o quasi.

Giorno 10 settembre (4 gg. Dopo l’arti. e il CC) nell’albo pretorio del sito del Comune di Aidone, e con grande evidenza anche in Home, sono stati pubblicati i regolamenti, i piani finanziari e le tariffe di IMU, TASI, TARI (8 delibere, in effetti sette perché una è ripetuta due volte). Chiunque può capire che in un’ora di discussione in cui, l’opposizione continuava a chiedere la proroga per avere il tempo almeno di leggerle, la maggioranza continuava a  dichiarare la propria   approvazione convinta e il ragioniere sciorinava a sua volta numeri su numeri di cui si afferrava qualche particolare, non c’è stato neppure il tempo di rendersi conto di quanto si stava approvando. L’opposizione si è astenuta, coerentemente col fatto che non aveva letto le carte e la relazione del ragioniere non era sufficiente ad esporre tutto quello che quelle carte purtroppo contenevano; col senno di poi ci siamo resi conto di avere sbagliato a non votare contro, perché bisognava bocciare a prescindere!!!! (Ns’gnament’ p’ n-autra votta, come si dice in Aidone). Ben presto ci siamo resi conto che le cose non stavano come avevamo capito:

1a BUGIA: l’IMU  era stata aumentata dello 0,5 per mille che, aggiunto al 7,6 precedente, fa 8,10, se aggiungiamo la TASI arriviamo al massimo consentito per legge il 10,60. Non se n’era accorto nessuno, neppure i commercialisti, dal momento che ancora non risulta pubblicata sui siti del tipo www.amministrazionicomunali.it/, o www.riscotel.it/ .

2a BUGIA: la tariffe della TARI non sono assolutamente paragonabili a quelle dell’anno scorso,  purtroppo non sono riuscita a recuperare la delibera del 2013 all’indirizzo qui citato perché non è più presente il documento. Ma, se vado a prendere la mia bolletta dell’anno scorso,  scopro che l’a.s. ho pagato 112,00 € mentre quest’anno ne ho già pagato 161,00, siamo quindi  in presenza di un rincaro nell’ordine quasi del 50%. Vado a vedere le aliquote e scopro che, io che vivo da sola devo moltiplicare per l’aliquota dello 0,90, ma una famiglia di cinque persone arriva al 3,30, e con più di 5 si giunge al  massimo per le utenze domestiche che è il 3,80. Quello che mi ha lasciato esterrefatta, comunque, è stato scorrere le aliquote per ristoranti-trattorie-osterie-pizzerie pub che arrivano alla cifra stratosferica del 48,74,  e quello dei bar-caffè-pasticcerie al 38,50  -un ottimo strumento per incentivare le strutture ricettive e turistiche e per dire ai giovani che vi hanno investito di chiudere!-. Per capire la differenza:  a Uffici, Agenzie e Studi professionali  è attribuita un’aliquota del 7,89. Per farmi un’idea  ho cercato su Internet le tabelle delle aliquote TARI applicate dagli altri comuni, solo pochi comuni siciliani hanno pubblicato le delibere con le tariffe, tra questi il comune di Palagonia che ha stabilito le aliquote corrispondenti: ristoranti etc.  19,44, bar etc. 14,62, uffici etc. 5,14 , e quello di Scordia rispettivamente:  22,58   16,99 3,10.  A detta di qualche amministratore paghiamo il fio di esserci ridotti a meno di cinquemila abitanti e che le persone sole sono troppe, ma, così continuando, se facciamo bene i conti, fra poco saremo meno di tremila e dovremo allora aspettarci ancora un rincaro ancora della dose???

3a BUGIA. Il sindaco, nel corso del Consiglio comunale  famigerato, ha assicurato che entro settembre avrebbe, in un pubblico comizio, spiegato le agli aidonesi come stanno veramente le cose, facendo anche una verifica dei suoi primi 100 gg.. Settembre è passato, ottobre pure e anche la prima decade di novembre volge al termine. Ma ancora la gente aspetta!

La COSTITUZIONE della  S.R.R. – SCADENZA 15.11.2014 – LE SISTEMATICHE CONVOCAZIONE D’URGENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE

Giunge a scadenza, appunto il  15 novembre  esattamente fra una settimana, la costituzione della S.R.R. (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti); per capire un po’ di più di che cosa si tratta è bene consultare questa pagina del sito della Regione Sicilia-Dipartimento delle acque e dei rifiuti  clicca qui)

I consiglieri comunali, quindi, devono a giorni aspettarsi una urgente convocazione del C.C.. Non voglio qui entrare nel merito della S.R.R. perchè ancora non si conosce l’intenzione dell’amministrazione, non rappresentata neppure in seno alla Commissione consigliare; non sappiamo se c’è l’intenzione di aderire a consorzi di comuni o se si intende gestirla direttamente. Quello che voglio chiosare qui è l’abitudine ormai inveterata di convocare il consiglio all’ultimo momento utile. È stato così per l’istituzione della IUC  (imposta unica che assorbirà TASI-IMU-TARI) di cui sopra (in quel caso l’urgenza è stata strumentale, perché quasi tutti i comuni, anche quelli che non avevano la deroga perché sede di elezione amministrative -cioè solo noi-, hanno deliberato all’ultimo giorno utile: ricordiamo che Enna, per averlo fatto qualche minuto dopo la mezzanotte, ha avuto invalidata la delibera!)  Non si poteva rinviare perché la scadenza era prossimissima (l’errore è voluto), infatti noi abbiamo deliberato il 6 settembre, gli altri chi il nove chi il dieci, l’ultimo giorno utile…..

Queste convocazioni, con l’urgenza pressante,** sono quanto mai sospette e sembrano essere diventate, oltre che strumentali, sistematiche e strutturali. E, dato che a pensar male non si sbaglia, non può non affacciarsi il sospetto che il tutto sia fatto ad arte, per spiattellare  la soluzione voluta senza dare il tempo all’opposizione e alla cittadinanza di conoscere i termini della questione. Le delibere di cui sopra ci danno ragione. Stiamo scoprendo le sorprese ad una ad una, man mano che gli effetti ci piovono addosso!

Ora, per quanto riguarda l’SRR, visto che la normativa è contenuta nella L.R. 9 dell’8 aprile 2010, certamente la scadenza non è stata decisa ieri, né una settimana fa, ne un mese fa, né sei mesi fa. E allora perché arrivare con un testo a sorpresa che sarà conosciuto solo qualche giorno prima dell’approvazione? Considerati i danni incalcolabili che abbiamo subito dalla gestione clientelare e fallimentare dell’ATO, non sarebbe stato meglio condividere con la popolazione la soluzione più conveniente, dal momento che sarà quella che dovrà pagare e quindi la prima ed unica cui spetta decidere del proprio destino? No, dobbiamo aspettare che dal cilindro del mago esca la soluzione che lui -o chi per lui- e i suoi collaboratori riterranno la più adeguata!

** Diverso, ma non meno grave è l’atteggiamento irrispettoso e ripetuto nei confronti del Consiglio; da quello disertato, senza alcuna giustificazione, da tutta la maggioranza  che ha lasciato minoranza e segretario comunale ad aspettare inutilmente, all’altro disertato in prima convocazione perchè, guarda caso, il sindaco si è ricordato all’ultimo momento che doveva celebrare un matrimonio nella stanza accanto….a memoria di chi nei tempi ha frequentato le sedute del consiglio sono cose mai viste, mai accadute. Un esempio dell’arroganza e della sicumera di chi è convinto di disporre di una maggioranza bulgara che lo seguirà senza replicare ovunque li porti! Fino a quando?

Mi verrebbe voglia, come si fa nelle agende, di lasciare delle righe definite perché chi vuole continui la discussione. Quasi quasi lo faccio, perchè saranno tante le cose che ho dimenticare  e che gli aidonesi stanno pian piano scoprendo a loro discapito!

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franca ciantia

Aidone: i cento giorni d’amministrazione Lacchiana

Sono passati ormai quasi cento giorni dall’elezione del sindaco di Aidone. Come ormai è di moda, sportivamente,  si dà al neoeletto questa pausa prima di giudicare in qualche modo l’operato suo e della sua giunta; questi sono stati i giorni della luna di miele, complice l’estate e una voglia ammirevole di volontariato degli aidonesi, giovani e meno giovani, che si sono sbracciati e impegnati con creatività per animare l’estate aidonese e contribuire alla pulizia e decoro del verde pubblico, e bene ha fatto il sindaco tutte le volte a ringraziare e omaggiare le associazione e i gruppi che se ne sono fatti carico. Per i resto, tanti i problemi irrisolti che hanno, semmai, registrato un peggioramento, tra i più gravi la fornitura dell’acqua, distribuita a singhiozzi,  i disservizi nella raccolta dei rifiuti con l’abbandono di quella parvenza di differenziata che la gente aveva cominciato finalmente a fare, etc..

piazza umberto liberaIl Consiglio Comunale fiume di ieri, ha permesso, malgrado la volontà dell’amministrazione stessa, di chiarire alcune cose e di fare una piccola verifica di questi primi “cento” giorni, che, naturalmente, è stata molto positiva per il sindaco, molto deludente per l’opposizione.

La carne al fuoco era tanta già nella convocazione ordinaria (oltre all’adesione al Patto dei Sindaci, ATS Centro Sicilia, la conferma di adesione alla SRL Gal Rocca di Cerere, tra i punti all’o.d.g.  c’era la discussione di due interpellanze –installazione di dissuasori sulla Circonvallazione e  richiesta di conoscere la situazione finanziaria del comune nel passaggio con la vecchia amministrazione-  e di una mozione della minoranzacon la mozione si chiedeva una congrua riduzione dei costi della politica, un cavallo di battaglia della campagna elettorale della lista Noi Aidone), all’ultimo momento era stata integrata di sette punti concernenti  l’approvazione dei regolamenti e delle aliquote  della Imposta Unica Comunale (UIC) coniugata come IMU, TASI e TARI, giunti ormai alla scadenza improrogabile del 10 settembre. E proprio tale scadenza è stata assurta a giustificazione dell’impossibilità del rinvio chiesto dalla minoranza, per avere il tempo materiale di leggere le carte, visto che le stesse non sono state esaminate neppure nell’apposita commissione. Regolamenti e aliquote sono stati approvati dalla maggioranza con l’astensione della minoranza. A quanto pare le tariffe IMU e TARI (ex TARSU) rimangono invariate rispetto al 2013, la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili, la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014) viene stabilita nell’aliquota massima del 2,5 per mille (l’aliquota infatti può variare, sulle prime case, dall’ 1 per mille fino al 2,5 per mille).

La mozione sui costi della politica, presentata dalla minoranza, ha animato il dibattito che si è incentrato sulla funzione della minoranza all’interno del Consiglio Comunale: da una parte il sindaco che continuando a definire la mozione inopportuna, provocatoria,  populista, demagogica  ne chiedeva il ritiro –ma  in conclusione, pur non approvandola e pur rivendicando la legittimità di un giusto compenso per gli incarichi amministrativi, ha dichiarato, surrogato dall’unanimità dei consiglieri di maggioranza, che gli emolumenti di amministratori e consiglieri saranno “tagliati” del 10%-,  dall’altra i consiglieri Nunzio Ciantia, capo gruppo, e Filippo Curia che hanno rivendicato alla minoranza il ruolo di una opposizione che sarà responsabile e leale e collaborativa quando se ne presenti l’occasione, ma che per il resto non può rinunciare  e al suo dovere fisiologico  che è quello di essere critica, sprone e pungolo dell’amministrazione. Tale funzione, finchè ne sarà garantita la possibilità, si svolgerà nella sede opportuna che è il Consiglio Comunale, prima ancora che nelle piazze e nei rumors da bar, e, visto che gli strumenti a disposizione sono mozioni, interpellanze e interrogazioni, la minoranza si riserva di usarli tutte le volte che si renda necessario avere dall’amministrazione risposte alle questioni e ai problemi, che si pongono non solo i consiglieri della lista Noi Aidone ma tutta la popolazione.  Il sindaco, come ormai è di moda da Berlusconi in poi, rivendica il diritto di governare indisturbato grazie alla delega popolare, e respinge con evidente fastidio qualunque voce dissidente. Ogni tanto umilmente qualcuno dei suoi dovrebbe ricordargli che il “plebiscito” lo ha ricevuto solo da un terzo degli elettori e che forse anche gli altri due terzi hanno il diritto di essere rappresentati prima ancora di essere conquistati dai grandi successi nello sviluppo sociale, economico, turistico che rilancerà Aidone e che tutti quanti, naturalmente, si augurano.  Ma, dal momento che la norma prevede che solo i candidati della seconda lista  siano  rappresentati in consiglio, questi, nel silenzio assordante delle altre componenti non elette, ritengono sia loro dovere rappresentare le istanze e le discordanze di quanti non sono disposti ad unirsi all’eventuale coro di elogi. Franca Ciantia

NB. Per contezza dell’informazione riporto  le risposte alle due interpellanze. 1) per quanto riguarda i dissuasori da installare lungo la circonvallazione  (SS.288/ Via Martiri della Libertà) nei punti critici delle uscite dalle palazzine e dalle villette  della zona di edilizia cooperativa (contrada Cagianca) ma anche in prossimità degli edifici scolastici dislocati lungo questo asse, l’assessore Mania, pur impegnandosi a studiarne ulteriormente la soluzione, si è dichiarato scettico sull’ottenimento delle autorizzazioni necessarie da parte dell’ANAS, essendo questa una strada statale, a questo Curia e la relatrice, la consigliera Maria Pina Pittà, hanno replicato richiamando il precedente esistente, risolto positivamente,  lungo la Via Cavour, anch’essa facente parte della SS 288. 2) Alla seconda interpellanza, che verteva sulla situazione finanziaria all’atto dell’insediamento della nuova amministrazione, il sindaco Lacchiana, consegnando al capo gruppo della minoranza gli atti – le relazione dell’ufficio contabile del comune e dei revisori dei conti e  i rilievi della Corte dei Conti-   ha risposto che la situazione economica si può definire gravissima al limite del dissesto finanziario, per evitare il quale si vede costretto a chiedere una anticipazione di cassa di due milioni di euro, in attesa che vengano onorati i tanti crediti che il comune deve esigere: circa un milione e 800.000 di euro di tasse non riscosse negli anni, un  milione e duecentomila , circa, di credito dall’EAS (una questione annosa che, visti i risultati nei  tanti anni trascorsi, sembra lontana ancora dal risolversi) e i 600.000 euro derivanti dalla vendita della casa albergo  (dei 700.000, con i quali la società finanziaria si è aggiudicata l’acquisto della struttura, solo cento mila sono stati versati, la somma rimanente sarà versata entro il 31 dicembre). La minoranza si è dichiarata insoddisfatta di entrambe le risposte.

Sono stati approvati  all’unanimità (anche con i voti della minoranza) l’adesione al Patto dei Sindaci,  l’ATS Centro Sicilia, e l’anticipazione della quota del fondo destinato al compenso degli squilibri finanziari (art. 30 della LR 5/14), a maggioranza la conferma di adesione al Gal Rocca di Cerere.

l’articolo è pubblicato su Vivienna al link

http://www.vivienna.it/2014/09/06/aidone-i-cento-giorni-della-nuova-amministrazione/