Addio a Malcom Bell III, l'Archeologo di Morgantina

Il professore Bell, durante una archeopasseggiata

Addio a Malcom Bell III, il grande archeologo di Morgantina.

Aidone 16.01.24. I cittadini e le associazioni aidonesi, con unanime cordoglio, si sono stretti nel ricordo del loro illustre concittadino di elezione, il professore Malcom Bell III (1.6.1941 – 7.1.2024) partecipando al dolore della sua famiglia. A Bell era stata concessa la cittadinanza onoraria di Aidone nel 2008 (sindaco Filippo Curia e presidente del Consiglio Comunale il dott. Lorenzo Calcagno). É venuto a mancare improvvisamente a Roma dove, in occasione delle feste natalizie, si era riunita tutta la sua famiglia. Molti sono i ricordi che mi si affacciano alla mente, in tutti mi appare con la sua disponibilità, la gentilezza, il suo sorriso: dono dei grandi. Ma lascio alle parole del suo amico di sempre il dott. Silvio Raffiotta e di sua figlia Serena l’onore di ricordarcelo, come hanno fatto domenica scorsa quando ne è stata fatta memoria nella messa mattutina nella chiesa di Sant’Anna. Di seguito l’elogio funebre che loro mi hanno gentilmente messo a disposizione. Segue un’elencazione di link in cui possiamo ascoltarlo o sentirne parlare e di alcuni miei articoli su quelle lezioni degli archeologi a Morgantina, sui siti di scavo, che abbiamo ribattezzato “archeopasseggiate”; la prima risale addirittura al 2012. 

Orazione funebre 

Caro Professor Bell, caro Mac

nel mondo delle stelle immobili dove adesso ti trovi, da noi che crediamo e che siamo qui riuniti per onorare la tua memoria e raccomandarti alla clemenza di Dio, ti giunga questa manifestazione di affetto e la promessa che non ci dimenticheremo mai di te.

La tua scomparsa improvvisa ci addolora ma siamo consapevoli che a consolarci ci saranno tanti bellissimi ricordi che custodiremo in eterno nel profondo del nostro cuore. La gioia di averti avuto tra noi d’ora in poi dovrà superare il dolore per l’inaspettato distacco da te.

Noi aidonesi ti abbiamo conosciuto sin da quando, poco più che ventenne, hai deciso di lasciare le comodità della tua vita familiare e professionale in America per diversi mesi l’anno per dedicarti a uno sconosciuto piccolo paese di Sicilia e a quello che di più caro qui abbiamo, Morgantina, un luogo dove avvertiamo di avere le nostre radici, il nostro passato e il nostro futuro, anche se a volte ce ne dimentichiamo.

Ci raccontano che, come il tuo predecessore e maestro Erik Sjoqvist, nei tuoi primi anni ad Aidone passavi ore e ore sotto il sole di Serra Orlando a interrogare la terra e nelle pause dal lavoro mangiavi pane e formaggio seduto sui gradini dell’agorà.

Attraverso le tue ricerche e i tuoi studi hai fatto conoscere Morgantina al mondo intero e, grazie a questo, ci hai fatti uscire dall’anonimato di un borgo del centro Sicilia, destinato altrimenti a finire nel dimenticatoio della Storia.

Ma non è solo per questo che ti abbiamo voluto bene.

Per la tua semplicità, per la sobrietà dei tuoi costumi, per l’affabilità con la quale hai saputo intrecciare rapporti personali e umani con tutti gli aidonesi, dal più umile e povero al più colto e importante.

Sei stato l’esempio vivente di come l’uomo di vera e profonda scienza sia prima di tutto e in ogni manifestazione un Uomo con la U maiuscola.

Affiora tra i ricordi di tanti anni fa quello in cui, imboccando la strada di Sant’Antonio a bordo della tua indimenticabile Volkswagen beige per raggiungere il sito delle tue fatiche, passavi quasi giornalmente dalla bottega del fabbro don Peppino Fonti, non solo per farti sistemare cazzuole e picozze per la tua amata missione ma per conoscere usi e costumi del vecchio e storico quartiere di Aidone. Eri curioso anche della parlata locale e non ti sfuggiva il significato di parole per te impronunciabili, ma che imparavi presto per sentirti uno di noi.

Non solo, ma la nuvola di allievi e ricercatori stranieri che ogni estate ti portavi dietro li introducevi subito nella comunità di Aidone, facendo loro apprezzare il nostro stile di vita e le nostre tradizioni, tante è vero che una di loro si volle sposare con un collega secondo il nostro antico rito, arrivando in chiesa in sella a un’asina bardata a festa.

Ed era una festa quando puntualmente ogni anno in estate, come fanno le rondini a primavera, ti presentavi in paese con i tuoi studenti al seguito, occupando per due lunghi mesi la scuola ai Cappuccini, dove la cuoca Carolina era felice di sfamare tutti e di imbandire lunghissime tavolate per voi. Era una festa attesa, quasi come quella di San Lorenzo, tant’è che la domanda che si sentiva fare nei luoghi degli incontri paesani, compreso il barbiere Zammataro dove ti servivi, era sempre una: quando arrivano gli americani?

La tua famiglia, rassegnata ogni anno a starti lontana per mesi, rimanendo in Virginia quando non riusciva a raggiungerti in Sicilia, non stava mai in pensiero, sapendo che qui ad Aidone avresti sempre trovato la migliore e più calorosa accoglienza e così sarebbe stata alleviata la nostalgia per la distanza che ti separava da loro, dalla tua adorata moglie Ruth e dai tuoi cari figli Maggie e Rafe.

Grazie, Mac, grazie per tutto questo, dovunque tu sia.

Ti consoli il fatto che non sei passato invano su questa montagna e che hai reso migliori quanti ti hanno conosciuto.

Quello che faremo per te in tua memoria sarà sempre troppo poco per ricambiare l’eredità spirituale che ci lasci, così come anche l’eredità materiale, il nostro museo. Un luogo che senza l’infaticabile lavoro tuo e dei tuoi colleghi sarebbe stato ben poca cosa, mentre oggi si impone all’attenzione del mondo grazie al tuo impegno qualificato e incondizionato per lo studio dei reperti da Morgantina e soprattutto per i recuperi dei capolavori trafugati, attività che ti ha visto collaborare con le nostre Autorità per sbugiardare i musei del tuo paese, costringendoli alle restituzioni.

Per tutto quanto hai fatto per Aidone, caro Mac, resteremo per sempre in debito con te ma siamo certi di una cosa, non ti dimenticheremo mai, perché Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta.

Per la tua famiglia, la tua adorata moglie, i tuoi figli e oggi anche i tuoi due nipoti, Aidone sarà sempre una casa pronta ad accoglierli a porte aperte, come è stato per te sessant’anni fa.

Noi sappiamo dove trovarti: la tua anima vivrà per sempre tra le rovine di Morgantina, tra quelle pietre che le tue mani hanno accarezzato tante volte in cerca di risposte. Lì, a Serra Orlando, dove ogni giorno soffia un vento leggero che ristora, ti rivedremo passeggiare, sorridente, calmo e paziente come sei sempre stato, immerso nella beatitudine che è dei buoni. Riposa in pace.

Silvio e Serena Raffiotta

Intervista concessa ad Angelo Minacapilli nell'ambito del progetto ROCK THE FACES, che un gruppo di giovani realizzò in occasione del primo fra i ritorni dei capolavori trafugati, gli "Acroliti". Qui Bell ci racconta la storia del ritrovamento e delle lunghe vicende che precedettero la loro restituzione e l'esposizione nel museo di Morgantina avvenuta nel dicembre del 2009. Aggiungo il testo del Post con cui Angelo Giarrusso Minacapilli ha rilanciato il video all'indomani della sua scomparsa.

" Con tristezza da giorni abbiamo appreso la notizia della scomparsa del prof. Malcolm Bell, III. Siamo tristi perché Aidone e Morgantina hanno perso un amico attento, affezionato, onesto. Siamo allo stesso tempo felici di aver avuto a che fare con lui. Nel 2009 ci ha concesso questa intervista in occasione del rientro degli acroliti dagli Stati Uniti ad Aidone, ricordiamo la sua umile disponibilità e l’apprezzamento per le iniziative giovanili. In quegli stessi giorni di dicembre, insieme a lui, abbiamo trasferito la casa della missione archeologica americana dalla storica sede in piazza Dante all’attuale locazione in via San Leone; la fatica fisica era alleviata dal suo esempio e la sua simpatia. Infine, ricordiamo la sua familiare e affabile accoglienza a Charlottesville in Virginia, dove viveva insieme alla cara moglie Ruth. Era contento di vedere una piccola compagnia di giovani aidonesi lì a casa sua.

Grazie a Te abbiamo visto Aidone e Morgantina con occhi nuovi, occhi moderni che guardano al passato ma pensano al futuro!  Grazie per la tua eredità! We are all very grateful to you, Mac. God bless you."   Carla Calcagno, Filippo Drago, Nunzio Drago, Livio Lombardo, Angelo Minacapilli,  Alberto Ortale, Emilia Trovato, 

Remembering Malcolm Bell III  - l'articolo sul sito dell'American Academy in Roma 

il 9 gennaio sul sito dell'Academy è stata data notizia della scomparsa improvvisa del Prof. Bell, ne viene ricostruita la carriera accademica e i suoi studi e vengono citate le sue opere in cui Morgantina fa la parte del leone. 

I maggiori quotidiani siciliani, i giornali web locali, compreso quello diocesano, le associazioni, in testa l'Archeoclub Aidone-Morgantina e l'Ecomuseo "I semi di Demetra", amici ed estimatori sui social hanno voluto ricordare il professore, tra gli altri un articolo sulla rivista "Le finestre sull'arte"  e il ricordo su Archeologia voci dal passato di Caterina Greco

Tutti hanno espresso unanimemente apprezzamento e gratitudine per quanto il professore Bell ha fatto per l'archeologia di Morgantina e della Sicilia nella sua lunghissima carriera, qui spesa in grandissima parte. 

I miei ricordi

"Morgantina nuove scoperte da vecchi scavi" una sorta di relazione sulla conferenza tenuta dal prof. Bell nell'ottobre del 2012, quando diede conto dei nuovi studi che dal 1985 si concentravano sull'area dell'Agorà, esplorata in modo affrettato nel corso delle prime campagne di scavi e che da anni è nuovamente passata al settaccio rivelando aspetti inediti, confermando vecchie ipotesi e dando impulso a nuovi studi. Il 4 ottobre dello stesso anno Il professore Bell si prestò a illustrare i nuovi risultati sul sito, nella prima archeopasseggiata (che lo studio continua con i duoi discepoli ne abbiamo avuto dimostrazione  recentemente, nel settembre del 2023, quando il professore Sharp ci ha intrattenuto sulla rilettura del Macellum  ; un'altro incontro era stato illuminante, prima ancora, insieme al professore Bell nel 2014 e le rivelazioi sull'altare di Estia e le nuove ipotesi di interpretazioni del cosiddetto Gymnasium quando il professore Bell ci faceva immaginare plasticamente l'aspetto dllo stoà nord prima dell'arrivo dei romani

e ancora: 

In Memoria: Malcolm (Mac) Bell III 

In questo bell'articolo apparso, il 12 gennaio 2024, sul sito dell'Istituto Archeologico d'America (AIA) si ripercorre la carriera del professore Bell, Mac per gli amici e sodali e lo si presenta così come lo abbiamo conosciuto noi tutti mentre percorreva le strade di Aidone o misurava con passi lunghi e lievi le rovine di Morgantina "Quando faceva freddo a Charlottesville, Malcolm (Mac) Bell III camminava lungo Rugby Road con un lungo cappotto di stoffa e una sciarpa di lana. Sotto il sole estivo della Sicilia il suo marchio di fabbrica era un cappello di tela floscio e sbiadito. Accanto ai politici italiani, ai funzionari dei musei e ai carabinieri nelle loro splendenti uniformi, sembrava sempre un po' più trasandato dei suoi compagni; ma era lui il motivo per cui erano tutti riuniti. Quest'uomo tranquillo, barbuto, con gli occhi socchiusi - "uno studioso occhialuto... di rettitudine quasi puritana" come fu descritto una volta sul New Yorker - e modi profondamente educati ma persuasivi aveva identificato le stesse buche scavate dai clandestini quando avevano trovato il tesoro  d'argento di Eupolemos. Grazie a lui, quei reperti erano tornati nel piccolo museo di fronte alla vecchia scuola nella città di Aidone, in cima a una strada lunga, ripida e tortuosa dal sito dell'antica Morgantina, dove i saccheggiatori li avevano dissotterrati decenni prima"

e dopo avere percorso la sua carriera e il ruolo avuto da lui nelle restituzione ai musei italiani dei reperti trafugati parla del giorno in cui fu insignito di una importante onorificenza: 

"All'inizio di gennaio 2016, Mac è venuto a San Francisco per le riunioni annuali dell'AIA. La sciarpa di lana era lì; il cappotto di stoffa non era poi così necessario. Si muoveva attraverso i corridoi e le sessioni di stampa in silenzio ma con gioia, mettendosi al passo con le ricerche degli amici, vecchi e nuovi. Poi è salito sul palco per accettare la medaglia d'oro per i meriti archeologici illustri. Ci siamo alzati e abbiamo applaudito. Abbiamo applaudito i suoi grandi successi a Morgantina, dove anche adesso i suoi successori, guidati dall'ex allievo di Mac Alex Walthall, continuano a trarre nuove conoscenze e comprensioni dal duro terreno della Sicilia centrale. Abbiamo applaudito uno studioso le cui crociate a nome dell’intero campo dell’archeologia e del patrimonio culturale sono state combattute e vinte con equità, determinazione e grande saggezza"