AUTORI: GAETANO MILILLI

Gaetano Mililli, Aidone 13 giugno 1924
Insegnante, giudice conciliatore, vice sindaco, bibliotecario, dirigente comunale, sposato con Salvina Romano, morta prematuramente dopo un lunga malattia. L'avvocato Mililli alla veneranda età di 95 anni ha mandao alle stampe il libro "Albero genealogico di Filippo Cordova". Solo una brutta maculopatia ha frenato la sua voglia di studiare e di condividere con i suoi compaesani il frutto del suo studio ciquantennale sul dialetto aidonese in tutte le sue sfaccettature.

 “Poesie e Proverbi nella parlata Galloitalica di Aidone con brevi e parziali nozioni di grammatica e note esplicative"

Gaetano Mililli pubblica nel 2004 questo suo primo libro dedicato al vernacolo aidonese che risulta così strutturato

Finalità dell'opera

- “tramandare ai posteri le nostre tradizioni folkloristiche, I Rruord’, e le leggende, Cuu ch’ s’ cunta ad a Iddungh’”
- “Mettere in evidenza  il bilinguismo della comunità aidonese”, infatti alcune “minuterie” le poesie brevi, sono composte nella parlata sicilianizzata. Ma è soprattutto nel secondo volume “Il libro parlate che risponde a questa esigenza quando viene fatta tutta la coniugazione verbale nelle due versioni accuscì e accussì..
- Rendere un servizio alla comunità aidonese 

PREFAZIONE – AVVERTENZE SULLA FONETICA E LA GRAMMATICA DELL’AIDONESE
PARTE I : AIDONE TRADIZIONI FOLKLORISTICHE E LEGGENDE NELLA LINGUA PARLATA DAL POPOLO
1. RR’UORD’
A) Va vid a curr’r i Sant’ nto cciangh’
B) A curs- e scecch’ ad  a Iddungh’
2. CUU CH’ S’ CUNTA AD A IDDUNGH’
a) U Crist’ d’ Sant’Anna
b) U tr’sor’ d’ San March’
PARTE II : MINUTERIE : 17 poesie in vernacolo aidonese e in aidonese moderno, in rime e argomenti  vari: amore, impegno civile, satira... 

PARTE III: PROVERBI, DETTI E MODI DI DIRE IN USO AD AIDONE: 1832 tra proverbi e modi di dire.  Anche questi sia nel dialetto accuscì, cioè nel galloitalico vernacolare, che nel dialetto accussì l'aidonese sicilianizzato parlato attualmente dalla maggioranza degli aidonesi 
NOTE

nelle 426 note è possibile trovare oltre a quelle esplicative alcune che contengono notizie molto importanti su aidone e gli aidonesi nella storia.

Millilli ci avvisa che nel 1988 aveva completato il suo lavoro di ricerca. Laboriosissimo è stato quello di preparazione alla pubblicazione, per la difficoltà oggettiva di rendere il suono del nostro dialetto, l'uso di segni diacritici, il perfezionismo dell'autore e non ultimo il fatto che l'editore e il curatore della pubblicazione parlanti di dialetti della Sicilia cenro orientale non avenano nessuna dimestichezza con il Galloitalico. Prova ne sono i foglietti di errata corrige. 

"IL LIBRO PARLANTE

ovvero AGGIUNTA SUPPLEMENTARE  all'opera dell'autore intitolata: Poesie e proverbi."

Pubblicato nel 2015 per i tipi di Bonfirraro - Barrafranca. L'autore riprende e completa "le brevi e parziali nozioni di grammatica" contenuti nel volume precedente. Arricchisce l'opera con un supporto digitale, un DVD in cui l'autore stesso legge anche tutti i testi contenuti nel libro precedente cirtato sopra. 

Il fenomeno del bilinguismo è una caratteristica di paesi galloitalici soprattutto in Aidone e Piazza Arnerina. (vedi articolo su questo argomento) L'opera nasce dal bisogno di fare chiarezza tra i suoi lettore delle due parlate che gli aidonesi hanno continuato a parlare senza problemi e contemporaneamemte fin dagli esordi del Novecento come ci testimonano gli autori aidonesi dell'epoca. Quindi propone la declinazione delle forme grammaticali nelle due versioni. 

ALBERO GENEALOGICO DI FILIPPO CORDOVA 

ovvero Albero genealogico delle famiglie Cordova vissute in Aidone dal 1735 ai nostri giorni. 

- Cenni biografici di Filippo Cordova. Viene riportato il contenuto del libretto scritto da Antonino Ranfaldi e pubblicato in occasione del centenario della nascita del Deputato del Parlamento Siciliano e ministro nella breve stagione liberale del 194.8 e poi  Deputato e Ministro del Regno d'Italia a fianco di Cavour

- Quadro generale delle famiglie "Cordova"

- Elenco dei Capostipiti

- 24 fogli che illustrano l'albero genealogico di ciascuno dei capostipiti in foglio doppio ripiegato. 

FLORILEGIO

GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'

A CURSA E SCECCH’ AD A IDDUNGH’

è uno dei RR'UORD  contenuti nel primo volume del 2004. Una festa dimenticata. Gaetano Mililli ce la racconta perchè non se ne perda completamente il ricordo. La descrizione è talmente viva e dettagliata che i posteri potrebbero riprenderla e riproporla in modo storicamente corretto.

A cursa i scecch’, voluta dai fratelli Palermo, si faceva il 3 maggio in occasione della festa della Esaltazione della Croce (la festa si celebra normalmente il 14 settembre, la data del 3 maggio si fa risalire al rito gallicano), dopo la processione della reliquia della Spina del Signore insieme a giochi, come l’albero della cuccagna e fuochi d’artificio. 
“Partiva dal macello il piano di Sant’Anna  era a conclusione del palio, l'attrazione principale era la corsa dei cavalli, che consacrava il fantino più abile e la sua cavalcatura. La corsa degli asini concludeva in modo comico lo spettacolo: la folla, che era tanta, si prendeva la scena, dava addosso agli asini, non risparmiando i fantini, si cavalcava a pelo. Il tragitto era giusto, consentiva di seguire la gara dalla partenza all'arrivo. L'animale esprimeva tutta la sua Potenza e il fantino la sua resistenza” (Castiglione). Il “palio” era un semplice cencio di nessun valore artistico o economico ma prestigioso per chi lo riusciva ad attaccare al collo dell’animale.
“La corsa fu proibita nel 1955 dall’allora maresciallo dei CC Giuseppe Aiello, perché, essendo la pista sprovvista di uno steccato ed affollandosi la gente lungo i bordi della stessa, non veniva garantita l’incolumità pubblica” Mililli, nota 107

GAETANO MILILLI

I FRATELLI PALERMO

L'occasione della serata dedicata dall'UTL a Gaetano Mililli e la voglia di leggere pubblicamente  "A cursa di scecch' " una tradizione del tutto dimenticata, mi ha spinto a sapere di più dei loro inventori, i fratelli Palermo, dei benefattori ricordati nella strada omonima, dove sorge l'edificio del Monte di Pietà da loro istituito (nella foto)

I fratelli Palermo, Luciano (1808-1891) e Giuseppe (1818 – 1890) lasciarono tutto il loro ingente patrimonio in opere di beneficenze per la fondazione del Monte dei pegni e L’Ospedale civico. Nel 1893 L’opera pia Fratelli Palermo con decreto regio fu riconosciuta come ente morale, sciolto con decreto del Presidente della Regione nel 1960. 
U munt’ d’ pietà,  vide la luce mentre ancora uno dei fratelli, Luciano, era vivente, lo stesso fece parte del primo consiglio di amministrazione. Funzionò fino al 1943, all’interno della casa degli stessi Palermo, per circa 48 anni, con alti e bassi nella gestione che non fu sempre limpida e onesta, come dimostrò una ispezione prefettizia già nel 1913. 
L’Ospedale. Dopo molti anni, quando ormai il denaro si era ampiamente svalutato fu costruito un caseggiato, dietro la chiesa di Sant’Anna, che per vari motivi, non ultima l’inadeguatezza della struttura stessa, non diventò mai un ospedale. Fu usato per tutt’altri scopi scuola, canile, falegnameria, accessori al campo sportivo...)
A cursa i scecch’ voluta sempre dai fratelli Palermo fu celebrata fino al 1955, quando fu proibita per problemi di sicurezza.

INSERISCO qui di seguito le pagine scanerizzate del testo "A cursa di scecch'" per stimolare la curiosità dei giovani e non, con la segreta speranza che qualcosa si possa riproporre anche se oggi gli asini non esistono più, ma ci sono i cavalli che non sono sicuramente purosangue da corsa. Non si sa mai 

ps. mi scuso per la qualità delle immagini.

GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'
GAETANO MILILLI ESCAPE='HTML'