GALLOITALICO DI SICILIA: EVENTI

GIORNATA DI STUDI: TRA NORMANNI E ALERAMICI

programma giornata studi

PIAZZA TRA NORMANNI E ALERAMICI

Ho partecipato all’evento di approfondimento storico-linguistico che si è svolto tra sabato e domenica, 23/24 settembre 2023. L’ho fatto molto volentieri perché vi si trattavano argomenti che mi stanno molto a cuore e non mi sono pentita di presenziare a tutti e tre i momenti anche se molto impegnativi. Mi dolgo di essere arrivata in ritardo alla prima relazione, quella del professore Francesco Barone (Università di Catania), spero in qualche modo di recuperarla in video o in cartaceo.

È notevole l’interesse che finalmente suscita la nostra storia medievale, agli studiosi il difficile compito di sfrondarla dei tanti miti che la incrostano e che fanno la felicità di cultori delle tradizioni popolari, organizzatori di feste in costume, palii e tornei. Per restare ai più vicini a noi, mi divertono ogni volta gli interventi del professore Salvatore Lo Re che, con la flemma che lo connota, smantella “storie” consolidate da “documenti” che la maggior parte delle volte si sono rivelati frutto del sentito dire, quando non avvalorati da veri e propri falsi storici. Così ancora una volta Lo Re, per le chiese di Piazza Armerina e Francesco Paolo Giordano (che dopo la luminosa carriera di magistrato si è dedicato a tempo pieno alla sua grande passione per la storia, con la serietà dello storico) per le chiese di Aidone, sulla base degli scarni documenti, hanno proposto una riscrittura della cronologia delle chiese medievali, a volte facendo scivolare la loro fondazione di qualche secolo, con la consapevolezza e la speranza di trovare altri documenti che possano meglio contestualizzarli. È auspicabile che allo studio dei documenti scritti si possa affiancare la ricerca archeologica carente quanto mai in Sicilia, un esempio: il castello di Aidone è svevo? È normanno? È arabo? sul sito c’era già qualcosa in epoca greca e romana vista la posizione dominante sugli Erei e la Piana di Catania? Solo la ricerca archeologica e stratigrafica del sito potrebbe rispondere a queste domande.

prof. Salvatore C. Trovato

IL GALLOITALICO. IL FILE ROUGE CHE UNISCE ANCORA I GALLOITALICI DEL NORD ITALIA CON QUELLI DEL SUD ITALIA E LA SICILIA IN PARTICOLARE

Quando un evento nasce nell’ambito del progetto “Aleramici in Sicilia”, nato nel 2017 dall’idea di Fabrizio Di Salvo e Roberto Maestri e che a Piazza Armerina ha trovato una degna sede, non si può non riflettere sul maggiore retaggio che normanni ed aleramici hanno lasciato fino ai nostri giorni: il dialetto galloitalico, diventato galloitalico di Sicilia per le peculiarità che lo contraddistinguono dai galloitalici del Nord Italia. A trattare il tema non poteva non esserci il suo maggiore studioso, il professore Salvatore C. Trovato che in un intervento molto stimolante ha reso conto dei tanti termini galloitalici, oltre duecento, che alla fine di una lunga ricerca è riuscito a rintracciare nei dialetti propriamente galloitalici e nel siciliano. Questa ricerca è raccolta in un prezioso volume “Parole galloitaliche in Sicilia” (Palermo 2018) che presenta un’ampia introduzione sul concetto di galloitalico e sulla storia degli studi della Sicilia “lombarda e lombardizzata”. Insieme alla sua ultima fatica “Dialetto e Letteratura nella Sicilia Lombarda” (1921), un testo che può definirsi divulgativo, sono due volumi che dovrebbero obbligatoriamente fare parte delle biblioteche scolastiche dei centri galloitalici, consigliati a docenti e a chiunque voglia approfondire e capire l’idioma che ancora parliamo, anche se ormai nei più l’appartenenza si conferma solo nella pronuncia e nella cadenza. Il professore presiede l’Associazione per la Conoscenza e la Salvaguardia dei Dialetti Galloitalici della Sicilia, a cui mi onoro di appartenere insieme alle professoresse Lucia Giunta e Anna Placa, tra le organizzatrici di questo evento (mentre le guardavo insieme ad Agata Caruso, Lavinia Garsia e altre donne, professioniste sempre attive e presenti, pensavo che Piazza è fortunata ad avere donne che si spendono con tanta generosità, e perché no ambizione, per la crescita culturale dei loro concittadini!). L’associazione raccoglie, studiosi, cultori e amanti del nostro patrimonio linguistico e con le proprie magre risorse cerca di dare anche un contributo con delle pubblicazioni, ultima opera la ristampa anastatica dell’opera di Filippo Piazza “Le colonie e i dialetti lombardo-siculi(Giannotta CT 1921) ad un secolo della sua prima pubblicazione. Trovato si è rammaricato con i piazzesi: uno, per avere del tutto dimenticato il l’opera del concittadino Filippo Piazza; due, per non essere riusciti ad incentivare qualche studioso locale ad impegnarsi per la produzione del Vocabolario del dialetto galloitalico di Piazza Armerina da pubblicare all’interno della grande raccolta del Progetto Galloitalici creata da Giorgio Piccito e realizzata da Giovanni Tropea e dallo stesso Trovato (di cui sono stati pubblicati i volumi del dialetto di Aidone a cura di Sandra Raccuglia nel 2003, e quello dei dialetti di Nicosia e Sperlinga a cura dello stesso Salvatore Trovato e Salvatore Menza nel 2020).

MARCO NANIA E LUCA SINEO

LO STUDIO DEL DNA NELLE AREE GALLOITALICHE DI SICILIA.

Il professore Luca Sineo, ordinario di Antropologia all’Università di Palermo e il dottore Marco Nanìa, antropologo e naturalista, collaboratore esterno STEBICEF UNIPA, sono i responsabili del progetto di ricerca demo-genetica che si propone di ritrovare negli abitanti della enclave della cosiddetta Sicilia Lombarda tracce dell’antica migrazione di popolazioni, provenienti per lo più dal Monferrato e dalla Liguria, al seguito degli Aleramici nella Sicilia normanna. Nella loro relazione hanno illustrato lo studio fin qui condotto a Moltalbano Elicona, San Fratello e Fondachelli-Fantina, le domande che si sono posti e a cui questa indagine potrebbe dare delle risposte, il metodo di indagine e i risultati conseguiti, se pure ancora parziali. Partendo soprattutto dalle tracce linguistiche hanno individuato una settantina di comunità, toccate dal fenomeno migratorio medievale, grandi e piccolissime, “emerse e sommerse”. Alcune di queste come Aidone, Piazza Armerina, Corleone sono le prossime candidate all’indagine. I principali indicatori seguiti, in prima istanza, sono appunto le tracce linguistiche e fonologiche e l’onomastica che comprende cognomi, nomi e toponimi.

Fabrizio Di Salvo

Presentazione del docufilm “ALERAMICI IN SICILIA, Viaggio in Europa alla scoperta delle radici di un popolo” e del sito “Le vie aleramiche”.

È stato finalmente il momento del patron di tutta l’operazione Aleramici in Sicilia, Fabrizio Di Salvo, che da anni percorre in lungo ed in largo l’Italia e l’Europa, pur lavorando nei paesi arabi, per portare avanti l’ambizioso progetto concepito insieme al compianto Roberto Maestri: le Vie Aleramiche Normanne-Sveve, “il primo itinerario storico, turistico ed enogastronomico sulle tracce della migrazione che nell’XI secolo spinse nobili, commercianti, contadini e avventurieri, che abitavano il Nord d’Italia, a muoversi verso la ricca e fertile Sicilia normanna: emigrazione dal Nord al Sud, “al contrario” quindi rispetto a quelle che hanno segnato la storia” (cit.pag. Facebook) e una Federazione euromediterranea per lo studio delle antiche migrazioni medievali.

Fabrizio Di Salvo ha fatto il punto sul progetto che vede San Fratello e Piazza Armerina tra i più attivi, ma che raccoglie al suo interno anche Aidone, Nicosia, Corleone etc… e poi Associazioni, Università, regioni e città del Nord Italia e della Sicilia, con propaggini in Normandia patria dei Normanni e il Baden-Württemberg, culla degli Svevi. Gli stessi luoghi che ha visitato per realizzare il docufilm, ancora in lavorazione, di cui ha proiettato brevi saggi. In coda alla due giorni il club UNESCO di Piazza Armerina, con la sua presidente Anna La Rosa Placa, è stato testimone della firma di un documento-patto di amicizia tra tre comuni uniti dalla storia aleramica, promosso dalla stessa associazione. Hanno firmato il sindaco di Piazza Armerina Nino Cammarata,  Pier Giorgio Buffa, Sindaco di Sezzadio (Alessandria), il paese in cui secondo la tradizione sarebbe nato Aleramo del Monferrato, fondatore della stirpe aleramica e l’assessore Daniele Greco di Patti, città che custodisce le spoglie di Adelasia/Adelaide del Monferrato, moglie del Gran Conte Ruggero e madre di Ruggero II re di Sicilia. F. Ciantia